12 Ottobre 1985 – sottomarino russo K-129 (classe Golf II), 600 miglia dalla costa di Kamcatka, mare di Bering (Oceano Pacifico).
«Capitano Madatov, abbiamo raggiunto la profondità di 980 piedi. Restiamo in attesa di ulteriori istruzioni» annunciò un operatore della sala comandi. Alcune luci ad intermittenza squarciarono con il loro asincrono lampeggio l'oscurità dell'intero compartimento a tenuta stagna. Come in ogni missione ad alto rischio, la tensione divenne palpabile man mano che ci si avvicinava alle coordinate stabilite dal grande computer centrale.
Tutti quanti avevano paura, glielo si leggeva nel loro volto ma lo Stato aveva bisogno dei propri soldati e i disertori avrebbero pagato con la loro stessa vita. Davanti alle consolle di comando, decine di ragazzi sufficientemente cresciuti per indossare un uniforme ma non abbastanza maturi per affrontare una minaccia così elevata. Militari, controllori, tecnici specializzati e agenti governativi, tutti al servizio di un bene più grande; vanto e orgoglio comunista, rinchiuso in una scatola ermetica, gettato poi a 300 metri di profondità nel bel mezzo del nulla. Il governo disse loro che avrebbero servito la nazione, che sarebbero stati d'esempio per tutto il popolo. Mentirono, perché questo è quello che fanno i potenti.
«Letucha è pronta a far fuoco?» domandò il capitano asciugandosi la fronte con un fazzoletto di stoffa ricamato da un sottile filo blu. Nonostante l'intero equipaggio del sottomarino sovietico, 98 anime, si trovasse ad una profondità tale da far gelare il sangue, l'atmosfera si faceva rovente ogni qual volta che la piccola "Letucha" cominciava ad accumulare energia nei suoi circuiti.
«Armata e operativa, comandante. Sala generatore in standby, attendiamo il permesso per avviare il test "Matrioska-2"» rispose una seconda voce all'interfono, questa volta appartenente ad un operatore più anziano.
«Molto bene, compagni. Permesso accordato. Accendetela» rispose il comandante.
«Cannone elettromagnetico ad impulsi in fase d'avviamento, test preliminari ... completati, test reattori ... completati, test carica residua: 99.9%, temperatura generatore: in aumento, nessuna anomalia registrata dal computer di bordo. Inizio test "Matrioska-2" in: 15 secondi»
"Coraggio Letucha, non deluderci" pensò il comandante, appoggiando la sua mano sulle pareti in acciaio rinforzato. La sala comando si trovava in uno degli otto scompartimenti del sottomarino russo K-129 e poteva comunicare con la torre del generatore attraverso un complesso sistema di cavi e altoparlanti. Ogni singola operazione veniva gestita e archiviata dall'enorme computer centrale, un calcolatore sovietico in grado di registrare su nastro magnetico qualsiasi informazione di carattere tecnico. L'unica cosa in grado di competere con la sua straordinaria potenza di calcolo era il frastuono degli ingranaggi, talmente rumorosi da disturbare persino gli scompartimenti adiacenti. D'altronde i russi son pur sempre russi, il comfort non è mai stata una loro priorità.
Ogni volta che l'ingombrante cannone ad impulsi elettromagnetici cominciava ad accelerare generava un cospicuo quantitativo di calore e vibrazioni le quali si diffondevano per tutto lo scafo del sottomarino. I 98 marinai al servizio del braccio armato russo lo chiamavano - amichevolmente - "lo stridio" perché le pareti nel contorcersi a volte emettevano un suono molto simile a quello di un roditore. Per questo motivo l'intera divisione operativa assegnata al K-129 aveva affibbiato all'arma sperimentale il nome in codice di "Letucha", abbreviazione del termine Letuchaya Mysh: pipistrello.
«Fa più caldo dell'inferno eppure siamo a 980 piedi di profondità» sussurrò il comandante Madatov puntando gli occhi verso il soffitto ricoperto di scintille. Le vibrazioni avevano già iniziato la loro corsa verso l'ignoto, provocando scricchiolii sinistri e boati metallici che riecheggiarono per tutta la lunghezza del sottomarino sovietico: un totale di quasi 100 metri di acciaio temprato, tenuto insieme da bulloni grandi come mele e colate di metallo fuso.
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Stranger Stories - L'Americano
FanfictionQuesto breve racconto (liberamente ispirato alla nota serie televisiva) narra la storia del K-129, sottomarino russo in missione speciale nel bel mezzo del mare di Bering. Abbandonato al proprio destino, l'intero equipaggio dovrà affrontare la minac...