two - hi -

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Sono a casa ormai da ore, si sono fatte le otto e mezza. New York vista da qui è stupenda, anche se mi duole dirlo.
Ho una calamita per le luci, tutto ciò che è illuminato mi attrae. Tutto ciò che sbrilluccica.
Mi sto annoiando, perciò decido di scrivere a Zoe, sperando di non disturbarla.

Zoe Bennett
online

ehi  Zoe, sono Lia

Hey come stai?

tutto bene, solo un po' di noia di troppo

Domani se vuoi potremmo uscire a fare un giro
Non è un problema per me

certo, ma solo io e te?

Avevo pensato di invitare altri ragazzi
Che dici?

d'accordo
me li presenterai prima o la sera stessa?

Magari domani sera
Ti va se ti aggiungo al gruppo della classe di Storia?

va bene
Visualizzato

Poso il telefono sul comodino, ho un gran mal di testa. Non so se mi va più di tanto di uscire con gente diversa, che potrebbe non accettarmi.
Non che io sia una ragazza piena di complessi, ma ho paura che qui sia diverso da casa.
Sento mia madre chiamarmi ripetutamente per la cena, ma ci metto qualche secondo ad alzarmi, sono molto stanca.
I miei piedi toccano il parquet caldo.
Scendo le scale leggermente scocciata e trovo i miei già seduti a tavola.
« Ciao mamma, ciao papà. » li saluto accomodandomi anch'io.
« Oggi non ci hai raccontato molto, com'è andata la giornata? » mi domanda mia madre versandosi un po' d'acqua nel bicchiere.
« Bene, ho già fatto amicizia con una ragazza simpatica. » dico mentre i ricordi di questa mattina riaffiorano pian piano nella mia mente. « Mi fa piacere che sia così.
Quindi sei seduta vicino a quella ragazza.
Come va a scuola? »
« Tutto bene mamma. E comunque, no, sono seduta vicino ad un ragazzo. » affermo con espressione seria.
Al ricordo di quel ragazzo, Åhr, quasi non mi strozzo col pane.
Che stronzo.
« Va tutto bene? » mi chiede mio padre chinandosi per accertarsene.
« Sì, certo. »
Mangio il più in fretta possibile, mentre la cena si svolge tra chiacchiere varie sulla mia nuova scuola e sui corsi che frequenterò e quelli a cui mia madre piacerebbe che mi iscrivessi.
Quando salgo in camera noto ciò che aspettavo sul cellulare.

Notifiche

Zoe Bennett ti ha aggiunto al gruppo "Storia".

Scorrendo tra i contatti che ci sono nel gruppo, riconosco a stento qualcuno. Con l'aiuto di Zoe riesco a memorizzare la maggior parte delle persone.
Appena termino, decido di andare a dormire.
Domani avrò molte cose da fare.

•••

Le lezioni fino ad ora sono risultate noiose, noiosissime. Tra meno di mezz'ora uscirò da scuola per fare una visita medica.
Qui in America, a differenza dell'Italia, non si può uscire prima senza avere un certificato medico. Che cosa triste vero?
Per tutte le quattro ore, Gustav non mi ha degnata di parola, come mi aspettavo.
Mi ha semplicemente salutata.
Cosa che io considero come "un passo avanti".
La campanella suona, e i collaboratori avvisano che devo andare via.
« Ciao Gustav, buona giornata. » gli sorrido prendendo le mie cose. Fa un misero cenno con la testa.
Meglio di niente no?
Non per essere indelicata, ma vorrei cambiare compagno di banco. Gustav non mi considera per niente.
Disegna o scrive tutto il santo giorno e la cosa inizia a stancarmi.
È sempre così strano e intrigante, ma non riesco a scorgere la minima emozione, anche perché non abbiamo mai avuto un vero e proprio contatto visivo.
Mi avvicino a Zoe prima di uscire dalla struttura. « Quindi per stasera tutto confermato giusto? » le sussurro evitando che gli altri sentano i nostri impegni.
« Certo. Orario e altro te li dico per messaggi, adesso devo proprio andare a lezione.
Ci sentiamo appena prendo il telefono, tranquilla. » mi rassicura schioccandomi un bacio sulla guancia.
Mi giro e noto che Gustav è sparito. Wow, fa in fretta.
Quando esco dalla struttura ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa, ma non sono sicura di ciò. Ignorando il pensiero salgo in macchina e attacco le cuffiette.

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hello bitches!
questo è il secondo capitolo, fatemi sapere cosa ne.
vi lovvo, aggiorno presto.
bacii❤️
-Gio🌈

Hellboy - Lil Peep -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora