18. Essere genitori

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Carissimi lettori, finalmente dopo un secolo ritorno! La sessione estiva è terminata, questo primo anno di università si sta rilavando abbastanza duro, ma tutto sommato me la sto cavando abbastanza bene. Mi sono presa una pausa prima di pensare agli esami di settembre... così mi sono dedicata un po' alla scrittura. Spero che vi piaccia, come sempre se notate errori non esitate a segnalarmeli. Buona lettura!
P.S. = Se avete storie da consigliarmi, vostre o di qualcuno, che vi piacciono particolarmente, mandatemi un messaggio, mi piacerebbe leggere qualcosa di carino in questi attimi di relax!

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Una volta chiusa la "questione Julia" se n'è aperta un'altra, che credevo fosse già chiusa ma evidentemente non lo era... la "questione Dorothea" (mia suocera, non la mia adorabile creaturina).

I primi tre mesi della piccola sono stati bellissimi, ad un tratto lo spirito di onnipresenza, onnipotenza e onniscienza di mia suocera si è svegliato, ed ha iniziato a metter becco su come io devo crescere la piccola Thea.

"Sono rimasta in silenzio per tre mesi" mi dice lei servendo il tè sia a me che a mio marito, dopo averlo versato nella sua tazza, "ma adesso credo di dover dire la mia."

"Su cosa?" domando io accigliata e mettendo dello zucchero nel mio tè.

"Sulla piccola Thea, ovviamente!" mi risponde lei prendendo un cupcake alla fragola.

"E cosa vorreste dire?" domando io iniziando ad infastidirmi.

"Be' innanzitutto la questione allattamento è da rivedere!" esclama mia suocera.

Io sbuffo sonoramente alzando gli occhi al cielo, "Non voglio sentire niente, io allatto mia figlia, così ho deciso e così sarà!" dico io decisa. Sono decisamente determinata.

"Allattare stanca e..." ma io la interrompo subito, "Non sono stanca!"

"Edward dille qualcosa!" sbotta lei fissando suo figlio, o meglio fulminandolo con lo sguardo.

"Madre io seguirò il pensiero di Charlotte, qualunque sia."

Dentro di me esulto con mille capriole, mi rende così felice saperlo dalla mia parte! Subito i miei occhi si illuminano e gli sorrido.

"E comunque sono molto d'accordo con questo pensiero... inizialmente la pensavo come voi madre, però adesso mi devo ricredere!" esclama lui terminando il suo tè, "Dovete stare tranquilla la balia esegue lo stesso il suo lavoro" la tranquillizza Edward sorridendole.

"Seconda questione" borbotta Dorothea cambiando radicalmente argomento, notando che non le diamo molta corda.

Io appoggio la tazzina vuota e prendo un dolcetto, la fisso invitandola a parlare o meglio a terminare.

"Dovresti sapere che è tradizione in questa famiglia che l'educazione dei più piccoli spetta alla donna più anziana."

"Cosa?" chiedo io strozzandomi col mio dolcetto.

"E' tradizione" ribadisce.

"Non se ne parla!" sbotto io arrabbiandomi seriamente.

"Charlotte moderati!" esclama lei.

"Non se ne parla, è mia figlia e decido io cos'è meglio per lei... o meglio lo decidiamo io ed Edward, caso chiuso!" Tutta questa grinta non so da dove esca fuori, forse poiché sono madre?

Dorothea è sbiancata ed è senza parole, Edward così interviene, "Charlotte" mi chiama.

"No!" dico io.

"Charlotte..." mi richiama lui nuovamente.

"No! N – O."

"Ne riparliamo" sentenzia mia suocera alzandosi.

Lottie J. - Dopo La Fine [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora