𝓞𝓹𝓱𝓮𝓵𝓲𝓪

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Brilla.
Leggermente brilla.
Leggermente euforica.
Leggermente leggera.
Forse un po' silenziosa.
Spensierata.
Leggermente felice.

Oh, i poteri del vino, cara Ophelia.
Ti fa vedere le persone in una diversa prospettiva, scopri un lato di loro distaccato dal solito, che non sapevi esistesse. Le persone grazie al vino sorridono, lasciano naufragare via i problemi e si sciolgono.
Si scioglie anche lui ma solo per quel momento, perdendo il suo sguardo in quel piccolo locale. Una piccola discoteca con annesso un ristorante, niente male per essere un luogo distante dalla città.
Si risistema sulla sedia, lasciando che il peso del suo corpo cada interamente sulla schiena.
Pensa a come avrebbe voluto che l'effetto di quell'alcolico non fosse solo istantaneo, ma duraturo.
E ringraziato chiunque avesse inventato quella magnifica bevanda, Bellamy tranquilla-sono-sobrio Blake si mette a guardarla di sottecchi, estasiato, godendosi quel momento di tranquilla ubriachezza, imbambolato.
Pensa poi, che lei è davvero la creatura più bella del mondo pur essendo leggermente brilla.
Mentre lui, bé, una spugna di vodka, whisky incendiario e già che ci siamo, tè ai frutti di bosco (rigraziare Octavia e la sua visione malsana del cibo spazzatura e delle bevande di cui lui va tanto matto e che lo manderebbero in stordimento tutti i giorni della settimana). Lui, "la perfetta impersonificazione della solita mente confusa e bacata," - e Bellamy in quel preciso istante, può giurare di aver sentito nella sua testa nientemeno che il rimbombare alla lettera delle parole del poliziotto rompiballe della città, ovvero Marcus Kane, che ha assunto, inesorabilmente, nella sua vita, la figura più vicina e completa per definire un padre odioso con cui volentieri litigare -. "Sì la tua mente, priva di spina dorsale, amante del divertimento che per trovare un po' di consolazione cerca l'aiuto facile dell'alcol, con la speranza di dimenticare", - aspetta, dimenticare, come? Come può dimenticare? - scappando, fuggendo a gambe levate.

Codardo. "," Bellamy Blake, "i problemi si affrontano con la faccia e con le gambe."

Non con birra e vodka.

Perché?

L'ennesimo fiasco, l'ennesima volta in cui le altre preferivano qualcuno stronzo come lui a un bravo ragazzo; l'ennesima bimba viziata che cercava con i suoi rossetti fosforescenti, con il trucco pesante, con gli abiti facili, quelle nuove, corte e comuni gonne di addocchiarlo e sedurlo.
E come suo solito, lui stava al gioco.
Fin quando non si annoiava, le abbandonava sul marciapiede della loro casa e buttava giù scuse del tipo "devo andare da mia sorella", "mi sono ricordato di avere un impegno": perché a scaricarle come se fossero cani era stato un tempo, fin troppo bravo, perché a scaricarle come animali lui non si vergognava.

Come ha fatto con te, 𝓞𝓹𝓱𝓮𝓵𝓲𝓪.

Ma a differenza delle altre che forse lo meritavano, Bellamy scusami-ma-sapevi-che-ero-uno-stronzo Blake si è preso gioco di un'anima pura, candida, semplice tanto che lui arriva a pensare di non meritarsi più una ragazza di quel calibro, essendo stato quello che Raven Reyes avrebbe definito certamente un maestro in campo di stronzaggine, con laurea di imbecillità, professione: cretino magistrale. Cretino divino, cretino supremo, il più grande dei cretini.

Povera Gina, Blake.

Il cuore rotto della sua ex gli compare ogni volta che pensa a lei, alla sua nemesi, quella ragazza che ama punzecchiare e di cui le risposte di quest'ultima riescono infallibilmente a tenergli testa; alla ragazza che definisce Principessa con la P maiuscola per gli stereotipi che la circondano (che includono i suoi modi di conversare, da dove viene, cioè il bel quartiere in cui vive e perché è semplicemente ricchissima), che li ha scolpiti con un semplice schiocco di dita e poi con un'altrettanto semplice frase: "eppure frequento gente come te" e non per questo meno Principessa di quel che è. Alla ragazza Principessa che vuole avere tutto sotto controllo, la sua mania per i dettagli, la gente che pende dalla sua empatia, dalla sua freddezza in situazioni gravi, dalla sua tenacia e della sua capacità di leadership; alla stronza amica di sua sorella che ragiona solo con la testa eppure che riesce a comprenderlo col solo sguardo, quella intesa che non sa spiegarsi e che lo distrugge ogni volta che si ritrova con quel dannato impulso di sfiorarla; quella ragazzina amante delle cose armoniose e sfortunata in amore, bé, anche solo perché un tipo come lui si è innamorato di una tipa come lei.
"Bellamy Blake innamorato?" avrebbe riso John Murphy se solo due mesi fa gli avessero posto questa domanda inerente al suo migliore amico.
L'unico amore di Blake, degno di quel nome era stata Gina e soltanto. Da quel momento, Bellamy si era chiuso a riccio evitando qualsiasi rapporto che comprendesse qualche tipo di entità lontanamente amorosa. Anche perché l'unica ragazza che amava...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 13, 2020 ⏰

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