•Believe in your dreams♥🎶•
Tornai a casa e subito partimmo verso Natal per Italia- Uruguay, quando arrivammo erano le undici, così andammo a mangiare, perché per mezzogiorno saremmo dovuti essere allo stadio.
Finalmente sarebbe toccato a me incontrare i miei idoli.
I convocati ai mondiali erano 23, sei dei quali erano giocatori della Juve: Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli, Pirlo e Marchisio. Finalmente l'avrei incontrato.
Marchisio è sempre stato il giocatore che ritenevo più forte, ed ero sicura che dopo la vittoria contro l'Inghilterra avrebbe dato il meglio di se per passare agli ottavi.
Arrivammo allo stadio Das Dunas mentre la nazionale si preparava ad affrontare l'Uruguay in 3-5-2 con Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Marchisio, De Sciglio, Pirlo, Darmian, Verratti in centrocampo e Balotelli e Immobile in attacco.
Ci sedemmo nei posti riservati che papà aveva preso in prima fila, io con la maglia di Marchisio, Abby con quella di Immobile e Jake quella di Chiellini. Stavamo giusto parlando della squadra quando qualcuno si sedette vicino a noi.
"Ciao"
*Neymar??! Da quando parli italiano* dissi sconvolta vedendolo seduto vicino ad Abby.
"Sim... Ho imparato qualcosina per potere parlare con la tua amica" poi si volse verso Abigaille "Ciao Abby, come va?"
"Oddio, parli italiano! Comunque sto bene, tu?"
"Bene" rispose lui.
Era davvero buffo quando tentava di azzeccare gli accenti della nostra lingua.
*Neymar ti conviene studiare un po' meglio l'italiano.. Non sei poi un granché* dissi ridendo.
*Lo so* disse guardandomi negli occhi.
"Ora vado.. Tchau" disse salutando in portoghese. Poi ci sorrise, si voltò e se ne andò.
"Amina hai organizzato tu tutto questo?" disse Abby stupita.
"No.. deve essere stata una sua iniziativa"
Ero altrettanto sorpresa di quello che aveva fatto, era stato così carino ad aver imparato un minimo di italiano solo per parlare con una delle sue tante fan.
Gli piacciamo così tanto?
Alla fine decisi che non era il caso di arrovellarsi così il cervello, anche perchè la partita stava iniziando.
Ci fu il calcio d'inizio e fino all'intervallo fu una partita bloccata dalla prudenza, per usare un termine gentile, con l'Italia che non aveva interesse a forzare i ritmi e l'Uruguay che sapeva che un gol poteva trovarlo in un qualsiasi momento della gara, ma che due sarebbero stati un'impresa troppo complicata. In attacco Cavani e Suarez, ma in centrocampo dei giocatori non in grado di dare palloni decenti ai due mostri in attacco. La difesa Juventina schierata da Prandelli aveva gioco facile, l'unico rischio arrivò poco dopo la mezz'ora quando Buffon parò per un pelo il tiro indovinato da Suarez.
Alla fine l'Italia perse 1-0 con gol decisivo di Godin nel finale, che portò l'Uruguay agli ottavi di finale a Rio de Janeiro. Gli azzurri erano infuriati per il cartellino rosso a Marchisio e la mancata espulsione a Suarez che aveva morso Chiellini su una spalla.
Sicuri che Suarez non sia un vampiro?
Alla fine l'Italia finiva i mondiali in questo modo, sconfitti alle qualificazioni per gli ottavi di finale. Ero molto delusa dalla nazionale, si era resa ridicola davanti a tutti quando avrebbe potuto fare faville semplicemente correndo un po' di più.
Adesso era arrivato il momento migliore della giornata, scendemmo le scale ed entrammo negli spogliatoi, accompagnati dagli addetti alla sicurezza.
Appena entrammo i giocatori si girarono verso di noi.
"Ciao ragazzi" dissi io.
"Finalmente qualche italiano in mezzo a tutti sti brasiliani" disse Ciro ridendo, mentre infilava le scarpe.
