«Qui base di Kamčatka, sottomarino K-129 ci ricevete? Ripeto: qui base di Kamčatka, sottomarino K-129 ci ricevete?» la corrente alimentò il canale di comunicazione risvegliando i soldati dal loro intorpidimento.
«Q-qui sottomarino K-129! Siamo ancora vivi! Dovete venire a salvarci!» urlò Pavel.
«Mantenete la calma, stiamo mandando rinforzi. Potete dirci cos'è successo? Abbiamo perso il contatto radio per 30 minuti»
«Abbiamo avuto un calo di corrente. Ora le pompe dell'aria sembrano tornate a funzionare ma non sappiamo per quanto. Le batterie di riserva potrebbero aver subito diversi danni» ripeté alla radio il giovane tecnico spaventato.
«Disponete ancora di sufficiente potenza di fuoco?» domandò l'operatore.
«Negativo, abbiamo perso i contatti con la torre. Il primo siluro non ha causato alcun danno. Possiamo soltanto accedere alla sala comandi. Non sappiamo neanche a quale profondità ci troviamo» rispose Pavel.
Seguì un minuto di silenzio radio lungo quasi un'eternità per tutti i sopravvissuti del sommergibile K-129. Improvvisamente però, qualcuno dalla base di Kamčatka accorse in loro aiuto, un americano dalla voce profonda. Uno dei tanti prigionieri privati dei loro diritti.
«Hey, siete ancora lì?» domandò il misterioso interlocutore.
«Uh? Americano!? Chi sei? Vogliamo parlare con il Generale Von Berg» rispose Pavel Trepov.
«Ascoltami bene "compagno", io sono l'unica speranza che avete di poter evitare un incidente su scala mondiale. Quindi, non interrompermi e fai esattamente quello che ti dico. Già il fatto che tu mi capisca ha dell'incredibile, pensavo foste bravi soltanto a bere Vodka e a seguire un'ideologia antiquata. Perciò, te lo ripeto, fai come ti dico» ordinò l'americano.
«Va bene. Qui tecnico specializzato Trepov Pavel. Attendiamo ordini» rispose con tono irrispettoso, come ci si aspetterebbe da un adolescente sorpreso a disegnare graffiti sul muro.
«Cristo santo, ma quanti anni hai?»
«23»
«Russi bastardi, mandate un ragazzino di 23 anni a rischiare la vita! Voi non avete idea di cosa stiate facend – AH! Seguì un violento colpo di tosse – ahia» rispose, sputando per terra qualche goccia di sangue.
«Americano! Limitati a fornire supporto! Nient'altro! O verrai spedito nella tua cella!» gridò una delle guardie in servizio.
«Che caratterino. Questi russi non sanno proprio come accettare una critica» disse il prigioniero, allontanandosi per un istante dal microfono situato sopra al gelido tavolo metallico della sala interrogatori.
«Pavel ... dimmi esattamente che cosa è successo» tuonò. Il suo volto divenne serio, la fronte devastata dalle rughe. Le sue mani però rimasero calme, immobili. Pronte a premere quel maledettissimo pulsante.
«Abbiamo eseguito il test "Matrioska-2", come da istruzioni. Il portale si è aperto e qualcosa ha cercato di entrare nella nostra dimensione. Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a reagire all'attacco. C'erano come ... dei pesci, nascosti tra i tralci»
«Ferma un istante! Hai detto "tralci"?» chiese intimorito.
«Affermativo. Sembrano una specie di liana, sono grossi e molto robusti. Il tecnico Dimitri afferma che hanno "intrappolato" il sottomarino, è per questo motivo che non siamo ancora affondati. Questo, questo è un bene?»
«Conosco quei tralci e posso assicurarti che non porteranno a niente di buono. Hanno cercato di uccidermi in passato e non è stato molto piacevole. Avete risvegliato qualcosa di pericoloso, e questo "qualcosa" sta cercando di entrare nel nostro mondo. Dovete chiudere il portale! O per tutti noi sarà la fine! E non sto parlando soltanto della vostra tanto amata Russia! Sto parlando di tutte le città costruite dall'uomo! Di ogni terra emersa! Del mondo intero ...» l'americano afferrò la radio-trasmittente portando il microfono in prossimità delle proprie labbra ricoperte di barba «interrompete quel maledettissimo test!» concluse, sillabando parola per parola.
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Stranger Stories - L'Americano
FanfictionQuesto breve racconto (liberamente ispirato alla nota serie televisiva) narra la storia del K-129, sottomarino russo in missione speciale nel bel mezzo del mare di Bering. Abbandonato al proprio destino, l'intero equipaggio dovrà affrontare la minac...