La confessione

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《È da ieri che non ci parliamo, lui non vuole capire che sono solo preoccupata》spiego a Liam mentre sto aspettando che inizi la punizione. Questa settimana sembra infinita.
Lui fa spallucce.《Al è fatto così, quando si mette in testa una cosa deve farla, è molto testardo. È un suo tratto distintivo》risponde e non è per niente confortante.
Non è una scusa il dire che è fatto così, le persone cambiano se vogliono, è solo un movente per temporeggiare. Evidentemente Alex non vuole, anzi me lo ha espressamente detto: "non posso prometterti che smetterò". Ad ogni modo non pensavo di certo che sarei stata io, di punto in bianco, a fargli davvero cambiare idea. Per quanto possa davvero piacergli o tenere a me, le corse sono una cosa vitale per lui, una routine a cui non rinuncerà tanto facilmente, e nemmeno voglio avanzare pretese su questo.
《Ho visto che anche Logan gareggia》sostengo.
《No, ha gareggiato solo ieri perché mancava uno sfidante》.
《Non sembrava la sua prima volta》.
《Non lo era infatti, ha gareggiato solo una volta un anno fa, ma ha perso. È Alex il numero uno!》esclama.
Alzo un sopracciglio.《Immagino solo quanto ne sia soddisfatto》.
《Sam, lo sai che non lo fa per la popolarità. Lasciamogli ancora un pò di tempo. Magari si convincerà a smettere》sostiene.
Magari?》. Non è una sicurezza.
《Beh, c'è il cinquanta percento di probabilità che smetta》.
《Ma se anche fosse, tra quanto? Un mese, un anno? Oppure quando magari gli capiterà qualcosa per cui non avrà scelta》mi rinchiudo la testa nelle mani. Non dovrei prendermi i suoi problemi ma sono molto sensibile alla cosa.
Liam mi contorna le spalle con un braccio.《Devi tranquillizzarti, non puoi fare altro se non accettarlo》.
Purtroppo, è così.
Per un attimo mi balena in mente l'idea di raccontare tutto ai Montgomery, perché sarebbe l'unico modo per mettere fine a questa storia, ma non tradirei mai Alex e non rischierei di mandarlo così tanto nei guai.
《Pronta a divertirti con i secchi e le scope?!》mi pungola.
Non è divertente.
Mi accompagna verso la palestra, quando sentiamo delle risatine stridule provenire dal bagno delle ragazze, è la voce inconfondibile di Hailey che trilla come un megafono.
Quindi ci avviciniamo quatti.
《Se lo è meritato, sebbene mi sorprende che non l'abbiano cacciato via dalla scuola, credevo che il preside l'avrebbe espulso》.
Io e Liam ci guardiamo sconvolti e so che pensiamo la stessa cosa: sta parlando di Alex.
Prendo il telefono e inizio a registrare la conversazione senza pensarci due volte, avvicinandomi alla porta del bagno per fare in modo che si senta meglio.
《Forse hai esagerato》risponde la sua amica.
《Alex mi ha lasciata per quella gatta morta senza cervello della sua sorellastra, è il minimo quello che gli ho fatto. Non avrebbe dovuto mettersi contro di me》ringhia.
Sgrano gli occhi.
Ha confessato quello che già sapevamo, o meglio, che sospettavamo, ma non posso credere che una persona possa veramente arrivare a tanto.
Sono scioccata.
È deplorevole.
Irrompo nel bagno spazientita, pronta a farle una bella ramanzina e quando mi paro di fronte, non so con quale mistica forza io mi stia contendendo per non stamparle una cinquina.
《Così Hailey, hai confessato che è stata colpa tua se Alex è stato punito, sei entrata nell'ufficio del coach con la sua uniforme e lo hai distrutto così da farlo espellere perché ti aveva lasciata》. Sono disgustata.
《Fortunatamente non è andata secondo i tuoi piani》aggiungo furibonda.
Lei fa schizzare gli occhi fuori dalle orbite e la vedo farsi piccola nei suoi vestiti, impallidita.
《Ora non mi guardi più con sufficienza vero? Sei stata beccata》le rinfaccio.
Non riesce ad aprire bocca, rimane semplicemente paralizzata. 《Perché origli le mie conversazioni?》domanda dopo qualche attimo di silenzio.
Non ci credo, è stata scoperta e ha anche il coraggio di chiedere perché origlio?! Non sa in che modo giustificarsi, perché non c'è giustifica.
《Non credevo potessi arrivare a tanto, bionda. Credevamo tenessi ad Alex, quello che hai fatto è da egoisti》si intromette Liam.
《Evidentemente non mi conoscete ancora bene; Alexander ha sbagliato persona con cui giocare e adesso se ne pentirà》lei e la sua amica ci superano con aria di superiorità e con sorrisi di scherno, ma fortunatamente è stata così ingenua da confessare, non ha neanche provato a mentire, ad ogni modo sono stata più furba.
Aspettiamo che si allontanino.
《Adesso possiamo portare la registrazione al preside, appena lo saprà Hailey verrà cacciata dalla scuola》dichiara Liam felicemente, in tono ovvio. Credo che presto il  sorrisetto compiaciuto di Hailey e tutta la sua infinita altezzosità svaniranno.
Poi però mi soffermo meglio sulla questione del "cacciata dalla scuola".
È vero, voglio difendere Alex, ma a che prezzo? Non so se sarei davvero pronta a incriminare lei per dimostrare che lui è migliore di così. Dopotutto, Alex si è beccato solamente la punizione perché il preside aveva già intuito potesse trattarsi di una ripicca e spifferare che è stata Hailey significherebbe fare la spia, e ci sarebbe la grossa probabilità che venga cacciata e non mi piace ripagare con la stessa moneta.
Vedo che in meno di un attimo Liam sta andando verso la presidenza ma lo fermo.
《Aspetta, se incolpassimo lei potrebbe davvero essere cacciata dalla scuola?》.
Fa spallucce.《Credo di sì, ma sinceramente non mi importa molto, se lo merita, visto che avrebbe potuto far espellere Alex e sapeva che sarebbe potuto succedere, era la sua intenzione. È una vipera》ringhia.
《Lo so, ma se facessimo la stessa cosa saremmo uguali a lei e non voglio essere così perfida》.
Lui sbuffa.
《Allora manda quella registrazione a me, gliela mostrerò da solo al preside》.
《È la stessa cosa. Sarei comunque coinvolta》.
《Allora cosa vuoi fare Sam? Perché credevo che fossimo d'accordo》incrocia le braccia.
Occhio per occhio?
Dovrei essere più giusta di così, magari provando a parlarne con il preside in modo civile lei si beccherà soltanto una punizione; come infondo è successo ad Alex.
《Va bene》concludo. Pochi minuti dopo, siamo in presidenza.
Dopo aver sentito la registrazione, il preside convoca immediatamente Alex ed Hailey.
Non appena lui entra dalla porta mi torna in mente la conversazione di ieri, ma non ci devo pensare adesso. Un passo alla volta!
Quando entrambi vedono me e Liam seduti sulle poltrone ci guardano, sbalorditi, anzi lei più terrorizzata che altro. Immagino abbia capito tutto, solo che non sa ancora che abbiamo mostrato le prove e immagino stia già pensando a negare ogni cosa, ma l'evidenza non si può negare.
Il preside espone i fatti e alla fine non saprei dire chi tra lei e Alex è più sconvolto ma almeno adesso lei avrà quello che si merita.
《Lo immaginavo, ma non credevo ne saresti stata davvero capace; me lo sentivo ma volevo negarmelo. Proprio tu》la addita Alex accigliato.
Lei guarda me e Liam con aria infuocata come se volesse saltarci addosso e sbranarci e non immagino quando il preside le dirà che punizione si merita. 
《Mi dispiace, ma per colpa delle sue stesse azioni, sarà sospesa dalla nostra scuola per almeno due settimane, quello che ha fatto è davvero grave》sentenzia il preside senza pensarci due volte.
Se fosse stata espulsa per cattiva condotta, avrebbe perso l'anno e avrebbe dovuto ricominciare in un'altra scuola e sarebbe stato difficile essere ammessa se l'avessero presentata con una condotta del genere, perciò non le è andata così male.
Quando la guardo, noto che praticamente le esce il fumo dalle orecchie e vedo che sta per esplodere.
《La sua punizione signor Montgomery sarà rievocata e potrà porgere le mie scuse ai suoi genitori da parte mia e della signorina Brown》.
Hailey per poco non si inginocchia davanti al preside, piagnucola e lo prega di non sospenderla perché altrimenti "il mio voto in condotta calerà drasticamente e la domanda per la mia borsa di studio verrà respinta".
