A come Anticella

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Che vita!

   Mi presento, il mio nome è quello in copertina. Sono una donna carica di emozioni, che ama farsi domande e che da un po' di tempo cerca le risposte. Riservata per natura, trovo tutto molto complicato, a tratti sento che mica ce la faccio e cado. Incerottata continuo per la via che mi si presenta, impervia e curiosa. Ogni mattina di questi tempi mi alzo, sospiro e avanzo verso il bagno. Ho girato l'angolo da un paio d'anni. L'età ce l'ho per chiedermene il senso, così di tanto in tanto mi guardo allo specchio, giusto quell'attimo per scuotere la testa. Sono una donna in fuga dai soliti clichés e che si perde nel vuoto creato da se stessa. Mi accendo di entusiasmo quando scopro questa o quella passione e poi ecco arrivare una doccia fredda in cui mi spengo. Va e viene l'energia in questa vita di scoperte a volte sensazionali e a volte dell'acqua calda. Un esempio: riuscire a dire le cose, scoperta sensazionale. Sembra facile dire, invece non lo è, almeno per me. Passo gran parte del tempo a pensare durante un'azione e fra un'azione e l'altra. Accumulo e ammasso pensieri senza accorgermene, pensieri-pesi che poi incamero e tengo addosso. Fatico a dire in diretta e quando finalmente dico... ehm, il modo lascia un po' a desiderare. L'effetto di ciò che dico provoca, la persona alla quale mi rivolgo pare non abbia capito una mazza, e le cose si complicano. Io che ringhio, l'interlocutore che si accende. Terreno scosceso, piove e tira vento insomma. I figli crescono. Il marito si fa in quattro per noi e per le scelte che intraprendo, che fortuna mi dico. Dovrei essere contenta e invece trovo che tutto sia così complicato. Veramente complicato! Un manuale per mamme? Non c'è. Non esiste una ricetta, te lo dicono i terapeuti, quando appaiono sotto forma di spiaggia, nel mentre in cui il macello in casa rasenta le mura e si infila nelle porte dei vicini. Anni fa ho comprato un librino dalla copertina rossa che mi dava l'idea di fare al caso mio, ma è vero, la ricetta non c'è.

In questi giorni cerco risposte a tutto andare. Sarà che mi sono dimessa dal lavoro, sarà che siamo vicini a Natale, mi sento strana. 

Ieri passo dalla reception di quel tal luogo, armata di coraggio e fiducia, chiedo se c'è la possibilità di parlare con qualcuno. Cerco un lavoro, qualsiasi lavoro, ne ho bisogno, lavare i piatti e fare le pulizie, qualsiasi cosa. Le due signore dietro il bancone mi spiegano che ormai si entra per concorso. A fianco a me c'è un signore, lo noto solo ora, questi si offre per accompagnarmi giù. Giù dove? E proprio giù incontro colei che dopo qualche giorno cambierà la mia vita. Io penso che i miracoli esistono. I piedi pulsano, il petto scoppia e le braccia vibrano, energia fluida sgorga in un corpo che si allerta mentre corro a casa a prendere il curriculum. Chissà... e nella testa suona la melodia, una fra le tante che accompagnano una donna in viaggio e la gioia di scoprirsi.

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Quanta fretta!

26 dicembre 2017

E ora? Lei si guarda le dita, aride come la steppa. Le osserva, basta un istante. Un'infinità di solchi, paralleli e anche no, si stagliano in ogni direzione, percorrendo aspramente la superficie degli arti a Lei più cari.

Lei che ama le mani in pasta. Lei che si dimentica di volger loro anche solo una piccola cura. Gli angoli grattano. Quasi ad avvertirla che c'è bisogno, sì, sì, c'è bisogno di Lei in quel lato del corpo.

E non solo lì.

La pelle ce la mette tutta.

E Lei, Lei se ne rende conto? Chissà. E un dito qua e una pellicina vagante là, ecco il solito impigliarsi a qualsiasi tessuto, le collant poi, granchi, paguri in cerca di appoggio.

Lei che osserva, un punto di domanda si accende nel cielo dei pensieri ed è tempesta.

Din-din-din

STORIE A CAVALLO-UN VIAGGIO NELL'ESSERE DONNA = Pagina del giovedìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora