uno.

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La vigilia di Natale era alle porte: il fuoco del camino,con i suoi scoppiettii, riscaldava la casa,mentre, Ginny preparava da mangiare ai suoi figli: uno di 5 anni, l'altro di 6.

La porta si aprì, mostrando Harry ricoperto di neve, ma con un sorriso smagliante sulle labbra.
Andò in cucina a salutare sua moglie e i suoi figli, ma appena varcò la soglia lo sguardo di lei gli fece svanire il sorriso.
"Che succede?" chiese il Grifondoro prendendo posto accanto alla moglie.
Sirius,il più piccolo, li osservava con un preoccupato,altrettanto fece Albus, il più grande.
La donna alzò lo sguardo verso il marito e sospirò, posando il cucchiaio accanto alla pentola.
"Dobbiamo parlare" disse con assoluta tranquilla e, afferrando Harry per il polso, lo trascinò accanto al lavastoviglie.
"Ginevra, cosa sta succedendo?" chiese Harry abbastanza infastidito e dimenandosi dalla presa della Grifona.
Lei lo lasciò e si voltò verso Harry con lo sguardo carico d'ansia.
"Ho deciso di voltare pagina Harry" spiegò Ginny mordendosi il labbro.
"Cosa intendi dire?" chiese confuso l'uomo, ormai stanco dalle troppe ore di lavoro.
"Harry.. sono innamorata di Dean Thomas." sussurrò lei, lasciando spiazzato l'uomo difronte a lei.
"Stai- stai scherzando spero." disse Harry cercando di ridere, ma lo sguardo serio di Ginny gli fece capire che non era così.
"Mi stai lasciando Ginevra?" chiese con un filo di voce vedendo la ragazza porgergli l'anello.
"Sì Harry." tagliò corto lei, poggiando la fede sulle sue mani fredde.
"Ginny, ti prego.." cercò di dire Harry, ma la ragazza aveva già girato i tacchi ed era tornata a cucinare

"Domani mattina me ne andrò" disse ad Harry che aveva continuato per tutto il tempo a parlare con Ginny,ma quella lo ignorava.
"Me ne vado domani in prima mattinata" gli aveva saputo dire chiudendosi la porta della stanza da letto alle spalle.
I ragazzi erano andati a dormire subito dopo cena e, nonostante avessero chiesto spiegazione ai genitori, non ricevettero risposta.
Harry si rassegnò a dormire sul divano, cominciando a piangere a dirotto.
La donna che più amava al mondo, l'avevo appena lasciato per un altro.

La mattina seguente al suo risveglio, Ginny era andata via.
Harry andò di sopra, notando che Albus e Sirius erano ancora lì con lui
Li prese  abbracciò ,con le lacrime agli occhi, e lì baciò sulla guancia.
Dal piano di sotto sentii un Pop!: qualcuno si era appena materializzato dentro casa.
Harry scese di sotto afferrando la bacchetta e impugnandola nella mano destra.
"Harry!" urlò Hermione correndo ad abbracciarlo e lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Che stronza mia sorella! Harry, non preoccuparti, le parlerò io!" disse il suo amico Ronald furioso come non mai.
A Harry scappò un sorriso notando che il pancione di Hermione era sempre più grande, poi posò gli occhi sul pavimento come se stesse osservando il vuoto.
"Lascia perdere Ron" disse Harry cercando di trattenere la tentazione di buttare a terra qualche cosa.
"Harry.. so che non è il caso di dirtelo, ma farai tardi a lavoro. Staremo noi con Albus e Sirius.. ce ne occuperemo noi." disse Hermione asciugando le lacrime al ragazzo che fino a poco tempo fa stava piangendo.
"Sì- sì, hai perfettamente ragione" disse andando verso il camino per poi smaterializzarsi nel suo ufficio.

***
"Non c'è cosa più bella di un tazza di tè, non è vero signor Potter?" chiese il suo assistente che era seduto al suo fianco a sbrigare dei documenti per conto di Harry.
Il Grifondoro annuì, bevendone un sorso dalla sua di tazza.
Quella giornata stava andando di male in peggio: il pensiero di Ginny non faceva altro che tormentare il ragazzo che, durante il giorno, non aveva fatto altro che guardare fuori dalla finestra.
"Signor Potter, tutto bene?" chiese nuovamente l'assistente che, per quanto volesse aiutare Harry a star bene, non stava riuscendo a fare granché.
"Sì sì" disse tornando per un attimo nel mondo reale e, in quel preciso momento, bussarono alla porta d'ufficio.
Harry si schiarì la voce rauca e si alzò di scatto, rischiando di far rovesciare la tazza di tè sul tavolo.
"Avanti" disse alzando il tono di voce e mantenendo un aspetto dignitoso.
La porta si aprì ed entrò Draco Malfoy col solito ghigno, riservato solo per lui, sul volto.
"Malfoy" disse Harry, ributtandosi a peso morto sulla sedia.
Non aveva voglia di vedere nessuno, ma, soprattutto, non aveva voglia di vedere lui.
"Potter, dobbiamo parlare.." disse per poi rivolgere lo sguardo all'assistente di Harry "..in privato" e fece una smorfia.
L'assistente fece per alzarsi, ma il Grifondoro lo bloccò, posandogli una mano pesante sulla spalla.
"Lui resta qui" disse Harry freddo, notando che Draco si stava tenendo sugli angoli della scrivania e gli fece cenno di uscire fuori.
Draco, sbuffando, lo seguì.
"Che volevi?" sputò acido Potter, chiudendosi la porta alle spalle e osservando il Serpeverde da testa a piedi.
Era passato solo un anno, ma Draco era cambiato tantissimo: sembrava più stanco e la vivacità che un tempo passava nei suoi occhi grigi, era svanita.
Draco si rimboccò le maniche, mostrando il Marchio Nero inciso sulla sua pelle.
Harry lo guardò per un breve istante, poi posò lo sguardo su quello del ragazzo davanti a lui.
"Abbiamo un problema" ringhiò Malfoy portando il Grifondoro nel suo di ufficio e chiudendo la porta alle sue spalle.
Harry sì guardò intorno e notò la bellezza dell'ufficio del Serpeverde: profumava di menta, proprio come il proprietario, il colore della stanza rispecchiava gli occhi grigi del ragazzo e il panorama di Londra che si vedeva da quella finestra era particolarmente delizioso.
"Di che tipo?" chiese Harry sedendosi su una delle sedie davanti alla scrivania e rivolgendo nuovamente lo sguardo al biondo.
"La scorsa notte è stato ucciso un Purosangue" disse il ragazzo davanti ad Harry mentre si versava un alcolico nel bicchiere.
"Lo so perfettamente Draco, sono andato io personalmente a cercare indizi" sputò acido il moro cercando di capire perché il ragazzo si stesse rivolgendo proprio al suo acerrimo nemico dai tempi in cui frequentavano la scuola di Hogwarts.
"Bene, deduco che tu possa dirmi cos'hai scoperto." disse Malfoy bevendo un sorso dal suo bicchiere ancora pieno.
"Cosa vorresti sapere?"gli chiese il Grifondoro sospettoso.
Draco dovette fare varie volte su e giù per la stanza, cercando di mantenere la calma, poi riprese.
"Chi era la vittima?"ghignò il ragazzo biondo avvicinandosi al moro.
"Un uomo.. si chiamava Theodore Nott" rispose il moro, poi notando la faccia pallida del moro aggiunse "che succede?"

Love Has No Rules  -Drarry- [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora