Mancava solo una settimana alla fine dell'estate e io non riuscivo a non pensare a come sarebbero andate le cose trame e Ethan. Quella settimana passò così in fretta che non ebbi il tempo di realizzare che a breve la scuola sarebbe iniziata. L'ultimo giorno al May, iniziai a fare il conto alla rovescia delle ore che mi restavano da passare con lui. Mi alzai dal letto alle sei del mattino, ero riuscita a dormire solo qualche ora. La sera precedente avevamo fatto nottata attorno al fuoco, quelle ore le passai vicino ad Ethan. Le mie mani erano intrecciate alle sue. Ashley strimpellava qualche nota sulla chitarra accompagnata dalla voce dolce e melodica di Benny, diventato oramai il suo ragazzo. Al collo, oltre ad avere la splendida collana che Ethan mi aveva regalato, avevo anche una collana la quale aveva come ciondolo una conchiglia. L'avevo fatta con la conchiglia che avevo trovato su quella spiaggia. Con quel ciondolo, volevo ricordare quei fantastici giorni al May. Uscii dal bungalow, diretta alla spiaggia per ammirare un'ultima volta quel mare che mi aveva confortata nei giorni di tempesta. Subito dopo mi diressi alla mensa per fare colazione. Arrivando trovai Ethan intento a parlare con la signora Gighilson, mi avvicinai.
<<Buongiorno>> dissi stampandogli un bacio sulla guancia. La zia se ne andò farfugliando qualche scusa per dileguarsi. Presi un vassoio scegliendo la mia colazione al buffet. Ethan mise il suo braccio dietro le mie spalle mentre ci dirigevamo al tavolo per fare colazione. Non riuscivo a non pensare che io sarei partita quella mattina, mentre lui il pomeriggio con sua zia. Vivevamo in due stati lontani tra di loro. Non ci saremmo potuti vedere così spesso come avremmo voluto, non per una questione di soldi, il motivo era che quello era il mio ultimo anno di liceo e dovevo concentrarmi il più possibile se volevo avere il massimo dei voti ed entrare a Princeton l'anno seguente, un ragazzo avrebbe solo complicato le cose.
Siccome lui diceva una parola, iniziai il discorso.
<<Allora...>> dissi cercando di sorridergli nel modo più vero possibile. Dovevamo pensare a cosa fare della nostra relazione. Il cuore mi si spezzava in mille pezzi al solo pensiero che per molto tempo non lo avrei più rivisto.
<<Oggi è il nostro ultimo giorno insieme>> continuai
<<Già>> si limitò a dire.
Parlammo per quasi quindici minuti quando finalmente giungemmo ad una conclusione.
<<Quindi...>> dissi lentamente
<<Dobbiamo lasciarci>> finii la frase. Ci fu un momento di silenzio prima che lui potesse rispondermi.
<<Si, credo che sia la cosa migliore da fare. Ma Abby...>> Mi guardò dritto negli occhi.
<<Io ti amo, e puoi contare sempre su di me. Se hai qualche problema sarò da te in meno di un secondo.>> I suoi grandi occhi mi facevano perdere il senso dell'orientamento.
<<Anche io ti amo>> Le nostre fronti si toccarono, in ultimo dolce gesto d'amore.
<<Dobbiamo davvero farlo? Dobbiamo lasciarci?>> Chiesi con le lacrime agli occhi.
<<Ab, io lo faccio per te, per noi. Starai molto meglio senza di me>> Abbassò lo sguardo, cavolo quanto lo amavo. Prese il suo zaino e si incamminò, rivolgendomi un ultimo sguardo.
Rimasi quasi senza parole. Presa da un forza che non sapevo di avere, gli corsi dietro e urlai il suo nome. <<Ethan!>> Si girò verso di me
Mi avvicinai, eravamo uno di fronte all'altra. <<Tu mi rendi migliore. Sei la mia forza, senza di te sono persa>>
Mi guardò negli occhi e mi baciò. Un bacio semplicemente perfetto. Un bacio che sembrava quasi un addio.
Sorrisi ma con dispiacere, sapendo che quella era la cosa giusta da fare. Lo guardai un'ultima volta prima che io andassi nel bungalow a prendere le mie cose e salutare le ragazze.
<<Ehi ragazze>> dissi entrando nella capanna. Corsero ad abbracciarmi.
<<Faremo sempre videochiamate e ci messaggeremo. Vi voglio bene>>disse Maya. Loro erano le mie migliori amiche, le uniche.
<<Anch'io>> dissi trattenendo qualche lacrima
<<Anche io>> rispose Ash.
Presi il mio zaino e la valigia. Ci guardammo tutte un'ultima volta prima che mi chiudessi la porta alle spalle. Passai nell'ufficio della Gighilson per firmare la mia uscita e per salutarla. Dopo quella breve tappa uscii dal May senza guardarmi indietro. Presi un taxi, diretta in aeroporto. Appena salii sull'aereo silenziose lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Non perché fossi eccessivamente triste ma perché avevo lasciato il May, ma non avevo lasciato il terreno sul quale si ergevano i bungalow ma le persone che dormivano dentro quei bungalow. Avevo imparato così tanto quell'estate, nonostante tutte le cose negative, quella era stata la mia estate più bella. Quella era stata: la mia estate infinita.
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- UN'ESTATE INFINITA - |completo|
RomanceAbby ha 16 anni. Cresciuta da sola a causa dell'impegantivo lavoro dei genitori. Imparerà cosa significa avere amici veri e capirà cosa si prova ad amare davvero qualcuno. Ethan, popolare del campo estivo dove si trovano e nipote della direttrice. ...