Capitolo 2 - E la notte l'ho sognato di scappare via con Wendy

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A metà.

È così che ti senti quando finisce una storia, perché è così che ti lasciano.

All'inizio, avverti il braccio dominante sparire direttamente dal tuo corpo, come strappato. Poi c'è il freddo. Oh, il freddo. Il freddo polare Niccolò non l'aveva mai sopportato: quello che ti attraversa la spina dorsale come fosse la Fossa delle Marianne. E poi ci cadi in quella fossa, perché senti che il terreno di colpo ti manca da sotto i piedi e crolli. Quando ti tolgono una persona, è così che ti senti. Non c'è trucco né inganno.

Diverso è quando ti allontani da lei, togliendoti velocemente un cerotto. Senti solo il vuoto in un primo momento, qualcosa che stranamente non c'è più, come se avessi dimenticato l'orologio a casa. Ti svegli dopo aver dormito finalmente per ore, dopo aver passato settimane a piangere e pensi Oddio, sono libera, sono libera. E poi? Poi arrivano le lacrime, perché tornano i ricordi e rivedi quella persona ovunque, in qualsiasi oggetto che ti ha regalato, in ogni marciapiede che avete calpestato insieme, in ogni voce che non è la sua e non lo sarà mai più. Per sempre è un tempo troppo lungo per una vita come la nostra, oggigiorno. E pensare troppo fa male, ma questo lo si è sempre detto.

L'aveva incontrata a metà strada, Wendy, con il cuore sottoterra e con il sogno di un lavoro, come tutti gli altri. Così lui l'aveva pregata, anzi no, implorata di non finire come loro. Aveva cercato di ridarle sogni e speranza. Forse un po' c'era riuscito, ma era stata lei a riparare lui, a rimettere insieme i pezzi del suo cuore spezzato, perché quello rotto era lui. Lei era sempre stata già intera. Certo, prima. Prima che lui le spezzasse il cuore.

<< Wendy... >>

<< Nic! >> esclamò lei, poi attraversò la strada vuota e gli prese le guance fra le mani. Si era dimenticato della sua delicatezza. << Stai bene? Prima sembrava che stessi per avere un infarto! >>

Niccolò sorrise, trattenendo una risata.

<< Mi potrebbe venire adesso, Wendy. >> disse Niccolò e vide i suoi occhi passare dalla preoccupazione alla confusione. << Oddio, non ti vedo da un anno, Wendy. Adesso potrei anche morire. >>

Wendy s'inumidì le labbra screpolate, ma non parlò. Forse non avrebbe saputo cosa dire o forse fu solo perché non ebbe abbastanza tempo.

<< Amore! >> la chiamò un ragazzo dietro di lei, che la stava raggiungendo con un ombrello fra le mani. Gli si strinse lo stomaco in una morsa. Come l'aveva appena chiamata? << Ehi, stai bene? Chi è questo ragazzo? >> chiese.

<< Lui... lui... stava avendo un attacco di panico credo e ho voluto vedere come stava. >>

Il ragazzo sorrise, porgendole la propria giacca.

<< Sei sempre la solita. >> commentò, dandole un bacio sulla guancia. << Ehi, io sono Alex. Stai meglio adesso? Vieni dentro, chiediamo se hanno dei vestiti per voi due. >>

Niccolò non riuscì a proferire parola, così si limitò ad annuire ed a seguirli nel ristorante. Pensò di mandare un messaggio ad Adriano, ma Wendy si voltò per rivolgergli un'occhiata impaurita e lui smise di ragionare. Era stata la prima volta che la sentiva mentire. Si chiese cos'altro fosse cambiato nel breve tempo in cui erano stati lontani. Forse non era neanche più la sua Wendy, quella vera, quella che aveva idealizzato durante la sua assenza grazie a ciò che si ricordava di lei. Si era reso conto troppo tardi che le persone sono imperfette e come tali, avranno sempre dei difetti di fabbrica, delle cicatrici scavate nella pelle, errori di produzione difficili da cancellare.

Forse il suo era quello di essere troppo pessimista.

L'albergo aveva un ristorante in cui a quanto pare stavano mangiando Wendy e quello che pareva essere il fidanzato. Niccolò li seguì con le mani in tasca, a disagio, dopo essersi rimesso gli occhiali da sole per non farsi riconoscere da anima viva. Si chiese da quanto tempo andasse avanti quella storia, se Wendy fosse davvero innamorata di lui, se l'avesse dimenticato. Dopotutto, era passato del tempo e si meritava davvero di essere felice, ma gli piangeva il cuore al pensiero che la persona con cui condividesse tutta questa gioia non fosse lui.

Wendy | UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora