Ritorno alla normalità

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Loki andava a fare visita ad Eres tutti i giorni. Non parlava molto, Eres, e Loki si ritrovò a riempire lunghi silenzi e spesso non lo guardava nemmeno in faccia per interi giorni. Faticava a guarire. Le ferite tendevano sempre a riaprirsi, a sanguinare e aveva continuamente bisogno di trasfusioni. Loki si era impegnato anche per trovare una soluzione definitiva, cosicché potessero tornare tranquillamente a casa. Thor gli faceva compagnia ogni tanto e Loki si chiese se avesse sempre saputo della menzogna che gli aveva propinato su Tesseract e perché non stava facendo nulla per recuperarlo, ma tenne la bocca chiusa.

Un giorno di metà Ottobre Loki andò a fare visita ad Eres, come faceva ogni giorno, trovandola alzata. Gli sorrise. Loki si sentì il cuore scaldarsi e un sorriso spontaneo gli bagnò le labbra.

-Come stai?- Le chiese subito avvicinandosi ai piedi del letto.

Lei guardò fuori. Le tende erano tirate e la luce mattutina filtrava libera, riflettendosi nell'occhio non bendato.- Mi dispiace Loki. Per tutto.

-Non capisco...-Iniziò lui, ma lei continuò.

-Ero arrabbiata con te.- Alzò la mano bloccandolo. Alcune sottili gocce di pioggia iniziarono a bagnare il vetro della stanza.- Ti ho visto uccidere le mie Sorelle. - Sussurrò.-Ti avevo pregato di non farlo eppure è successo. Ma non è stata colpa tua.- Si affrettò a dire rivolgendo un dolce sorriso a quel viso così corrugato dalla preoccupazione e dalla confusione.- Non hai avuto scelta con alcune di loro. Altre le hai solo ferite e sono scappate. Altre ancora hanno colto la palla al balzo e sono fuggite direttamente quando ti hanno visto o quando la villa è caduta. Le hai liberate tutte, in modi diversi. Sarebbe dovuto essere il mio compito, il mio destino, ma lo hai compiuto tu.

Loki iniziò a sentire fastidio, ma anche uno strano senso di colpa nei suoi confronti, ma anche rabbia poiché tutto quello che aveva fatto lo aveva fatto solo per lei. Avrebbe dovuto esserle grata.– Io...- Eppure si ritrovò a balbettare, senza proferire effettivamente parola.

Eres ridacchiò.- Ci ho messo un po' a capirlo, scusa. Ti ringrazio Loki. Non penso sia stato facile per te, non lo è mai per nessuno. Mi hai salvata come il migliore dei supereroi.

-Non sono buono.- Aggiunse dimenticando tutte quelle brutte emozioni, lasciandosi travolgere solo da un senso di calore sulle guance e nel petto.

-Io credo che tu lo sia...- Fece una smorfia falsissima per poi coprirsi il viso con le mani per nascondere la risata.

-No, invece.- Si voltò a guardare fuori, così Eres poté ammirare solo il suo riflesso.

-Sembri un pirata vestito così, sai? Ci sono anche su Byron i pirati. I pirati sono cattivi, Loki.

-Infatti, ma non sono un pirata.- Storse le labbra guardando scocciato le persone sui marciapiedi, piccole piccole da quel'altezza.

-No, non lo sei.- Eres si era alzata e lo aveva fatto girare delicatamente. Era più magra, molto più magra e pallida. Gli occhi marroni svettavano scuri in quella pelle diafana e i capelli erano adorabilmente scompigliati, perdendo ciuffi qui e la. Eres e Loki si presero un lungo istante per osservasi.

Si abbracciarono come se avessero appena ripreso a respirare. Eres, nonostante i mille tubicini che la avvolgevano, strinse a sé Loki come se fosse la sua àncora. Affondò il viso dentro la sua camicia bagnandola di lacrime e lui fece lo stesso. Nessuno dei due disse nulla, quel momento andava preso così com'era. Aveva sentito il cuore di Loki batterle forte sul petto e sperò che anche il suo avesse bussato così intensamente. Sperò che Loki a quel punto lasciasse la porta del proprio cuore aperta, almeno per lei.

-Quando torni a casa?- Chiese Loki mentre pranzavano spalmati uno sulla poltrona e una sul lettino.

Eres alzò le spalle.- Quando mi diranno che potrò tornare a casa. L'occhio è ancora incerto. Quella pozione che hai fatto,-Aggiunse.- ha avuto l'effetto voluto. Non mi si è più aperto nessun taglio.- Si alzò un lembo della maglia mostrando il fianco. A Loki per poco non andò di traverso. La pelle al di sotto delle spalle, gli spiegò poi Eres con più leggerezza di quanta ne avrebbe usata lui, era colma di cicatrici abbastanza evidenti, soprattutto per il fatto che continuavano a chiudersi e riaprirsi, spesso nello stesso punto o molto vicine.

Universo alternativo 02- La fuga di Loki e la strega dell'OvestWhere stories live. Discover now