Tenevo la testa appoggiata contro il ferro del letto mentre osservavo sognante il cielo al di là della finestra.
Mi immaginavo di volare fino a raggiungere quelle nuvole che mi avrebbero portato in alto nel cielo fino a farmi sparireSpostai lo sguardo, mentre mi asciugavo gli occhi che si erano cominciati a bagnare, per posarlo sul letto d'ospedale sul quale ero sdraiato.
Non riuscivo quasi più a vedere le lenzuola bianche sotto a tutti quei libri da leggere, fogli di carta, penne e diari.Cominciai a piegare nuovamente quella carta leggera con fermezza e dopo qualche istante sollevai il lavoro appena fatto con orgoglio e sorrisi annuendo per poi girarmi verso Yuki.
Un raggio di sole che filtrava gli illuminava il viso rendendolo ancora più bello, una visione ancora più eterea, seduto sulla sedia tra il letto e la finestra.
Sentendo il mio spostamento si girò verso di me e allungò la mano afferrando delicatamente la gru appena finita e con un sorriso di rimando appoggiarla con le altre.Avevamo incominciato solo qualche giorno prima quando Yuki era entrato in stanza con un'idea straordinaria, aveva detto, la soluzione al problema.
-Takeshyyyyy- sentí qualcuno irrompere nella mia stanza solo quando fù davanti al letto.
Spostai lo sguardo e vidi la porta sbattere segno che fosse stata aperta frettolosamente e senza badare ad accompagnarla per chiuderla.Mi girai nuovamente per guardare Miyuki che saltellava eccitato sul posto, inclinai la testa di lato domandandogli cosa avesse.
-shyy, non capisciiiiiiiiii- quando parlava in quel modo era più difficile capirlo ma per la vista era uno spettacolo, sembrava tornato bambino.- N-non chiamarmi cosí te l'ho giá detto, poi è certo che non capisco se non mi spieghi- risposi incerto mentre sembrava stesse per scoppiare di gioia, lì, di fronte a me.
- Ma è un soprannome cosí carino! Poi col tuo nome è difficile!!- sul suo volto si dipinse un finto broncio.
Mi stupisco ogni volta di quanto potesse cambiare da un momento all'altro, passare da quello maturo e serio a quello piccino.
Poi la sua espressione tornò serena mentre si avvicinava al lato del letto.- Ora ti spiego tutto, fammi spazio sú- mi disse mentre mi scansava poco delicatamente più a sinistra per farsi spazio e sdraiarsi, girato verso di me, sotto le lenzuola leggere.
L'aria era fresca ed entrava leggera dalla finestra semi aperta ma il contatto tra i nostri corpi che si accavallavano mi donava abbastanza calore da non sentire il freddo.Incastrai la testa nell'incavo del suo collo e mi struscia come un gatto quando fa le fusa poi chiusi gli occhi e mi lascia andare a quel tepore.
Mi sentivo a casa tra le sue braccia che mi stringevano a se
Come accadeva spesso, mi sentí scuotere e voltai lo sguardo, in cerca del suo.-non dormire devo raccontarti una cosa speciale!- sorrisi sbuffando, sapevo che non ci sarei mai riuscito in quel momento, con tutti i pensieri che avevo dormire sarebbe stato impossibile.
Ma la sua vicinanza...la sua vicinanza mi avrebbe fatto fare anche l'impossibile.
Mi sollevai e mi misi davanti a lui per riuscire a guardarlo tenendo però le gambe aggrovigliate.
Cercai la sua mano sopra la coperta e quando la trovai, la strinsi per poi ricevere la sua stretta più forte-forza, racconta! Non vorrai tenermi sulle spine cosí- risi un poco mentre tornavo a concentrarmi su di lui, pronto ad ascoltare le sue parole.
Ero stanco per la notte passata in bianco ma, d'altro canto volevo ascoltarlo, renderlo felice di ricevere la mia completa attenzione.
Perchè come fa piacere a me, avrebbe fatto piacere anche a lui.-Narra un'antica leggenda giapponese che la gru possa vivere 1000 anni: regalare una gru significa quindi augurare 1000 anni di vita. Un'offerta di mille gru rafforza ulteriormente il concetto- non poter ascoltare qualcuno parlare e dover restare attento ai movimenti delle labbra non era facile.
Persino lo sbattere delle ciglia poteva farmi perdere il filo del discorso
-mi ascolti?- mi destai dai miei pensieri senza nemmeno essermi accorto di esserci caduto dentro.
Annui mentendo spudoratamente e, capendolo, un sorriso nascosto si dipinse sul suo volto.- ti stavo ascoltando...- gli dissi con un leggero broncio mentre arricciavo le labbra e sviavo il suo sguardo - ...solo che non capisco questo che c'entri con me- la situazione dall'esterno poteva sembrare strana, due ragazzi accavallati l'uno sull'altro su un piccolo letto d'ospedale con le lenzuola leggere raggomitolate su un lato.
Ma, uno di fronte all'altro, non aprivano bocca per parlare, si guardavano soltanto e in quel modo comunicavano, con un linguaggio tutto loro.
Un linguaggio simile a quello dell'amore; misterioso e segreto, chiaro solo a chi riesce a comprenderlo fino in fondo.
- sei impaziente eh?- mi disse scompigliandomi i capelli e rendendoli ancora più arruffati.
- aspetta ancora un po' piccolo che lo capirai!- il suo entusiasmo riusciva sempre a contagiarmi-Piegare mille gru è un segno di sincero interesse per il destinatario, perchè occorre bravura, tempo e dedizione per piegarle tutte. Regalare mille gru ancora oggi significa: "ho pensato a te per tutto questo tempo, per me sei importante"- si bloccò e alzò lo sguardo per osservarmi.
Lo guardai interrogativo di rimando.
Dalla sua espressione doveva aver letto qualcosa di strano e imbarazzante, date le gote leggermente arrossate e il quasi impercettibile distanziamento da me.
-Hai ragione, questo non è importante- disse velocemente senza preoccuparsi che comprendessi o no.Sfogliò freneticamente qualche pagina, poi arrivato ad una decina di fogli più in lá si bloccò e lesse qualche riga per poi sorridere compiaciuto
-ecco; ho trovato!- la tentazione di domandargli cosa avesse letto di tanto sconvolgente per atteggiarsi in quel modo era tanta ma dopo aver dato un'occhiata alla sua espressione quasi supplicante di lasciar perdere il discorso, lo feci.
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Che rumore fa la pioggia?
RomanceSi dice che l'amore sia cieco ma non si è mai detto che sia anche sordo. Il suo linguaggio è tanto semplice quanto complicato. Tutti possono capirlo ma al contempo nessuno riesce a farlo. Ma questo non è importante, amare lo è. Takeshy non sente e i...