three - Lia forgetful -

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Sto per andare a casa, quando mi accorgo, aprendo lo zaino, che manca il borsellino con le chiavi e le altre cose che porto sempre dietro.
Sapevo di aver dimenticato qualcosa dannazione!
Invio un messaggio a Zoe sperando che senta il telefono e possa leggere.

A Zoe Bennett
« Zoe ho dimenticato il borsellino nell'aula di Matematica, potresti prenderlo?
passo all'uscita »

Sono passati dieci minuti, ma della mia amica neanche l'ombra. Avrà qualche lezione importante da seguire, penso.
L'unica persona di cui ho il numero e a cui sto "più vicino degli altri" a parte Zoe è Gustav.

Gustav Åhr
ultimo accesso alle 12.53

Gustav sono Amelia
ho dimenticato il borsellino con le chiavi e altre cose estremamente importanti, potresti portarmele all'uscita?

online

Dove le hai lasciate?

nell'aula di Matematica
Visualizzato

Dovrei prenderlo come un sì?
Mi avvio verso scuola con la mia bici.
Ho le cuffie e musica rap italiana risuona fortemente nelle mie orecchie. Ho un legame troppo stretto con la musica, mi fa stare bene più di qualunque altra cosa ci sia al mondo.
Sono le tre e cinque, dovrebbe essere già qui alla fermata dell'Autobus.
Scorgo un volto a me familiare, Zoe.
Quando anche lei si accorge di me mi corre incontro con aria seriamente preoccupata.
« Scusami ma non ho preso il telefono, ero impegnata a seguire Biologia per il test della settimana prossima. Hai trovato una soluzione o dobbiamo entrare insieme a cercarlo? » mi domanda guardandosi intorno di tanto in tanto, credo che sia perché il tipo che le piace è qui.
« Non lo so, ho chiesto a Gustav. Penso che me lo porterà, o almeno spero. » scrollo le spalle.
« Va meglio con lui? » chiede accennando un sorriso. È palese che le venga da ridere, dato che ha capito quanto poco di compagnia possa essere quel ragazzo.
« Oh beh, adesso ci salutiamo. E mi ha chiesto dove ho lasciato il borsello, dunque ci siamo rivolti anche troppo la parola, potrei emozionarmi da un momento all'altro. » scoppio a ridere per la mia stessa ironia.
Lei mi segue a ruota e successivamente si gira verso quel ragazzo.
« Come hai detto che si chiama? »
« Non l'ho detto. » sorride. « Si chiama Daniel Powell. »
« Aspetta! Credo che il mio salvatore stia venendo proprio verso di me, ci vediamo stasera Zoe. Buona fortuna sull'Autobus. » la abbraccio e mi allontano leggermente.
T-shirt larga e pantaloni a cavallo basso. Sì, è decisamente Åhr.
« Ciao Gustav. » lo saluto, forse per la terza volta oggi. Sarà un sogno?
« Ciao. Questo è tuo. » mi porge il borsello ed infila le mani in tasca. « Grazie. » dico solamente.
Con lui ho sempre paura a parlare troppo.
« Bene, adesso vado a prendere il bus, ciao. » esordisce mentre i suoi occhi si chiudono un paio di volte. Il mio cuore inizia a battere più forte, sono una persona fortemente ansiosa.
« Va tutto bene? » gli domando posando istintivamente una mano sulla spalla.
« Sì è tutto apposto, però non toccarmi. » indietreggia guardandomi dritta negli occhi e ferendomi. Come scottata, mi guardo per un attimo la mano che ha creato quel contatto fisico.
Sono stata un'idiota a preoccuparmi per lui.
Possibile che gli faccia così schifo, che per una mano sulla spalla si prenda così male?
« Scusa. » è ciò che esce dalla mia bocca, prima di serrarla come una mummia.
Si gira e va via, lasciandomi sola a pensare a ciò che è appena successo.
Cosa ho fatto per farmi odiare da lui?
Sono stata abbastanza cortese, sempre.
Odia tutti o solo me?
Voglio ignorarlo e cambiare posto, non ne posso più della sua maleducazione e freddezza.
Rimetto il borsellino nello zaino e monto sulla mia bici pronta a tornare a casa.
Stasera mi svagherò finalmente.

•••

Sto andando a casa di Zoe, alle nove ho l'appuntamento con gli altri.
Ho scoperto che casa sua non è molto distante dalla mia e ne sono felice, dato che sono a piedi e ha iniziato a piovere a dirotto.
Bella serata per uscire, penso.

A Zoe Bennett
« sono arrivata, mi apri? :) »

Le invio il messaggio sorridendo. Mi aveva avvertita che il suo campanello era rotto, perciò ho dovuto avvisarla prima.

Da Zoe Bennett
« Non sono ancora a casa amica.
Ci sono alcuni miei amici e la porta è aperta »

Sbuffo rumorosamente avvertendo ancora quella sensazione terribile di forte imbarazzo.
Devo suonare o aspettarla?
Non voglio fare la fifona, anche se lo sono, perciò mi avvicino alla porta.
La apro lentamente per non creare troppo rumore. Due ragazzi, un ragazzo e una ragazza mi salutano in coro.
« Ciao. » ricambio timidamente socchiudendo la porta dietro le spalle. « Piacere io sono Emily, Emily Collins. » mi porge la mano una tipa riccia. « Amelia. »
« Amelia? Ma non sei Inglese, vero? » mi domanda il ragazzo. È un bel ragazzo.
Ha gli occhi azzurri e i capelli castani.
Ha i tratti somatici di Ken di Barbie, la cosa mi stupisce e non poco.
« No, sono italiana. Vengo da Milano. » sorrido.
« Wow! » esclama Emily in tutta sincerità.
La mia Italia, la mia cara Italia.
Mi manca da morire, davvero tanto.

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hello bitches!
come state? spero bene.
questo è il terzo, fatemi sapere se vi piace.
bacii❤️
-Gio🌈

Hellboy - Lil Peep -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora