Capitolo 3

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Dormitorio femminile di Grifondoro, 01.27 a.m.
-Dai, Alice! Non puoi farti scappare in occasione del genere.-.
Alice, Marlene e Mary si scambiarono un'occhiata preoccupata.
-Lils? Lily, va tutto bene?-
-Alice! Forza, vai!-
-Ma secondo voi dorme?- sussurrò Marlene, cercando di trattenere una risata
-Sì, penso che dorma.-
-Lene! Non c'è niente da ridere, mi stavo preoccupando.- Alice incrociò le braccia, aggrottando le sopracciglia.
-Su, Ali, non ti arrabbiare: non vorrai farti scappare un'occasione del genere!- La McKinnon sorrise angelica.
Per tutta risposta, Alice prese un cuscino e si buttó sopra all'amica, soffocandola -Vedi di morire in silenzio, così Lily non si sveglia.-

•••

-Ragazze! Ragazze! Ma cosa avete fatto, la notte in bianco?-
-Beh, sai, non eri tu quella che doveva sentire la sua migliore amica che teneva discorsi strani con il cuscino.- mugugnò Marlene, il viso nascosto dalle coperte.
Lily avvampò -Potevate svegliarmi!-
-Sì, così poi saresti stata isterica per tutto il giorno.- Mary si stiracchiò, per poi alzarsi dal letto e chiudersi in bagno.
-Oh, ma come la fate difficile.- sbuffó la Evans -Alzatevi e basta, che siamo in ritardo e abbiamo la McGranitt alla prima ora.-
-Dovrebbe essere illegale avere la McGranitt come prima ora del lunedì, comunque.- boffonchió Marlene.
Dieci secondi dopo, un tonfo annunciò alla Sala Comune di Grifondoro che Lily Evans era riuscita -in tutti i sensi- a buttare Marlene McKinnon giù dal letto.

•••

Remus Lupin si era ormai rassegnato al fatto che non poteva essere puntuale il lunedì. Da sei anni era la stessa storia, e il ragazzo aveva smesso di sperare che sarebbe cambiata. Così, come ogni lunedì mattina, si ritrovava a correre per i corridoi di Hogwarts insieme ai suoi migliori amici.
Più precisamente, in realtà, solo lui correva. I suoi amici, i Malandrini, sembravano non curarsi del fatto che la McGranitt li avrebbe trasfigurati in spille da balia, e camminavano tranquilli.
Remus sbuffò, poi girò l'angolo e si trovò finalmente davanti all'aula di trasfigurazione. Ignorando le malsane idee dei suoi amici di fingersi malati, il Prefetto aprì la porta, entrando nella stanza -Mi scusi per il ritardo, Professoressa- disse, imbarazzato.
-Già, Professoressa. Ci scusi per il ritardo.- un sorridentissimo Sirius Black entró in aula, seguito da James Potter e Peter Minus, e si accomodó nel banco in ultima fila accanto al muro, che sembrava a lui riservato. Accanto a lui si sedette James, senza mostrare neanche un minimo cenno di dispiacere per il ritardo. Remus li  guardò di traverso, per poi sedersi a sua volta. Dopo uno sguardo di minaccia della McGranitt anche Peter, rimasto in piedi a fissare imbambolato James, si decise a prendere posto.
-15 punti in meno a Grifondoro.- annunciò solenne la Professoressa, per poi riprendere a spiegare la sua lezione.
Dopo un lasso di tempo -a parer di James- interminabile, la McGranitt "si decise a fare qualcosa di divertente".
-Bene ragazzi, ora proviamolo. Dividetevi a  coppie. No, Black, lei non può assolutamente stare con Potter.-
-Ma, Professoressa...-
-Non voglio sentire niente, Black. Deciderò io le coppie.-
Un mormorio di dissenso si espanse per l'aula.
-Potter, con Lupin. Evans e Minus. Prewett e Wood. Paciock e Smith. Black, lei con McKinnon. Piton e Avery. Nott, vada con Goyle.-
James e Sirius mimarono velocemente una drammatica scena di addio, mentre il primo si spostava verso Remus.
-Avete finito? Siete patetici.- Marlene si lasciò cadere sulla sedia che il Potter aveva liberato, poi si rivolse a Sirius -Muoviamoci con questi incantesimi, così posso uscire da qui e andare a mangiare qualcosa.-
Il Black sbuffò -Sarà un gioco da ragazzi.-
-Ok, Black. Vediamo come te la cavi con gli incantesimi di Disillusione.- uno sguardo di sfida comparve negli occhi di Marlene.
-Oh, no, McKinnon. Non vorrei che ci restassi male vedendo la mia bravura. Comincia tu.- Sirius fece un sorrisetto angelico.
La Grifondoro lo guardò un attimo, poi mosse il polso e provó a disilludere il banco che aveva davanti, senza peró riuscirci. Il ragazzo scoppiò nella sua inconfondibile risata simile a un latrato, mandando su tutte le furie la moretta.
-Ah, la mettiamo così?- Marlene si concentrò, e riprovò l'incantesimo. Non sul banco, peró.
-Hey Sir, com'è che sei pelato?- James guardó perplesso il suo migliore amico.
-Pelato?- Sirius si giró verso la finestra, guardandosi nel riflesso.
Un ombra di panico gli attraverso gli occhi
-Sono diventato pelato! Pelato! La McKinnon mi ha appena disilluso i capelli!- urló disperato.
Marlene fece un sorrisetto.
-Signor Black, si calmi. Sono sicura che la signorina McKinnon non l'ha fatto di proposito, anche se ha eseguito un incantesimo di Disillusione a regola d'arte. Ora vada in infermeria. E lei, signorina, lo accompagni.-
La ragazza si alzò e uscì contenta, seguita dal Black.
-Black, tu vai in infermeria. Io faccio una capatina nelle cucine e ti raggiungo- disse appena fuori dall'aula, per poi correre via.
-Certo che questa ha dei problemi con il cibo.- sussurrò tra sé e sé Sirius, incamminandosi verso l'infermeria.

Memento mori||BlackinnonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora