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Paulo pov's
È il giorno dell'ennesima puntata di una rivalità senza precedenti, senza fine: oggi, è il giorno del derby della mole.
Nonostante Cristiano sia arrivato da non molto in Italia a regalarci le sue magie, ha già inquadrato la mentalità e il modo in cui affrontiamo sfide importanti come questa.
Malgrado ciò, continua a fare battute squallide in pullman per stemperare la tensione.
Ma il mio pensiero va solo ed esclusivamente ad Alice, colei che porta in grembo il gol più bello che abbia mai fatto.

......

Io, assieme agli altri 10 titolari della mia squadra e ai giocatori granata, siamo nel tunnel dello Stadio Olimpico Grande di Torino, pronti a celebrare l'ennesimo feudo.

Batto io il calcio d'inizio. Azione dopo azione la Juventus è sempre più vicina al gol.
Ad un certo punto, Alex Sandro sfonda sulla sinistra, doppio passo, cross, testa di Cristiano, segno al volo.
Faccio la mia solita Dybalask, rivolgendomi alla curva occupata dai tifosi bianconeri.

Circa verso il 45esimo minuto, poco prima che iniziassero i 2 minuti di recupero, Rodrigo realizzò un passaggio filtrante rivolto a me, e proprio quando stavo agganciando la palla, uno dei difensori del Torino mi spinse fallosamente e molto forte, facendomi cadere sull'erba sintetica del campo.
L'arbitro assegna il rigore, con un cenno d'intesa faccio capire a Cristiano che volevo tirarlo io, e lui mi fece un occhiolino in segno di approvazione.
Fermo la mia rincorsa un istante prima di calciare, Sirigu spiazzato.
Altra Dybalamask, altri sorrisi, altre urla dei tifosi e dei miei compagni di squadra.

La partita sta per finire, la Juve sta dominando, il Toro è sfiancato.

Altro fallo, altro cartellino, calcio di punizione laterale dai 30 metri.
Io e Cristiano siamo sul punto di battuta, lui dalla zona per la rincorsa.
Con un cenno indica ai ragazzi che sto per battere.
Chiudo per un attimo gli occhi, tirò un sospiro, faccio il segno delle corna in stile Zidane, tiro.... TRIPLETTA.

Prendo il pallone e lo metto sotto la maglietta all'altezza della tartaruga, faccio la solita Dybalamask e mando un bacio volante ad una delle tante telecamere poste vicino alla bandiera del calcio d'angolo.

Dedico tutto a lei, alla mia bambina e alla famiglia che ci stiamo creando.

Tutti i miei amici mi vengono incontro, e formiamo un abbraccio di gruppo.
Cristiano invece, mi guarda per pochi attimi ma davvero intensi, e mi sorride: uno di quei sorrisi che fanno capire davvero cos'è la Juve, ovvero un solido gruppo di amici che giocano per vincere, alzare trofei e divertirsi.

Alice pov's
Io e Alicia siamo con le lacrime agli occhi, Paulo oggi è tornato a brillare e ha dedicato tutto alla bambina. Poso la mano sulla pancia, accarezzandola, e sorrido. Alicia ripete i miei gesti.

Succede tutto in un attimo: mi ero alzata per andare in bagno, quando sento il bisogno di appoggiarmi a qualcosa. Afferro lo spigolo del tavolo del salotto e la mia mano va direttamente sul rigonfiamento presente sul mio ventre.

La testa mi gira, ho un dolore assurdo allo stomaco e le gambe minacciano di scendere.
Le lacrime scendono copiose: non so che fare, ho troppa paura che tutto ciò possa essere letale per mia figlia .

Provo a urlare il nome di mia suocera, ma ciò che esce dalla mia bocca è un semplice e innocuo sussurro.

Per mia fortuna Alicia arriva in cucina, io inizio a sudare freddo e quando lei mi vede in quello stato corre, per quello che può, incontro a me.
Anche lei mi tiene la pancia e con la mano libera prende un fazzoletto per asciugarmi la fronte, imperlata di sudore.

"Vieni a sederti sul divano"- mi dice, è appena tolgo la mano dallo spigolo, svengo, in braccio ad Alicia.

Sento a malapena, e in lontananza sento le sirene dell'ambulanza.

Paulo pov's
Mentre rido e scherzo con i miei compagni negli spogliatoi, mi arriva una chiamata da mia madre, alla quale rispondo subito.

Dal ridere, mi ritrovo a piangere per un qualcosa che non credevo possibile, o almeno, non alle persone a cui tengo maggiormente.

Sfreccio il più veloce possibile in ospedale, e appena arrivo mia madre mi dice che ha perso i sensi a casa, si è ripresa mentre erano in ambulanza e ora è entrata in coma.

E ancora una volta le lacrime scendono copiose sul mio viso, e sento gli occhi bruciare e diventare rossi.

Passa qualche ora, io faccio avanti e dietro per il corridoio del reparto.
Oltre ai miei passi, sento il rumore della gomma, materiale con cui sono fatte le "pantofole" di dottori e infermieri.

Per l'appunto, uno dei dottori si avvicina a me con aria cupa, e io penso al peggio.

In tono supplicante e devastato gli ordino di parlarmi, di dirmi cosa succede alla mia ragazza e alla mia bambina.

"Deve fare una scelta, o la ragazza o la bambina"

Spazio me

Cosa pensate di questo colpo di scena? Ps non odiatemi 🙏🏻🙏🏻

Aggiorno a 30 🌟

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