Capitolo IV "Genio Ribelle"

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E' così che in molti insegnanti mi definivano sin dalle medie anche se io non mi sono mai sentito cosi, mi sono sempre sentito una persona qualsiasi, fatta di sogni, speranze, tante cicatrici e cresciuto prima del dovuto.
I miei litigavano spesso e io stavo diventando un "pazzo".
Ancora oggi pensandoci mi vien da ridere, quante sedie volavano, quanti litigi e quante botte date e ricevute.
Frequentavo un piccola scuola, la maggior parte degli studenti che la frequentavano venivano dalle case popolari con storie alle spalle particolari.
Facevamo sempre casino, avevo un compagno che era letteralmente pazzo e ogni giorno zaini che volavano dalle finestre, con banchi e sedie mancavano solo le persone. Quel vicepreside, cavolo quante urla si è preso da parte mia, mi odiava. Come dicevo prima ho sempre sognato di diventare un avvocato, da bravo "avvocatino" ogni qual volta che convocavano mia madre a scuola lei rimaneva muta, infatti mi chiedevo cosa la convocassero a fare tanto poi parlavo io, difendendomi e cavandola sempre con le scuse da parte di quel verme. E' lì in quella scuola che poi ho rincontrato Francesco detto Kekko che ancora sopporto tutt'oggi e è anche lì che ho incontrato Beppe, davvero quante ne ha passate...
La prima volta che l'ho incontrato, entrato in classe nell'ultimo banco c'era lui forse agli altri faceva un po' di timore per la sua stazza, per me che all'epoca ero mingherlino sembrava una montagna, ripetente, ma aveva un posto all'ultimo banco e sinceramente paura non me ne faceva. Decisi di sedermi accanto a lui e lo vidi disegnare, all'epoca si facevano anche i graffiti sui muri ma prima te li preparavi sui pezzi di carta, nei quaderni, sui banchi, attaccai subito bottone con lui e diventammo subito amici come si conoscessimo da sempre. Beppe fu abbandonato dal padre e la madre si risposò con un pezzo di merda che lo teneva sempre chiuso in casa, lo maltrattava perché non era figlio suo.. Beppe ai tempi delle medie non usciva mai e ci incontravamo solo a scuola, la nostra amicizia è ancora forte malgrado lui ora vive a Torino. Io, lui e kekko era questo il trio, i tre moschettieri, come fratelli. Con loro ho fatto le migliori cazzate in assoluto, le prime vele e con kekko fumato persino le prime canne, non lo nego ho fumato in passato ma ho smesso da tanti anni perché penso che sia inutile e una perdita di tempo ma di questa storia ne parlerò più avanti... a suo tempo, c'è ancora tanto da raccontare!

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