I come Io

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Io nell'immensità come posso sentirmi grande? E come posso respirare quieta sotto mille turbini e il fragore della guerra? Con tutto ciò che accade posso cantare serena? Perché io? Che cosa sono io?

Tu, tu che leggi hai in tasca chissà quante domande e chissà quante risposte, quindi perché appesantirti di altre domande e di altre risposte. Anziché metter mano ad un campo in cui hai già il tuo bel daffare, le tue tasche, qui in occasione della i, apro un varco in cui è bello provare ad esplorare con coraggio il lecito: il chiedere appunto... e a rispondere è un cortese sentire incorporato.

Incorporato in tutti i sensi.

Questo sentire si affaccia a suo modo, può essere che sfiori le labbra o doni pienezza o sia un dolce pulsare. Il senso di quel che intende è un po' un ...Cara, anima radiosa, dell'immensità sei fatta, quindi perché disperder le energie nel pensarti difettosa? Giungi alla meta solo mentre respiri, ti pare poco? Nient'altro che questo. Anima dei mondi dentro e fuori, lasciati sfiorare dal bene che ingloba tutto e osserva ciò che è. Ti senti ancora piccola? Osserva la Natura e ciò che è già stato scritto. Una pietra, un fiore, un pulviscolo... una trota, forse esprimono meno bellezza di una nuvola, di una goccia o del vento? Apri gli occhi, ovunque puoi respirare, rendere omaggio all'unicità. Hai voglia? Solo se hai voglia vedi un tutto che gioca, qui in questo splendente teatro che è la vita. Ti piace? Occorre fare altro?

Buon viaggio curioso viandante.


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                                                                  Pace fatta

                                                             4 febbraio 2018


Ancora una volta, Lei a gambe all'aria.

Lei lì nel tranello della vita.

Nient'altro che sotto sopra.

Lei che tra il dire e il fare, e nulla... è melodramma, se non se ne fa un dramma.

Lei che ne fa un dramma.

Lei chi?

Ma Lei, Lei e quella predominante grande, immensa parte, che di recente riunisce in sé tutte le parti.

Lei e lui.

Ma lui chi?

Che domande, lui sopra e Lei sotto, mente e pupilla, così vicini e così lontani a tratti.

Lei in quel lamentoso proliferare di negatività in cui è Lei che sceglie di vedere tinte cupe dai contorni confusi.

Lei che si dimentica di guardarsi intorno e dar retta alle altre parti.

Lei che cade ancora una volta lì in quella trappola.

E' più forte di Lei.

Lei che si sente a terra.

Lei che si sente sottomessa.

Sottomessa da chi?

Eh, bella domanda.

A saperlo.

Lei che ad un tratto apre gli occhi.

Lei che si sveglia e sceglie di dargli un nome.

Lei che, che ne pensi di... orgoglio?

Quel cavaliere, paladino, ministro, insomma lui, il solito elemento che non molla quasi mai. E' lui, è orgoglio, lui Ov, un pignolo senza tregua, lui che la esorta a superare o scontrarsi, a seconda della situazione.

STORIE A CAVALLO-UN VIAGGIO NELL'ESSERE DONNA = Pagina del giovedìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora