Capitolo 3 - Io che riesco solo a dire riportatemi da Wendy

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E insomma, nel giro di ventiquattr'ore s'era ritrovato ad avere la febbre. Bene. Molto bene.

Niccolò starnutì.

<< Adrià, t'o dico: se moro, tu non avrai niente de mio. Niente. Sei un pessimo infermiere. >>

<< Io spero che tu muoia, così non dovrò sentirti più lamentarti della tua dannata pressione bassa. >>

<< Ragazzi, il medico non risponde. >> disse Valerio, entrando nella stanza di Niccolò. << È il terzo che chiamo. D'altronde è domenica e Nic non sta mica morendo. >>

<< Voglio uno specialista! >> si lamentò Niccolò. Stava facendo i capricci come i bambini. << Non prendo medicine a caso senza la prescrizione di qualcuno del mestiere. >> ripeté.

<< Questo sta a diventà un disco rotto, Valé. Lasciamolo in pace. >> disse Adriano, prima di uscire dalla stanza.

Si recarono in cucina. Valerio prese una birra dal frigo e ne porse una anche all'amico.

<< Senti Adrià, io non so più come fare: se non prende delle medicine, la febbre non si abbasserà. Poi dice che si sente bruciare pure il petto, io non so se stia farneticando o se stia male, ma in ospedale non ci vuole annà. Che famo? >>

<< Perché qualcosa me dice che sai già 'a risposta, Valé? >> chiese Adriano.

<< Ce l'ho, ma non ti piacerà. >>

Adriano sbuffò.

<< Daje, chiamala. >>

Ad Adriano non è che non piacesse Wendy, anzi, ai tempi d'oro in cui stava con Niccolò aveva anche imparato a conoscerla ed erano diventati amici. La situazione era cambiata radicalmente quando si era dovuto schierare dalla parte del suo migliore amico dopo la rottura. A quel punto, dopo tutti i racconti di Niccolò, non aveva fatto altro che chiedersi chi fosse la compagna di giochi che aveva conosciuto. Wendy gli era sembrata una che voleva fingersi santa, una ragazza immatura che aveva preferito liberarsi di Niccolò invece di affrontare le complicazioni di una relazione. Ecco come gli era sembrata: una bambina impaurita. Nient'altro che quello.

<< Non vole venì. >> disse Valerio, una mano sul ricevitore per non far sentire i loro discorsi a Wendy.

Adriano gli strappò il telefono dalle mani.

<< Sentimi bene, Wendy: che cazzo significa che non vuoi venire? Sei scappata già un anno fa e c'hai lasciato un ragazzo a pezzi. Ora vieni a ripagare il tuo debito: aggiustalo. >>

Non poteva crederci, persino di fronte alla malattia, non c'erano versi di poter vedere una sfumatura positiva di Wendy: era un'egoista.

Aggiustalo.

Era quella la parola che gli girava per la testa da un anno a quella parte. Mettilo a posto, aggiusta gli ingranaggi con le mani sanguinanti, un cacciavite o quello che vuoi, ma fallo tornare come prima. Solo questo le chiedeva.

Ma a quel punto, Wendy gli disse qualcosa che lo lasciò interdetto e lui non era solito perdere le parole.

<< Non posso aggiustarlo, perché non è rotto. >> rispose la ragazza. << Vi saluto ragazzi, statemi bene. >>

E riattaccò.

Rimasero in silenzio per un attimo, poi Adriano strinse il telefono tra le mani e parlò: << 'Sta stronza. >> sibilò.

<< Dai Adrià, sapevamo che avrebbe potuto dire di no. >>

<< Io vado a prenderla a casa. >> disse Adriano, prima di dirigersi a grandi passi verso il salotto.

Wendy | UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora