Il mio vestito da sposa era appeso al paravento. I fili d'oro dei ricami rilucevano sulla seta bianca e il velo sembrava fatto di leggerissima brina. Era una vera e propria opera d'arte sartoriale e sarebbe stato di certo il desiderio di ogni sposa.
Tuttavia, non era il mio.
Come avevo fatto a lasciarmi convincere? Eppure ero stata libera di scegliere: o il matrimonio o... scossi la testa e mi alzai dallo scrittoio per raggiungere le grandi vetrate della mia stanza. Le spalancai e fui investita dalla calda brezza di marzo. La campagna del Northamptonshire era un tripudio di fiori; in un altro momento avrei adorato quel connubio di primavera e natura, ma niente sarebbe riuscito a rallegrarmi quella sera. In quel momento avrei tanto voluto sentire delle parole di conforto da Noah, ma era lontano ed io mi trovavo sola in quella grande casa che ormai non potevo più definire mia.
Mi appoggiai al parapetto e cercai di inspirare a pieni polmoni.
«Richard, dove sei...» mormorai a fior di labbra, consapevole che non avrei ricevuto risposta.
Come poteva essere andata a finire così. Ancora non mi riuscivo a capacitare dell'idea che lui non fosse più con me. In quei mesi avevo vissuto costantemente all'erta, come se da un momento all'altro potessi sentire la maniglia della nostra camera scattare e la sua voce allegra annunciare il suo arrivo.
«Mi sei mancata Phédre, ti prometto che non me ne andrò più via» avrebbe detto ed io gli sarei corsa incontro gettandogli le braccia al collo e baciandolo fra le lacrime. Poi avremmo fatto l'amore e finalmente sarei stata di nuovo felice.
Abbassai lo sguardo sulle mie mani e vidi le dita avvolgere il marmo, le nocche bianche per lo sforzo. Dovevo riprendermi, reagire e non lasciarmi sopraffare dagli eventi e da quella tristezza che faceva tanto male. Ero una donna adulta, consapevole e con una forza d'animo fuori dal comune. Mia madre me lo aveva sempre detto: se solo avessi voluto avrei potuto fare qualsiasi cosa. Dovevo solo crederci, crederci intensamente e avrei superato anche quella situazione.
Chiusi gli occhi e riempii i polmoni di primavera. Poi rientrai in camera: dovevo provare a dormire almeno un po'.
Mi tolsi la vestaglia e mi lasciai cadere sul letto con un tonfo sordo; mi coprii con il lenzuolo e chiusi gli occhi. Tuttavia un pensiero fisso non mi dava tregua: nonostante gli eventi, nonostante il destino dolorosamente avverso, anche io alla fine mi sarei sposata per soldi, come tutte le mie coetanee che avevo criticato in passato. Avrei avuto una vita agiata, ma infelice al fianco di un estraneo. Una prospettiva comunque appagante per alcuni, ma per me vuota e senza senso, fatta solo di apparenze e finti sorrisi, fra una cena di stato e un ballo. Sarei diventata una donna da ammirare poiché al fianco di un marito potente e solo quella sarebbe potuta essere la mia massima aspirazione.
Al pensiero mi veniva da piangere. Non ero fatta per essere sfoggiata, anche se Richard me lo diceva sempre: se avessi voluto e avessi deciso che intelligenza e raziocinio non facevano più per me, avrei potuto meravigliosamente impersonare solo una moglie trofeo.
«Peccato che tu sia dotata di cervello quanto di bellezza! Dio sa quanto sono un uomo benedetto e maledetto allo stesso tempo!» scherzava sempre lui prendendomi in giro quando voleva farmi arrabbiare.
Sorrisi ad occhi chiusi ripensando alla sua espressione. A volte mi sembrava ancora di sentire il suo profumo fra quelle lenzuola. Nonostante fosse passato tanto tempo, sognavo spesso di averlo accanto e allungavo una mano per sentire il suo corpo caldo sotto le dita. Il posto vuoto e freddo mi riportava alla realtà e finivo per aprire gli occhi ed incontrare il buio, invece dei suoi azzurri e bellissimi.
Ero pronta per quella vita? Probabilmente non lo sarei mai stata davvero e rassegnarmi sarebbe stato doloroso e difficile.
Vi era tuttavia un'unica gioia: non avrei dovuto lasciare Castle Ashby House e la mia nuova meravigliosa serra, unica fonte di soddisfazione da un po' di tempo a quella parte. Vi avrei potuto trascorrere molto tempo visto che Edward sarebbe stato quasi sempre in viaggio; incredibilmente mi resi conto solo in quel momento che in realtà l'unica cosa a non spaventarmi era la solitudine.
Phèdre, dormi... pensai fra me e chiusi gli occhi.
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Le Api di Waterloo
Historical Fiction1815 - Phédre Hale, Marchesa di Northampton, ha vent'anni, è vedova ed è costretta a scoprire a caro prezzo che la vita per una donna sola può essere difficile. Più difficile del lutto stesso e più difficile di qualsiasi guerra contro Napoleone... I...