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Il mio cuore stava per esplodere, quei suoi occhi fissavano i miei e fu la prima volta che fui io ad evitare il suo sguardo. 《Forse è meglio che vada...》 disse notandomi perso nei miei pensieri 《di già? Sono solo le... le 21?!》 《Eh già, è passato velocemebte il tempo》 《me ne sono accorto》 dissi, 《ma...che ne diresti se rimanessi a dormire da me stasera?》 Chiesi, avendo paura della sua reazione 《forse è meglio di no...devo tornare a casa, e poi, anche se volessi, e potessi, non avrei il pigiama e...》 《fa nulla, te ne posso prestare uno io...》 《no Adam, devo tornare a casa, i miei mi aspettano, magari un'altra volta ok?》 《Dai...rimani qui, ci guardiamo un altro film, di quelli che piacciono a te, quei...cosi...che non si nemmeno se chiamare film》 《ADAM!》 Disse sorridendo, alchè risi anche io 《no Adam, davvero, devo tornare》 disse convinto 《ok...va bene...facciamo un altra volta》, il mio sorriso mi si spense sulle labbra una volta detta questa frase, e lui se ne accorse, ma non disse nulla 《ok...mi accompagni?》 Chiese lui 《si, sali in moto》 sinceramente, avrei voluto lasciarlo per strada e farlo tornare a piedi, ma fremo all'idea di avere le sue braccia intorno alla vita. Toto ci fermò alla porta, 《vedi? Anche lui vuole che rimani》 dissi, nel frattempo che Toto gli saltava sulle gambe, lui mi guardò con sguardo furioso, come per dire "non ti risponderò un'altra volta no" alchè, mi arresi 《ok... mi arrendo》 dissi. Salii sulla moto e mi feci avanti per riuscire a far salire anche lui 《Ah!》 Disse lui una volta caduto per riuscire a mettere i due piedi sui due lati, quindi, scesi, lo aiutai e poi salii io. Appena inserii le chiavi, lui mi sussurrò all'orecchio 《non correre, ti prego》 un brivido mi corse lungo la schiena, poco prima che lui mi mettesse le braccia intorno alla vita, in quel momento, mi sentivo bene, stavo bene, ero in pace con me stesso, come se lui fosse la sola persona, che mi capisce senza capirmi. A quel punto, la moto era ferma li da qualche secondo, lui mi guardò dallo specchietto con sguardo interrogativo e io gli passai il casco, dallo specchietto vidi come stava, era davvero buffo, sorrisi e lui lo notò e mi guardò con aria mista tra arrabbiata e divertita 《ma come si mette questo coso, non riesco ad allacciarlo!》 《Aspetta, ti aiuto io》 dissi, mi alzai e gli allacciai il casco, mi risedetti e lui mi riabbracciò, a quel punto, partii a tutta velocità lasciandomi alle spalle le sue urla miste a risate. Dallo specchietto vedevo il suo sorriso allargarsi, vedevo che gli piaceva, ma ad un certo punto, mi disse 《ho paura》 le parole uscirono soffocate dalla sua bocca, mi spaventai per lui e premetti i freni con più forza possibile, la moto si fermò in un istante e Elvis, dopo un primo giramento di testa, guardò lo specchietto e mi sorrise, dopo si tolse il casco e scese dalla moto, per sedersi su una panchina del lungomare. Mi alzai anche io e mi avviai verso di lui, appena mi sedetti, lui mi prese la maglia e si appoggiò delicatamente sulla mia spalla, un altro brivido mi corse lungo la schiena, avrei voluto poggiare le mie labbra sulle sue, e farmi trasportare dalla passione del momento, ma non potevo, non sapevo come l'avrebbe presa, avrei potuto "migliorarlo", o anche rompere i rapporti li, non potevo correre questo rischio... 《ma che cosa?!》 Dissi 《Cosa? Pensavo non ti desse così fastidio》 disse Elvis con voce innocente 《no, no, non sei tu il problema...sono io, ero immerso nei miei pensieri e ho immaginato qualcosa che non dovevo》 《ah...e...posso》 《no, non puoi》 dissi interrompendolo. Vidi i suoi occhi cambiare da tranquilli a tristi e preoccupati, allora lo rassicurai 《stai tranquillo, non è nulla di che》. 《Ora torniamo sulla tua moto, ho proprio voglia della stessa adrenalina di prima》 devo dire che rimasi un pò colpito da ciò che disse, l'asociale, emo e triste Elvis, vuole adrenalina, wow 《ok...》 risposi con non molta sicurezza. Una volta partiti, andavo piano, molto piano, mi fermavo ad ogni semaforo rosso, ogni metro in più che facevo, era un secondo in più che mi separava da lui, non volevo farlo, sapevo che una volta tornato a casa, avrei ricominciato a fumare e a rovinarmi, con lui vicino, invece, avrei passato la serata a ridere per la sua innocenza e ignoranza in materia sessuale, avrei dormito tranquillo e sereno, ma non potevo trattenerlo dove non doveva stare, non avrei sopportato il fatto di vederlo in un posto dove non voleva stare. 《ADAM! Il palo!》 Furono le ultime parole che sentii prima di sentirmi catapultato in avanti. Fortunatamente, avevo esperienza in questi casi e atterrai di braccio e non mi feci molto male, ma Elvis, atterrò di schiena e rotolò a terra graffiandisi tutto il corpo. Mi alzai un pò indolenzito e corsi verso Elvis. 《Elvis! Scusa, sono uno scemo, non dovevo, avrei dovuto!》 Mentre ero immerso nei miei pensieri, avevo accellerato e non poco, e non avevo sentito Elvis ridere di gusto prima do vedere il palo nella nostra direzione. 《Non preoccuparti, avevo detto io di volere un pò di adrenalina》 disse con voce rotta. Mi alzai in fretta e chiamai un'ambulanza, 《118 qual'è il problema?》 《Vi prego muovetevi, ci troviamo in via Astrix, vicino la scuola, ho fatto un piccolo incidente, io stò bene, ma il mio amico no》 《ok, mantenga la calma, il suo amico riesce a parlare? È sveglio? È coscente?》 《Si, mi ha rivolto qualche parola, ma è ferito, vi prego sbrigatevi》 《stiamo mandando un'ambulanza, mantemga la calma e aspetti i medici》. Una volta chiusa la chiamata, riguardai Elvis 《ei...》 dissi chinandomi 《scusa ancora, non dovevo accellerare》 《non preoccuparti, non ti libererai di me così facilmente ahah》, la sua voce mi fece uscire una lacrima e in quel momento, non capendo più niente, gli diedi un bacio sulla fronte e lo abbracciai. 《Scusa》.

Continua

Una vita di delusioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora