Capitolo 4

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Venerdì, un paio di settimane dopo.
Marlene entrò in Sala Comune, contenta di aver finito le lezioni anche di quella settimana. Salutò allegramente le sue amiche, sedute sui divanetti a chiacchierare, leggere o studiare, poi si diresse verso la scala del dormitorio maschile. -Che fai, Lene, non ti fermi qua con noi?- la voce di Alice la fermò che ancora non aveva salito il primo gradino. -Mi dispiace, ragazze, oggi no.-, rispose la McKinnon, -Ma se volete potete salire anche voi!-.
-No, grazie.-
Al sentire il solito rifiuto secco di Lily, la moretta sbuffó, alzò le spalle e riprese a salire le scale. Giunta davanti alla stanza che le interessava, la aprì violentemente ed entrò, senza neanche bussare. -Marlene! Potevamo essere nudi!- protestò uno degli inquilini, James Potter.
-Tu giri nudo per la stanza?-
Marlene guardò un attimo la camera che apparteneva, come anticipato dall'incisione sulla porta, ai Malandrini: c'erano oggetti di qualunque tipo ovunque, da boccini d'oro impigliati nei calzini a mutande con piccoli dinosauri disegnati sopra che penzolavano dal bordo di un baule, che, come gli altri, non era ancora stato disfatto. Poster di squadre di quidditch, di band babbane e di moto erano appesi un po' ovunque, mentre un pezzo di uno dei muri era riservato alle foto dei quattro amici: nel corso dei precedenti cinque anni ne avevano scattate moltissime. Ma nulla di quella stanza era nuovo alla ragazza, che, come se fosse camera sua, si buttò su uno dei letti.
-Mi passi la maglietta?- le chiese James, appena uscito dalla doccia, indicando una maglia nera che era stata buttata sopra al letto.
Marlene lanciò l'indumento al suo amico -Che fate domani?-, chiese alludendo all'uscita ad Hogsmeade. Il Potter rispose con un'alzata di spalle. 
-Vuoi?- Sirius, sdraiato su uno degli altri letti, porse una sigaretta alla McKinnon.
-Sir, sai che sono contrario. Visto che non mi vuoi ascoltare, fuma pure. Ma non le offrire a lei, ti prego. Sta smettendo.-
-Dai, Jamie, saranno due mesi che non ne tocco una. Sono stata brava, concedimi almeno questa.- protestò la ragazza, per poi fare gli occhi dolci al Potter.
-E va bene. Una sola. Ma non sul mio letto, non voglio che puzzi di quello schifo.-
-Grazie, papà.- sorrise la moretta.
Sirius si mise a sedere e le fece spazio, in modo che potesse spostarsi dal letto di James al suo -Puoi venire qui, tanto sa già di fumo.-.
Marlene si spostò, aprì la finestra con un movimento della bacchetta e accese la sigaretta.
-Ma che sigarette da fighetta fumi? Sanno di menta!-, chiese ridendo la ragazza.
-Beh, Pad è un po' una fighetta.-
-Sta zitto, Bambi, sei solo invidioso perchè sono più queen di te.-

***

Lily, Alice e Mary erano già in Sala Grande quando, con almeno 10 minuti di ritardo, Marlene arrivò insieme ai Malandrini.
La McKinnon si sedette vicino alla sua migliore amica, che le aveva tenuto il posto,  e i quattro ragazzi seguirono il suo esempio, sedendosi subito dopo di lei due per lato.
-McLaggen mi ha chiesto di te, penso che ti debba parlare.-
-Oh, e che gli hai detto?- chiese la mora a Lily, guardandosi intorno per trovare il volto del ragazzo che la stava cercando.
-Che eri con Potter e che saresti dovuta arrivare a momenti. Mi ha detto che ti avrebbe aspettata.-.
Infatti, non appena il grifondoro vide la ragazza, si alzò e si diresse verso di lei.
-Se ti chiede di uscire accetti?- la rossa guardò la sua amica con aria interrogativa, ma lei non fece in tempo a rispondere.
-Marlene! Ciao, come va?-
McLaggen si rivolse alla McKinnon con tono gentile.
-Bene, grazie. Mi cercavi?-
-Sì, non è che ti va di venire con me ad Hogsmeade, domani?- chiese, sicuro di sè.
A quelle parole James, prima troppo impegnato a ridere rumorosamente con i suoi amici per badare a qualsiasi cosa, si girò di scatto.
-Davvero pensi che dirà di sì a te, McLaggen?-
Un ghigno gli si allargò sul volto mentre pronunciava quelle parole. Marlene lo guardò indispettita, poi sorrise e si rivolse al ragazzo che le stava davanti in attesa di una risposta.
-Perché no, McLaggen?- rispose.
Il biondino rivolse uno sguardo vittorioso al Potter.
-Allora ti aspetto per le 15 in Sala Comune. Ah, e chiamami pure Xavier.- disse, facendo l'occhiolino. Poi si girò e se ne andò.
-Ma sul serio? L'occhiolino?- disse James sprezzante mentre lo seguiva con lo sguardo.
-Guardalo. È la che si fa figo con i suoi amici. Mi spieghi perché cazzo hai accettato?- continuò poi, rivolgendosi alla McKinnon.
-Concordo, quello è un cretino. Non capisco perché ci vuoi uscire.- aggiunse Sirius.
Marlene guardò entrambi infastidita -Esco con chi mi pare.- disse, poi girò la testa e si mise a parlare con le sue amiche, ignorandoli. James sbuffò e riprese a mangiare, contrariato.

Memento mori||BlackinnonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora