Indossavo giá il camice.
Ero pronto per l'operazione.
Yuki mi teneva la mano, pronto ad affrontarlo con me.
Mi bastava questo, stare con lui.
Eravamo sul letto dell'ospedale uniti in un abbraccio possessivo, come se nessuno dei due volesse mai doversi staccate dall'altro.In quel momento i nostri momenti mi sfrecciarono in mente, ricordi di giorni lontani o più vicini, e in quel momento pensai che dopotutto...la mia era stata una bella vita.
Che fosse continuata o meno io ero giá felice cosí, non mi serviva altro.
La sua mano che leggera mi scosse mi porto a guardarlo.- ci manca ancora un'ultima gru, poi potrai esprimere il tuo desiderio- non ne trovavo nessun senso, non ne avevo nessun bisogno ma il sorriso che nascondeva un volto distrutto, pronto da un momento all'altro a scoppiare; cosa che non volevo per nulla, il suo volto rigato da delle lacrime....a colpa mia.
L'unico motivo per cui volevo continuare a vivere era lui.
L'amore che provavo per lui e che lui provava per me ci aveva portato aventi fino a quel momento, forse aveva esaurito il potere che poteva esercitare sul tenermi in vita o forse no.
Ma a me non interessa, sapere che mi amava era abbastanza per farmi andare via con un sorriso.Ci alziamo lentamente da sdraiati per metterci seduti e prendere un ultimo foglio, semplicemente bianco, nessun disegno era l'ultima e bastava fosse intrisa del nostro amore.
Le nostre mani si movevano in sincronia e in poco tempo tirammo sù un'ultima gru; la millesima ..... Perfetta.-ora puoi esprimere il tuo desiderio- lo sguardo impaziente di Yuki mi scrutava ansioso in attesa.
- come dovrei fare?- chiesi dubbioso.
- non devi fare altro di chiudere gli occhi e stringere l'ultima gru, poi esprimi il tuo desiderio- detto ciò mi appoggiò la gru sul palmo che mi aveva delicatamente girato per poi stringere la mano a pugno attorno al foglio di carta ripiegato e, osservandomi negli occhi fino all'ultimo istante mi passò una mano sulle palpebre facendomele abbassare.Chiusi gli occhi capii cosa dovessi fare, il desiderio che avrei dovuto esprimere.
Era tanto semplice quanto faticoso, un desiderio tanto egoista quanto altruista, non avrei espresso altro.
Era l'unica cosa che volevo.
L'unica.Contai undici secondi mentre i ricordi più belli, i sogni nell'arco della mia breve vita mi passarono per la mente.
Uno.
Quando, seduti su quelle sedie verdi ed estremamente comode i dottori diedero la notizia del mio tumore ai miei genitori.
Forse è stato un bene quanto è stato un male, sarebbe potuto capitare a qualcun'altro, qualcuno che non sarebbe riuscito a sopravvivere in quella situazione, a qualcuno che non avrebbe avuto attorno persone favolose, io si.Due.
La prima volta che avevo visto Yuki.
Fino a quel momento il cielo per me era coperto, mi era impossibile vedere le stelle che illuminavano la notte, poi con il suo arrivo tutto cambiò, tornai a vivere e smettere di esistere soltanto, d quel giorno in poi ogni notte una stella nuova compariva e si mostrava al mio cospetto, allargando il sorriso che non ha mai smesso di brillareTre.
Il nostro primo abbraccio.
Mi sorprese quando senza che me ne accorgessi due braccia mi stringevano, il calore che provai in quel momento fù tanto avvolgente da farmi desiderare di non dover interrompere mai quel gesto.
Fu improvviso quanto distruttivo.
Ne divenni dipendente, un suo gesto istintivo che mi fece rimpiangere di non averlo mai fatto prima.
Anche adesso ne volevo uno.Quattro.
La prima volta che la sua mano tesa mi ha aiutato ad alzarmi dopo essere caduto.
Era stato quando, mentre camminavamo per un sentiero tra gli alberi, non vidi una radice sporgente e caddi.
Non mi feci molto male ma Yuki corse verso di me preoccupato, come se avessi appena fatto un volo di cinque metri.
Il suo volto preoccupato e gli occhi che mi scrutavano alla ricerca di qualche dolore mi riempirono il cuore di amore, un amore diversi da quello che mi donava mia mamma, era diverso ma....bello.
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Che rumore fa la pioggia?
RomanceSi dice che l'amore sia cieco ma non si è mai detto che sia anche sordo. Il suo linguaggio è tanto semplice quanto complicato. Tutti possono capirlo ma al contempo nessuno riesce a farlo. Ma questo non è importante, amare lo è. Takeshy non sente e i...