Chapter Eighteen

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Chapter Eighteen

-Ho da fare- lo congedo, togliendo la sua presa dal mio braccio.
-Perché cazzo te ne sei andata?- sbotta lui, mentre una portiera dell'auto si apre.

Giro la testa notando Alex mentre fulmina Louis.

-È tardi, dobbiamo andare- sbotta Alex, mentre io raggiungo l'auto.
-Non puoi scappare di nuovo- sbotta lui, mentre entro in macchina.

Alex è già seduta al suo posto. Blocca le portiere e mette in moto, partendo verso casa mia.

-Come ha fatto a trovarti?- chiede Alex, gentilmente.
-Mi hanno vista lavorare al Diamond- spiego, mentre abbasso di poco il finestrino.
-Lui e chi altro?- corruga la fronte, togliendo la sicura alle portiere.
-Harry, Angie, Ley, Tom e Calton. Erano tutti lì, in uno dei miei tavoli- sbuffo, legando i miei capelli neri in una coda.
-Sanno che abiti di nuovo con i tuoi?- chiede, mentre svolta a sinistra.
-Non penso, io mi sono solo limitata a prendere i loro ordini. Poi Jasmine mi ha fatto il favore si servirli e portargli il conto, quindi non ho avuto modo di parlare di nuovo con loro- faccio spallucce.

Annuisce e prosegue a guidare, mentre l'auto inizia a diventare più fresca, grazie all'aria che entra dai finestrini.

-Ho raccontato tutto a Liam. Dall'inizio alla fine- rivelo, mentre lei cerca posto.

Ne trovo uno e glielo indico. Si parcheggia lì, sorridendomi.

-Sono felice che tu ci sia riuscita- sorride di nuovo, mentre spegne l'auto.

Usciamo dall'auto e noto una macchina familiare parcheggiata sotto l'Empire.

-Prendo un caffè e me ne vado, promesso- sorride lei, notando l'auto.

È quella di Liam, ma è strano che sia qui, dato che di solito, la sera, ha da fare con la ragazza.

-Puoi state qui anche se c'è Liam, sai?- le dico, mentre apro il portone.
-Sì, ma non voglio- fa spallucce mentre entriamo.

Entriamo nell'ascensore e saliamo fino a casa mia. Non appena entriamo, le voci di mamma e Liam ci arrivano alle orecchie.

Ci togliamo le scarpe prima di raggiungerli in sala. Liam è sul divano e mamma è sulla poltrona, di fronte a lui.

-Ragazze- ci sorride mamma, alzandosi.

Mi abbraccia per poi abbracciare anche Alex. Saluto Liam con un veloce bacio sulla guancia, mentre Alex lo saluta con un solo cenno della testa.

-Penso di dover andare- mi dice Alex, guardandomi.
-Non hai nemmeno preso il caffè- sbuffo guardandola supplichevole.
-Lo prenderò a casa, tranquilla- mi sorride.
-Come vuoi- alzo gli occhi al cielo, accompagnandola alla porta.

Una volta andata via, ritorno in sala da Liam. Mia madre non c'è ma non ho idea di dove sia.

-Sono qui per farti fare bungee jumping- mi sorride, indicando con la testa lo zaino sul divano.
-Cosa?- mormoro stupida, corrugando la fronte.
-Hai detto che volevi lanciarti da un aereo. Non penso sia possibile farlo, ma puoi lanciarti da un ponte- mi sorride, mettendosi lo zaino in spalle.
-Liam, non so nuotare- lo guardo seria, mentre lui mi sorride dolcemente.
-Sono le corde migliori sul mercato, non si staccheranno mai- mi cinge un fianco, baciandomi la testa.

Annuisco mentre insieme ci dirigiamo verso l'uscita.

-Mamma, io esco con Liam- urlo mentre mi infilo le scarpe.
-Sì, ma non fate tardi- urla lei di rimando.

--

Siamo sul ponte di Brooklyn e noto che non siamo nemmeno i primi a volerci lanciare sta sera.

Liam prepara il tutto mentre io mi distraggono dal vedere le macchine sfrecciare sul ponte.

-Vado per primo?- Liam mi risveglia, mentre noto che ha l'imbragatura in mano.
-Non è possibile andarci insieme?- chiedo, timorosa, guardando giù.

Non vedo molto se non le luci della città riflesse nell'acqua scura.

-Uno di noi deve assicurarsi che vada tutto bene mentre l'altro si lancia- scuote lui la testa, guardandomi.
-Okay, se tu ti lanci, cosa devo fare?- chiedo, mentre lui sorride alla mia ingenuità.
-Aiutarmi a salire una volta calmatosi il tutto- fa spallucce lui, mentre si lega le corde addosso. -Mi lancio al tre; uno, due, tre- urla, lanciandosi giù.

Non tocca minimamente l'acqua, ma il suo corpo viene sbattuto su e giù in modo troppo forte.

Lo aiuto a ritornare sul ponte, notando il suo viso completamente rosso ed euforico.

-È stata una figata assurda, cazzo- sorride lui, mentre si toglie l'imbragatura.

La mette a me e, non appena mi sento leggermente pronta, chiudo gli occhi lanciandomi dal ponte.

Non riesco a fare a meno di aprire gli occhi e subito dopo urlare, per ciò che mi si presenta davanti.

Il mio corpo si ferma a qualche metro dall'acqua e l'adrenalina si impossessa del mio corpo, mentre la corda mi trascina su e giù per ancora un po'.

Liam mi aiuta a salire di nuovo e la mia coda è abbastanza disfatta.

-Hai ragione, è pazzesco- sorrido annuendo.
-Lo so- mi strizza l'occhio. -Attenta a non a cadere- dice serio, mentre mette a posto ciò che c'è servito.

Scavalchiamo, trovandoci nella parte ciclabile del pinte. Attraversiamo il ponte e torniamo al parcheggio.

Entro nell'auto di Liam, mentre lui è occupato a mettere lo zaino nel baule.

-Quando ti vedrò di nuovo alla guida?- mi chiede, mentre sale in auto e mette in moto.
-Quando avrò i soldi per comprarne un'altra- ridacchio.

Un tizio ubriaco è andato contro la mia auto, distruggendola. Io ero a casa, quindi non mi son fatta nulla, ma ora sono due mesi che non ho più l'auto.

-Domani preparati, andiamo a planare- mi strizza l'occhio, mentre i miei occhi si sgranano.

-SPAZIO AUTRICE-

Sì, lo so, questo capitolo fa cagare, ne sono consapevole.

Ringrazio comunque le persone che stanno continuando a leggere, votare e commentare la storia.

Questa domenica ci sono gli mtv Ema, sclero❤

Anyway, il prossimo capitolo sarà migliore, promesso.

Siete le migliori, Kidrauhl1D__❤❤

She's Completely Crazy || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora