5 La bisessualità oggi e domani.

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Si è iniziato a studiare scientificamente la bisessualità verso la prima metà del 1900. La prima inchiesta statistica su larga scala relativa ai comportamenti sessuali dell'uomo si deve ad Alfred Charles Kinsey (1894-1956), un sessuologo statunitense.

Egli arrivò a ipotizzare che la maggioranza delle persone avesse una certa componente bisessuale. In un passo della sua opera Kinsey afferma:

Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È alla base della tassonomia* che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo a una profonda comprensione delle realtà del sesso.

In più Kinsey ci lascia anche questa classificazione, con relativi gradi di bisessualità:

Valutazione Descrizione

0 Esclusivamente eterosessuali.

1 Bisessuali, prevalentemente eterosessuali.

2 Bisessuali, prevalentemente omosessuali.

3 Le tendenze eterosessuali e omosessuali si equivalgono (bisessualità vera).

4 Esclusivamente omosessuali.

Nel caso dei bisessuali comunque il sesso passa in secondo piano e le caratteristiche anatomiche (non solo gli organi genitali) non sono alla base della scelta della persona con cui avere una relazione.

Ultimamente sta anche prendendo piede la pansessualità, ossia l'attrazione per una persona a prescindere dal suo genere. Diverso dalla bisessualità, che contempla solo il genere maschile e quello femminile, il pansessuale ama anche il transgender. La tendenza riguarda circa l'1% della popolazione mondiale, ma è un dato che potrebbe aumentare negli anni grazie al superamento dei tabù. Parliamo di amori platonici, che non si fermano all'aspetto fisico, parliamo di relazioni che scendono nel profondo e che guardano il contenuto invece della copertina.

La vera svolta è legata all'accettazione che la società ha nei confronti di questi temi. Non parliamo di fenomeni completamente nuovi, parliamo più che altro di adolescenti desiderosi di scoprire, sperimentare, accogliere, parliamo di pulsioni e desideri che non vengono repressi per via della vergogna. Questo capitolo dell'esistenza così diretto lascia poco spazio al pudore e l'adolescente, giovane adulto, in fase di transizione e quindi a caccia di una identità ha bisogno di sperimentare senza paura. Si tratta di un fatto positivo che aiuta a crescere senza dubbi o fatti irrisolti.

C'è molto più ascolto e comprensione anche tra coetanei, ci si sente più liberi di confrontarsi e confidarsi su certe tematiche. Ci si passano informazioni importanti verso l'orientamento sessuale. Il percorso verso la sessualità diventa più liscio e scorrevole. In poche parole si mette un fermo agli allarmismi.

Ma comunque se i giovani hanno compiuto e stanno tutt'ora compiendo grandi passi verso tutto ciò, lo stesso non si può dire degli adulti. Le famiglie non riescono a capire la naturalezza di questa fase e quindi reagiscono istintivamente con ansie e preoccupazioni. Bisogna lasciare aperta la porta del dialogo e soprattutto bisogna provare a non patologizzare qualsiasi comportamento dei figli, l'unica riuscita sarà l'allontanamento di quest'ultimi. In presenza di dubbi è meglio ammettere di non essere ferrati sull' argomento e proporre di parlarne insieme per capirsi meglio, senza grandi paure, o pregiudizi. Nel caso della bisessualità, per un genitore, è facile sfociare nella bifobia , che non riguarda solo il mondo eterosessuale ma anche una gran parte degli omosessuali.

Chi soffre di bifobia non riesce a comprendere questo specifico orientamento, giudicandolo un po' come in un limbo, "un gruppo chiuso per soli indecisi", o addirittura traditori incalliti.

I bifobici pensano che il comportamento dei bisessuali sia "deviato" un po' come la pedofilia, la zoofilia, la necrofilia, l'incesto ecc... ma attenzione alla giusta differenziazione. I comportamenti "deviati" citati sopra sono psicopatologie, la bisessualità non lo è affatto, è semplicemente un orientamento sessuale.

Alcuni dati ci dimostrano che nel 2016 l'1,3 % delle donne e l'1,9% degli uomini si sono dichiarati omosessuali a differenza del 5,5% delle donne e del 2% degli uomini dichiarati bisessuali. E ancora, quasi il 10% dei giovani tra i 16 e i 24 anni si identifica come bisessuale o afferma di essere stato attratto almeno una volta da persone dello stesso sesso.

Anche nel mondo dello spettacolo, i personaggi famosi si dichiarano sempre più spesso "fluidi", "non definiti" o "in transizione". In pratica provano attrazione per entrambe i sessi e passano con disinvoltura dall'uno all'altro, schiacciando così, sotto le scarpe e senza timore, lo scandalo della bisessualità. La televisone non nasconde più certe dichiarazioni, la mentalità del pubblico è diventata più aperta.

Si sono finalmente rotti gli schemi. Anche in Italia il tema è ora protagonista di "Fluid sex", il progetto ideato da un gruppo di studiosi della Sigmund Freud University di Milano. Qui da noi non c'è mai stato un "Bisex pride" poiché all'interno del mondo LGBT tale orientamento, così come gli altri orientamenti sessuali e identità di genere (esempio transgender), non viene emancipato in quanto incluso nel tessuto interno del movimento. Vengono fatti vari incontri sulla bisessualità (solitamente tenuti nella settimana del 23 settembre) per cercare di superare pregiudizi e discriminazioni.

C'è chi inizia a pensare fermamente che il futuro sarà bisex.

Concluderei con una semplicissima immaginazione della situazione.

Visualizzate una tavola imbandita, ricca di cibi prelibati e specialità tipiche provenienti da tutto il Mondo.

Una lunga tavola piena di cibo succulento.

Immaginate i vostri piatti preferiti uno vicino all'altro. Il tavolo rappresenta un po' il mondo del sesso, tanto vasto quando vitale... come il cibo.

Voi avete a vostra disposizione un piatto. Un solo piatto vuoto, da riempire con quello che volete.

Il piatto sarà colmo delle vostre scelte, delle vostre preferenze, che indubbiamente cambieranno da persona a persona. Magari la persona che vi trovate vicino deciderà di riempire il piatto soltanto con una pietanza, magari un'altra deciderà di assaggiare più cibi per curiosità, magari qualcun altro è indeciso e prova più alimenti in diversi momenti, ci sarà chi oserà mangiare di più e chi meno...

In ogni caso, ognuno sta degustando il cibo che ha deciso per il proprio stomaco, per il proprio corpo.

In ogni caso ognuno sta decidendo per se stesso. 

Ogni lingua ecciterà le proprie papille gustative con sapori diversi, e se ognuno è felice, tranquillo, appagato, nutrito...per se stesso, perché rovinare un momento così naturale e conviviale ad un altro individuo per immergersi negli inutili pregiudizi invasivi che non servono a nulla?

Ecco spero che un giorno il sesso diventi un po' come quella tavola, ricco di tante cose, complesso, articolato, ma affascinante e assolutamente naturale. Un momento di convivialità umana, che genera rapporti, vicinanze, emozioni e sentimenti a prescindere da chi siamo all'esterno.

Siamo liberi di riempire il nostro piatto quando e come vogliamo!

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