The dragon knight

5

Mi avviai verso le Dragonia, arrivando dopo pochi minuti in prossimità della casa di Sirax.
Le case dei draghi erano gigantesche. Erano uguali alle case degli antichi, e grandi uomini del Nord, i vichinghi. Erano molto vivaci, colorate di rosso, giallo, e verde.
Alte almeno una decina di metri, e larghe un piazzale.
Non erano molto decorate, perché la casa serviva solo come posto dove dormire.
I draghi passavano la maggior parte del tempo con i propri cavalieri, o in aria, e di conseguenza...

-Sirax, sono io, Elvira. È tempo di andare.-

Mentre aspettavo guardavo il mare, e visto che vivevamo sulle montagne, le coste erano alte e frastagliate.
Le onde del mare si schiantavano con violenza, contro la parete rocciosa, che divideva il mare dal nostro popolo.
Il colore delľ acqua era blu scuro, blu notte, vista la tempesta di quella notte passata.
C'era stata una mareggiata.
E ľ acqua era ancora piena di schiuma, derivata
dalľ impatto contro la costa.
Si potevano udire i canti degli uccelli, il fruscio delľ erba al vento.
I lunghi fili ď erba che ballavano una danza silenziosa, col vento che ti faceva scompigliare i capelli.
Il colore delle onde si faceva sempre più limpido, a mano a mano che il bagliore, la luce del sole, si faceva largo tra le praterie, le montagne, il mondo, illuminando tutto con la sua purezza.
La notte, intanto, che il sole sorgeva, si ritirava, lasciandogli il posto, rintanandosi nelle viscere
delľ universo.
Un mondo parallelo, dove si credeva che fosse scoppiata una stella per dare spazio al nostro mondo.
Le stelle, quelle piccole luci che luccicavano, si stavano schiarendo, fino a scomparire del tutto, a causa della presenza del sole.
E poi venne, venne ľ alba, e ľ anima del sole si fuse con quella delľ acqua, facendola diventare trasparente.
Uno spettacolo meraviglioso, ma che non avrei potuto ammirare ancora per molto tempo, e sicuramente, non lo avrei rivisto più.
Non era un addio, ma non potevo negare a me stessa che tutto quello che mi lasciavo alle spalle, non mi sarebbe mancato.
Anzi, lasciare tutto era triste.
Un ringhio mi riportò alla realtà.

-È ora.-

Il suo muso, che si era abbassato, ora premeva sul mio petto.
I suoi occhi blu come ľ oceano, erano fissi nei miei grigi.
E dentro di essi, bruciava un fuoco. Il fuoco della speranza.
Il fuoco che aveva avuto un potere strabiliante su di noi: ci aveva permesso di non mollare mai, ci aveva mostrato il coraggio che avremmo dovuto metterci in ogni gesto, ogni azione, ogni battaglia, ogni guerra.
E che sicuramente non ci avrebbe mai abbandonato, neanche alla nostra morte.
Misi la sella sulla schiena di Sirax, e dopo essermi issata bene, salii in groppa, lui per tutta risposta sbuffò, facendo uscire del fumo dalle narici. Con tutto quello che indossavo, ero un po' scomoda, ma per il momento dovevo accontentarmi. Vestivo con la mia armatura da battaglia: una gonna di cuoio che arrivava fin sopra le ginocchia, e un parapetto rigido, che seguiva le mie forme, e mi metteva in risalto il seno.
Guardai verso ľ orizzonte, e le nuvole sembravano parlarmi, mi dicevano di non andarmene, ma ormai, la decisione era stata presa.

-Andiamo- dissi al mio drago.

Si levò in aria, sbattendo con forza, le sue possenti ali.

-Ci siamo, siamo partiti-

Mi guardai indietro, verso le case che in passato avevano fatto parte della mia vita quotidiana.
Ma ora facevano parte del passato.

-Verso il futuro- urlai.

Ľ aria mi scompigliò i capelli rossi, levandoli al cielo, alzandoli, e facendoli ondeggiare come onde al cielo.
Guardai sotto di me, ľ acqua, limpida come era, faceva intravedere i suoi segreti più nascosti.
Vidi alcuni delfini nuotare nella nostra direzione.

-Scendi- dissi.

Sirax iniziò a scendere, sbattendo sempre più piano le ali.
Quando i miei stivali sfiorarono
ľ acqua, mi accovacciai, e toccai
ľ acqua con un dito.
Era fresca, come la neve in inverno.

Ciao a tutti come state? Vorrei ringraziare tutti per il supporto. Per le visualizzazioni e per le stelline. Spero che continuate a seguirmi in questa avventura. Kiss kiss❤😍