Avrebbe dovuto pensarci prima.
Io, Alex e Liam ridiamo complici sotto i baffi. Lei non gli chiede nemmeno scusa. Non credo di aver conosciuto persona tanto spregevole.
《Io vengo espulsa e a questa insulsa ragazzetta che si è permessa di registrare una conversazione privata non viene fatto nulla, lo sa che è vietato invadere la privacy altrui? Lei non può farmi questo》grida davanti al preside che ormai ha preso la sua decisione, irremovibile, e lei si sta arrampicando sugli specchi rendendosi soltanto ancora più ridicola. Quanto vorrei darle uno schiaffo, lei risveglia in me degli istinti animaleschi.
《Non peggiori la situazione e non mi parli in questo modo altrimenti sarò costretto ad espellerla, decida lei》sostiene il preside severo. Meglio che stia zitta.
Almeno anche la mia punizione è stata sospesa. Non che cambiasse molto dato che mi sono comunque venuti i calli alle mani e i dolori alla schiena.
Lei se ne va trascinandosi i piedi, ciondolante. Almeno per un paio di settimane staremo in pace, fino a quando forse non deciderà di inventarsi qualcos'altro per metterci i bastoni tra le ruote, e tutto questo per gelosia. Anche se non le conviene.
Alex mi osserva di sottecchi come se volesse dire qualcosa, ma prima che parli, mi dileguo.
Nel corridoio scorgo quest'ultima che prende tutte le sue cose in maniera altamente innervosita, infatti sbatte l'armadietto così forte che per poco non si rompe.
Appena le passo vicino sento che borbotta qualcosa che evito di ascoltare.
Pochi minuti dopo, sono sugli spalti del campo che credo ormai diventerà il mio posto preferito della scuola, quello dove riflettere e starmene da sola, in disparte. È come se qui sopra non potessi essere raggiunta dai problemi.
Qualcuno però mi raggiunge, ed è Alex. D'altra parte, non posso negare che sono venuta qui nella speranza che ci sarebbe venuto anche lui.
Mi domando cosa vorrà.
Si siede accanto a me.
Aspetto che parli. Intanto il cuore batte per la sua vicinanza. Quasi esplode.
《Ora che si sono calmate le acque, vorrei ringraziarti. Volevo dirtelo prima ma sei fuggita via》.
Ammicco un sorriso.
《Non ringraziarmi, l'avrei fatto per chiunque...e per la cronaca sono ancora arrabbiata per ieri sera》affermo seriamente. Lui sposta lo sguardo, ma mi propone, per farsi perdonare, una serata al cinema.
《Fa sempre parte del nostro accordo?》domando. È strano chiamarlo "accordo", ci stiamo solo frequentando, anzi conoscendo. Mi sembra il minimo dato che viviamo nella stessa casa. Però so che non lo facciamo semplicemente per andare d'accordo, ma perché tra noi c'è qualcosa di indefinibile al momento.
Faccio spallucce cercando di sembrare disinvolta, ma ogni volta che mi invita ad uscire, una scarica elettrica mi pervade e mi elettrizza al solo pensiero di me e lui da soli. 
《D'accordo, decidi tu il film. Mi va bene tutto》.
Annuisce.
《Ora te ne starai sempre qui su?》.
《Mi piace stare qui. Mi aiuta a pensare e stimola la concentrazione》.
Lui mi guarda, assorto.
Le sue vene sulle braccia, prima pulsanti dalla rabbia, sono ancora visibili.
《Posso baciarti?》domanda e per poco non svengo qui.
《Perché me lo chiedi?》.
Non pensavo dovesse chiedermi il permesso per baciarmi, di certo non lo avrei scacciato con uno spintone.
《Perché di solito lo faccio senza il tuo permesso, ti provoco di continuo e questa volta voglio rispettare il tuo volere》afferma.
Io gli sorrido, grata della cosa. Almeno si interessa di cosa voglia ed è ovvio che voglio che mi baci.
《Si, puoi》sorrido, non aspettavo altro in realtà.
Alle mie parole allarga le labbra in un sorriso e la sua fossetta mi manda in confusione, mi sento sempre tremendamente barcollante con lui.
Mi bacia e vorrei rimanere ferma a questo momento per sempre.....
                               
                                 *

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