Senza di te non esiste più niente
Queste sette parole vorticavano nella mente di Kit come un mantra. Lui e Ty erano stati legati ad un albero da Magnus Bane. Ovviamente se si fosse trattato di corde normali Kit non ci avrebbe impiegato più di cinque minuti a slegarsi, ma purtroppo erano stati legati con corde magiche. A prima vista erano fatte di luce ma se ti concentravi riuscivi a intravedere un filo sottilissimo rosso ricoperto di luce. Kit, pur di non parlare con Ty, si era incantato a fissare la loro gabbia. Quelle parole gli avevano fatto male, molto male, e lui non riusciva a capacitarsi di essere stato così preso dal ragazzo corvino fino al punto di essere così rammollito. La verità era che lui non aveva mai provato nulla di simile nella sua breve vita. Non che avesse mai avuto occasione per incrementare la sua assente vita sociale, ma anche quando aveva baciato Livvy sapeva che c'era qualcosa di sbagliato. Ty era scosso da fievoli singhiozzi. Il biondo sapeva che Ty aveva finalmente accettato la morte della sorella e poteva solo immaginare come si sentisse. Ma Kit non si doveva far fregare dalla tristezza dell'amico. Kit sapeva che non era importante per il corvino, lui l'aveva detto esplicitamente. Però nonostante tutto, il biondo sentiva un vuoto nel petto, come se qualcosa fosse scomparso o si fosse rotto. Era una sensazione terribile e opprimente, davvero sgradevole e lui non sapeva come affievolirla. Voleva piangere ma non voleva risultare debole agli occhi del suo Sherlock.
Oh, al diavolo, a lui non sarebbe interessato, dopotutto, non esiste più niente senza Livvy, a Ty non era mai importato di Kit e l'ultimo doveva farsene una ragione. Calde lacrime cominciarono a solcare il volto di Kit che cercava in tutti i modi di nascondersi. Non voleva intraprendere una conversazione con il corvino ma purtroppo la Dea bendata non era dalla sua parte.
"Kit perché stai piangendo anche tu? Pensavo fossi contento della mal riuscita del mio piano" disse Ty leggermente abbattuto. Kit spalancó gli occhi, come poteva avere la faccia tosta di accusarlo dopo quello che aveva detto. Nonostante l'Herondale scomparso cercasse in tutti i modi di ignorarlo e di non pensare a lui, il Blackthorn era sempre il fulcro dei suoi pensieri. Pensò a ritroso fino al loro primo incontro. Ty gli era sembrato così forte mentre gli puntava il coltello alla gola. Aveva subito pensato che fosse bellissimo. Poi aveva scoperto il suo modo di essere così riservato e ingenuo. Lui che prendeva tutto alla lettera e che non riusciva a cogliere il sarcasmo. Lui che indossava le sue enormi cuffie bianche per isolarsi dalle persone. Anche se Kit non era ancora riuscito a interpretare i suoi sentimenti, era ovvio che fosse innamorato.
"Kit perché sei arrabbiato con me?" chiese Ty esasperato. Kit non ce la fece più a stare in silenzio e scoppiò.
"Mi chiedi davvero il perché? Cosa te ne importa, tanto niente conta per te. Io non conto per te. Lo hai detto tu stesso. Quindi lasciami in pace perché se non sono nulla di speciale per te, perché dovresti mai voler sapere come sto?"
Ty spalancó gli occhi e un cipiglio interrogativo gli prese posto sul volto. Kit lo guardó spazientito.
"Andiamo, non fare quella faccia, so quello che pensi di me". Nella voce di Kit prevaleva l'astio nei confronti del suo amico. Ty però notò con stupore anche della delusione in quelle parole. Ty non riusciva proprio a capire in che situazione avesse detto quelle parole così cattive e non vere.
"Kit non capisco" disse il corvino con voce incrinata.
"Quando hai visto Livvy, o meglio il suo fantasma, uscire dal lago Lynn hai detto che senza di lei non esiste più niente" a Kit tremó la voce mentre calde lacrime ripresero a coprirgli il volto "io pensavo di contare qualcosa per te, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme non mi aspettavo certo questo. Sembro una ragazzina isterica in questo momento ma mi sembra stupido tenermi tutto dentro ora che so di non essere speciale. Non voglio ne compassione ne tanto meno scuse senza fondo. Sarò melodrammatico ma mi hai fatto male." Ormai l'impavido Kit che non aveva versato lacrime neppure per la morte del padre era scosso da forti singhiozzi. Ty non riusciva a vedergli il volto poiché Kit era girato e gli dava le spalle. Ty finalmente capì il perché dell'astio del biondo e spalancó gli occhi. Nonostante non fosse mai stato bravo con le parole prese un respiro profondo e iniziò il suo discorso.
"Kit non intendevo quello che pensi. Senza Livvy si mi sento perso. Lei era la mia gemella, l'unica persona che mi abbia sempre supportato e che abbia capito la mia forza. Lei non diceva che io ero strano come facevano in molti. Lei diceva che ero speciale perché ero sincero e puro. Ora che lei se n'è andata io sento un vuoto qui" si puntò il cuore con un dito "niente sarà più lo stesso senza di lei. Ma da quando sei arrivato tu, il mio cuore ha trovato posto per un'altra persona. Tu mi hai sempre aiutato nel momento del bisogno. Non ti sei mai accorto che durante i miei attacchi nessuno della mia famiglia riesce a farmi calmare? Tu anche solo sfiorandomi il braccio, la mano o il viso mi calmi. Sei l'unico dopo Livvy che non mi fa sentire strano. Sei troppo importante per me e anche se il mio carattere non te lo fa intendere avrò sempre bisogno di te."
Adesso era il turno del biondo di strabuzzare gli occhi. Non aveva mai sentito Ty parlare così apertamente con qualcuno. Kit si voltò verso di lui e posò la testa sulla spalla del corvino. Ty, che in un primo momento sembrava più teso di una corda di violino, si rilassó all'istante. Smise di arrotolare il cavo delle cuffie e si strinse più vicino al biondo. Stettero vicini in quel modo fino alla fine della battaglia.
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''Someone you loved'' /Kitty/
FanfictionQuesta fanfiction non segue la trama originale del libro Queen Of Air And Darkness. Dopo il finale disastroso che ha avuto la Kitty ho pensato di poter cambiare il corso degli eventi a partire da come avrei voluto che andasse quando Ty e Kit sono st...