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"Papà sono Alice" -citofono alla villa di mio padre come se non mi fossi lasciata alle spalle il papà di mio figlio, come se non mi fossi completamente lasciata alle spalle la vita che avevo costruito a Milano, come se da qui a poco nulla sarebbe cambiato drasticamente, come se non fossero le 4 del mattino sotto un cielo stellato.
"Puttanah maialah Alice stai bene? Che è successo? Che ore sono?" -Urla lui scosso dal brusco risveglio causato dal suono stridulo del citofono.

"Papà sto bene, va tutto alla grande finalmente, o meglio, andrà tutto alla grande, ma ora puoi perfavore smettere di gridare che c'è nico che dorme e aprire la porta? Sai un bimbo di 5 anni ha un certo peso che può risultare pesante per chi non è allenato come voi atleti" -rido per la sua esagerazione e subito dopo entro in casa sistemando niccolo nel letto dove dormivo quando ero bambina.

Mio padre mi abbraccia forte, mi abbraccia stretta, mi sussurra che è fiero di me, che è questo quello che avrei dovuto fare già da tempo, mi sussurra che sono libera di sfogarmi sul suo petto, ma io mi limito a continuare ad abbracciarlo restando in silenzio, non sono dispiaciuta, non mi sento in colpa, per la prima volta dopo tanto tempo mi sento nuovamente libera, potente, invincibile, mi sento me stessa.

"Posso dormire nel lettone con te?" -chiedo con occhi dolci da cerbiatto e se in un primo momento scuote il capo divertito, in un secondo, mi allunga una sua tuta dicendo "levati quei jeans e infila questi, io nel frattempo prendo la roba dalla tua macchina e poi ti aspetto a letto" , incapace di dire di no alla sua bambina.

Una volta a letto, al buio, subito mi rilasso
"Alice?" -Sento
"Mh" -mugugno
"Prometti che quando tornerai con lui non farai cose sconce?" -dice.

"Buonanotte papà" -rispondo a mia volta prima di addormentarmi, ma non prometto niente.
Cose sconce? no, ma tanta dimostrazione di quell'amore che è mancato per troppo tempo.
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"Come hai intenzione di trovare il suo indirizzo?"- mi chiede mio padre.
"Beh, ho contattato Cristiano, sono amici fuori dal campo ed è stato parecchie volte a casa sua e non è stato neanche troppo difficile farlo confessare, è sempre stato un fan dei DybAlice" -faccio spallucce come se tutto questo non sia più che strano.
"E perché vai via adesso se il tuo volo è alle 15?"- mi chiede ancora una volta mio padre.

"Ho bisogno di tornare lì" -non nomino nessun posto, eppure capisce perfettamente a quale luogo sto  alludendo.
"Buona fortuna bambina mia" -mi abbraccia.
"Ciao piccolino, la mamma torna tra qualche giorno, ti voglio tanto tanto bene"-dico stringendo al petto il mio ometto che da quando ha ricevuto la notizia del padre, non ha detto nulla ma si è limitato semplicemente a giocare con le macchinine.

"Mamma vai a cercare un nuovo papà che mi vuole bene?" -Attira la mia attenzione Nico tirandomi leggermente i jeans quando sono  già sul punto di uscita.

"Si amore mio, vado a riprendere un nuovo papà che amerà tantissimo entrambi e questo papà ha anche un fratellino con cui potrai giocare"-rispondo con occhi pieni d'amore e dopo averlo sbaciucchiato ancora una volta, carico i miei bagagli in auto e parto.

Spazio me
A quale posto starà alludendo la nostra Alice? Sbizzaritevi qui sotto 👇🏻👇🏻👇🏻

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