Il mio primo amore

CAPITOLO 2

Dopo 3 ore intese di viaggio ci fermiamo in autogrill a mangiare qualcosa, io prendo un panino con salsiccia e insalata mentre Zia Melania prende un panino con hamburger e pomodori. Mentre mangiamo Melania inizia a parlare dicendo:
< credo che tu sappia che ho un figlio di nome Emanuel, è due anni più grande di te, è un ragazzo molto testardo, spero che andrete d'accordo, e frequentata il quinto anno al college dove continuerai anche tu.>
<si mia madre me lo disse, spero che andremo d'accordo.>

Terminato di mangiare ,Melania paga e ritorniamo in viaggio.

Dopo altre 3 ore di viaggio parlando del più e del meno arriviamo a destinazione.

Dopo aver parcheggiato l'auto scendo e noto che ha una bellissima casa a due piani con un enorme giardino. Questa casa zia l'ha comprata da sola, essendo molto ricca visto che è un. avvocato.

Preso le valigie entriamo in casa e rimango molto colpita dalla sua bellezza, e inizio ad immaginare come sarà la mia camera.

<vieni di sopra che ti faccio vedere la tua camera spero ti piacerà> mi dice Melania.
< di sicuro.> dico.

Entro in camera e resto a fissarla per non so quando. Ha un letto matrimoniale un'enorme armadio è una scrivania con sopra un computer.
< questa stanza è enorme > dico.
E zia sorride.
< ti piace ?>
<moltissimo.> le dico e l'abbraccio.
Uscendo Melania mi fa notare che difronte c'è un'alta camera, ed e quella di Emanuel, poi infondo al corridoio c'è il bagno che useremo entrambi , infine dice che la sua camera e al piano di sotto.
Poi Melania dice :< scendiamo di sotto così cucineremo qualcosa da mangiare>
< si andiamo ho una fame da lupi.> le rispondo.

Dopo un oretta è tutto pronto, sentiamo la porta aprirsi, "dovrà essere il figlio" penso.

All'improvviso sento Melania chiamarmi vado in salotto e trovo un ragazzo di una bellezza disarmante, ha degli occhi di un colore verde smeraldo, i capelli neri e delle labbra come se fossero disegnate.
< lui è mio figlio Emanuel>
Mi avvicino le porgo la mano e dico < piacere Michellè>
Lui con una faccia quasi schifata e in un modo molto freddo dice:< piacere>, e senza degnarmi di uno sguardo sale di sopra.
Melania mi avverte di stare tranquilla, ed e solo il suo carattere.

Iniziamo a mangiare e mi avvisa che quando andremo a scuola mangeremo li in mensa, ed e per questo che Emanuel non è sceso a pranzare.

Terminato di pranzare e dopo aver sistemato la cucina decido di andar a sistemare le mie cose nell'armadio, mentre sto per voltare l'angolo delle scale per andare in camera distratta a guardare un quadro vado a sbattere contro qualcosa o almeno qualcuno.
< sta più attenta Barbie.> dice Emanuel.
Dopo essere rimasta per qualche secondo incantata dalla sua bellezza gli chiedo scusa, e lui con quella sua faccia da stronzo fa un sorrisetto e scende di sotto.

Entrata in camera mi distendo sul letto e inizio a pensare che se Emanuel ha iniziato a trattarmi così non immagino come mi tratterà più in là .

Dopo un quarto d'ora mi alzo e inizio a sistemare tutti i miei vestiti in un armadio, finito posiziono sulla scrivania delle foto con i miei genitori, "dio quanto mi mancano" penso e mi asciugo una lacrima che è appena scesa sulla mia guancia.
Anche se nascondo il dolore che provo nel averli persi, è molto e mi consuma dentro.

Una volta sistemato tutto decido di farmi una doccia quindi prendo la mia tutta dell'adidas, l'intimo e vado in bagno.

Inizio a lavarmi finché non sento qualcuno che bussa alla porta, e capisco che è Emanuel e dice di far presto. Quindi in modo veloce mi asciugo indosso la tuta, raccolgo i capelli in una crocchia tutta scompigliata ed esco.

Mentre vado verso la mia camera esce lui dalla sua che mi guarda in malo modo.
<finalmente sei riuscita ad uscire da quel bagno.> dice,
e io incazzata:< ma sei matto se erano appena cinque minuti da quando ero entrata in quel bagno> le dico acida,
< ehi Barbie stai calma>,
< e non chiamarmi in quel modo > dico e lui risponde con un "ok Barbie" e si chiude in bagno.

Esausta dal viaggio e da quel coglione che già odio mi sdraio sul letto e mi addormento.