"Avete ragione" disse Abigaille "Io di portoghese non capisco un granché e sinceramente mi è difficile stare tra gente che non capisco"
Poi ci presentammo, a tutti meno che a Marchisio che sembrava essere sparito. Poi facemmo una foto con loro e ci firmarono le maglie.
"Allora, da dove venite?" chiese Buffon.
"Torino" rispose Jake.
"Marchisio c'è?" chiesi.
"Certo, è a fare la doccia credo" rispose Giorgio.
"Ti ha fatto male Suarez? Secondo me è un vampiro! Si meritava cartellino rosso anche se gioca in una delle mie squadre preferite" disse Abby.
"Ti piace il Barcellona?"
"O si! Lo adoro! Messi e Neymar sono bravissimi"
"Meglio la Juve" dicemmo in coro io e Jake.
"Puoi dirlo forte" disse qualcuno dietro di me.
Era Marchisio, vestito e con i capelli arruffati.
"Mi puoi firmare la maglia?" gli chiesi sorridendo mentre tra me e me mi chiedevo se in quel momento non stessi sbavando.
Avevo aspettato tanto quel momento, anche se vivendo a Torino probabilmente sarei potuta andare a vedere gli allenamenti e le partite della Juve, il problema era che mio papà non presentava partite in Italia come la serie A, ma solo campionati stranieri come la Liga e la Bundes Liga, quindi sarebbe costato troppo entrare negli spogliatoi juventini. Quell'anno però avrebbe presentato anche qualche partita della Champions.
Mi firmò la maglia e poi uscimmo per andare da mio papà.
"Non ricordavo fosse così bello" dissi pensando a Marchisio.
"Immobile è più bello" disse Abby ridendo.
Tornammo da mio padre che stava parlando con il resto della troupe, poi uscimmo dallo stadio e tornammo in albergo.
Erano le tre quando arrivammo, così mi infilai nella vasca per rilassarmi un po', con il telefono appoggiato sul bordo in marmo, che dopo poco vibrò.
~*Non mi ero mai accorto dei tuoi occhi. Sono bellissimi*~ Era Neymar.
~*Grazie per quello che hai fatto oggi*~
~*Di niente.. Come me la cavo con l'italiano?*~
~*Male.. Credimi*~
~*Hahaha! Avrò bisogno di lezioni*~
~*Per questo esiste Babbel*~
Uscii dalla vasca e mi rivestii, ritirando la maglia di Marchisio, poi tornai da Abigaille.
"Con chi messaggi?" mi chiese.
"Emm.. Con un ragazzo che ho incontrato l'altro giorno a Brasilia"
In effetti non avevo mentito del tutto. Neymar l'avevo incontrato a Brasilia no?
"Hai incontrato un ragazzo e non mi hai detto niente?"
"Si ma non so come faccia ad avere il mio numero! Non so neanche come si chiama!"
"Chiediglielo" disse guardando il cellulare in attesa che facessi quello che aveva detto. Così presi un numero a casa sulla rubrica sotto lo sguardo attento di Abby e scrissi: ~*Come ti chiami?*~ e lo inviai.
Dopo poco mi arrivò una risposta: ~"Amina ma sei scema? Perché mi chiedi come mi chiamo in portoghese?"~
L'avevo mandato al mio ex. Oops.
~"Scusa ho sbagliato numero"~
"Dice di chiamarsi Gil" mentii.
"Non mi piace come nome. Non gli rispondere più sarà uno sfigato"
L'avevo scampata per un pelo. Andai a sedermi sul divanetto, lontana da occhi indiscreti e aprii il messaggio di Neymar.
~*Ti va di vederci?*~
Ma non era fidanzato?
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One love, one life.
FanfictionAmina Rosati è un'attraente diciannovenne dai capelli ramati, con un grande sogno nel cassetto: viaggiare per tutto il mondo. Ancora non sa che durante uno dei suoi viaggi con suo padre incontrerà una persona speciale, a cui non ha mai dato molta i...