Chapter One

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CHAPTER ONE

||Semptember, 12 - 2014||

La pioggia batte ininterrottamente sulla finestra, mentre i lampi illuminano l'intera città. I tuoni accompagnano il rumore della pioggia, di tanto in tanto.

Il mio sguardo è fisso sulla strada bagnata, il mio corpo si sta dondolando sulla sedia a dondolo, accanto alla finestra. 

La sveglia-orologio, posata sul comodino alla sinistra del letto, segna le cinque del mattino. 

Mi piace svegliarmi presto. Ammiro l'alba, anche se adesso non si può vedere. C'è comunque uno spettacolo bellissimo. I temporali sono bellissimi, esprimono tutto il disordine che ho dentro.

Oggi è il primo giorno di scuola. L'estate è, ormai, finita, così come le vacanze. E' l'ultimo anno, poi sarò libera da quell'edificio che mi tiene imprigionata con delle persone senza cervello.

In questi anni di scuola non ho trovato una sola persona interessate, seria e intelligente al tempo stesso. Non esiste, lo so. E se esiste, probabilmente vivrà in Uzbekistan.

Sospiro, appannando il vetro. L'appano scopare piano piano, facendo diventare il vetro lucido come prima. Poso il dito su una goccia di pioggia, seguendola finchè non cade sul piccolo davanzale.

Riprendo a fare la stessa cosa con un'altra goccia, appena caduta sul vetro. Il fruscio degli alberi mossi dal vento è udibile da dietro la finestra. Il silenzio presente in casa mi fa compagnia, rendendo più udibili i rumori del temporale.

Un tuono fa leggermente vibrare i vetri della finestra, sovrastando per pochi secondi il canto della pioggia, per poi lasciare di nuovo la scena a lei. Do un'altra spinta alla sedia a dondolo, appoggiando la mano al muro bianco, freddo.

Questo muro che mi rispecchia così tanto. 

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La sveglia fa sobbalzare di poco il mio corpo, svegliandomi. Sono esattamente le sei in punto. Il mio sguardo guarda, per prima cosa, la finestra. Il temporale ha solo aumentato la sua forza.

Ora si sente di più, mentre scaglia la sua forza contro ogni cosa che gli capita sotto mano. Le gocce sono molto più grosse di prima e i tuoni sono molto più frequenti, così come i lampi.

Mi alzo dalla sedia, facendola dondolare per il movimento. Faccio il giro del letto, spegnendo la sveglia. Un'ora e mezza e la scuola riprende, così come tutte le cose infernali che si porta dietro.

Quest'anno non mi iscriverò a nessun corso. Non ci sarà nessuno a dirmi cosa devo fare o meno, al contrario dell'anno scorso, quando mia mamma mi ha iscritto al corso di lettura senza dirmi nulla.

Apro il mio armadio, ordinato e invernale, tirando fuori un maglione beige, più grande di una taglia. Lo abbino ad uno skinny jeans semplice, azzurro chiaro, con uno strappo sul ginocchio destro ed uno sulla parte alta della coscia sinistra.

She's Completely Crazy || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora