Erano ormai all'alba del sesto mese di convivenza e fra lo studio dell'arte magica con Loki e il non farsi beccare, il tempo era passato e loro non se ne erano nemmeno accorti. Ormai Agosto era quasi finito e Loki, ormai tranquillo, decise di uscirsene con una proposta audace.
-Per farti veder il mondo.- Disse riferito al viaggio che aveva in mente di fare.- Abbiamo il Tesseract e non possiamo usarlo?
-E' rischioso.- Gli aveva ripetuto varie volte.- E se qualcuno lo vede? E se qualcuno che sa di noi lo vede? Per quanto ne sai tutti stanno ancora cercando il Tesseract e tutti sanno che ce l'hai tu. Di me sa solo Reghal e le mie sorelle.
-Cambieremo aspetto, pianeta, età, non capisco quale sia il problema.- Disse mentre beveva del tea nero freddo, appollaiato sul divano. –Mi piacerebbe cambiare aria e poi se ci dovessimo far vedere da qualche altra parte nel mondo svieremo le presunte indagini su Eve e me.- le rivolse uno sguardo che lasciava intendere molte cose.
Eres sembrò pensarci su.- Una settimana.
-Cosa? No.- Disse secco.- Almeno fino a fine di Settembre.
-Scordatelo. Non avrà mica a che fare con la notizia del ritorno di tuo fratello in città?- Gli rivolse un sorrisetto furbo e Loki si alzò poggiando la tazza sul tavolino. Aveva preso l'abitudine di girare per casa scalzo, con dei pantaloncini di tuta neri e una maglia a mezze maniche diversa ogni giorno. Ormai i capelli erano diventati parecchio lunghi, ma si ostinava a legarli.
-Assolutamente no. Voglio solo cambiare aria e se non vuoi venire con me resterai a casa.- Si trasfigurò nell'uomo che aveva indicato Eres il primo giorno, solo vestito meglio. – Vado a farmi un giro.
Eres gli frugò nella tasca del borsello, stranamente gonfia.- Questo resta con me.
-Come vuoi tu.- E con un tonfo arrabbiato la porta si chiuse alle sue spalle. Eres restò ad osservare il Tesseract turbata. Forse non avrebbe dovuto prendere alla leggera l'argomento 'Thor'. Loki aveva appena girato l'angolo quando Eres lo nascose in un'insenatura dietro la folta libreria. Si sentì una stupida e in colpa. Una stupida in colpa e la sensazione non le piaceva. Si sarebbe fatta perdonare, aveva deciso e così preparò i bagagli di entrambi, tutti racchiusi in delle borse con rotelle che Eres trovava geniali. Li chiamavano 'trolley'.
Quando Loki era sulla strada di ritorno, giusto il tempo di girare nuovamente l'angolo, subito capì che qualcosa non andava. Vedeva le finestre di casa, l'incantesimo era saltato. Corse su per le scale, fermandosi in un punto scuro, favorito dal tramonto del sole e mandò avanti la sua ombra. In casa non sembrava esserci nessuno, ma tutto era buttato all'aria. C'erano i segni di un combattimento feroce. Bruciature sui muri di pietra, radici che spaccavano il pavimento e rubinetti aperti ormai allagati; ovviamente c'era acqua ovunque per terra. Un morso di paura attanagliò Loki in modi che solo nelle peggiori situazioni aveva provato. Non gli piacque. Andò in camera propria, trovando una valigia aperta riempita a metà con dei suoi vestiti perfettamente piegati, in camera di Eres la situazione era analoga, ma la valigia era piena.
-Dannazione!- Urlò tornando all'entrata per poi svanire e apparire corporalmente. Spostò in fretta e furia i libri: il Tesseract c'era ancora e Loki non seppe dirsi se ne fosse sollevato o meno, perché di Eres non c'era più traccia.
*°*
Loki non aveva più molte alternative, avrebbe dovuto chiedere aiuto perché imbrogliare Reghal non era come rubare le caramelle ad un bambino, era giusto un filino più impegnativo e Loki avrebbe avuto bisogno di qualcuno che intrattenesse la strega e le sue figlie per poter operare. Riassestò l'incantesimo per nascondere l'appartamento e mentre cercava di far chiarezza nella propria mente osservava il Tesseract. Era grosso ed ingombrante, come avrebbe potuto utilizzarlo se lo si vedeva da decine di metri? Uno scettro?
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Universo alternativo 02- La fuga di Loki e la strega dell'Ovest
FanfictionLoki si era ritrovato legato, imbavagliato e con un biglietto di sola andata per la prigionia a vita...e il Tesseract ai propri piedi. Era facile piegarsi, raccoglierlo, dare giusto un'occhiata in giro e sparire un secondo dopo. Il problema fu esa...