Capitolo 2.

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-Mi prendi come nessuna.-

Mi soffermo davanti l'edificio davanti ai miei occhi brulica di persone, la maggior parte di esse le conosco a memoria, altre invece sono del primo anno quindi non ho mai visto il loro volto da nessun' altra parte prima d'ora.Mentre mi guardo attorno scorgo tra le tante persone un volto conosciuto che mi si avvicina con un sorriso stampato in volto, Dylan.

Dylan è il capitano della squadra di football della scuola, rappresentante del corpo studentesco e vice presidente del club del libro, insomma,di certo il college per lui non sarà un problema. In quanto all'aspetto fisico starei a parlarne ore e ore. Ha degli occhi azzurri e cristallini e capelli castani spettinati in qualsiasi momento della giornata. La sua pelle è rosea, un colore naturale direi, e le sue labbra sono..insomma, non sono carnose ma sottili e allo stesso tempo sono..piene,ecco. 

-Ciao Dylan, ben ritrovato.- Dico per poi scoppiare a ridere coinvolgendo anche il ragazzo che mi si avvicina stringendomi a se mentre avvolge le braccia attorno a me, mi solleva leggermente da terra e successivamente mi stampa un bacio sulla fronte.

-Haze.- Dice in sussurro posandomi poi coi piedi a terra lasciandomi finalmente respirare.

Gli porgo un leggero sorriso per poi incamminarmi assieme a lui verso il corridoio della scuola. Io e Dylan ci conosciamo dai tempi dell'asilo, all'inizio eravamo molto legati e parlavamo ogni giorno ma da quando ha iniziato ad uscire con la mia ex migliore amica non abbiamo tanto tempo per stare insieme.Ma tutto sommato mi va bene così, tanto Dylan sopratutto in questo periodo non vuole parlare con nessuno. Mi basta che non faccia lo stesso anche con me, a lui ci tengo davvero.

-Ei merdine- Una ragazza si infila tra noi porgendo un bacio sulla guancia ad entrambi.

Cheryl, una biondissima ragazza dagli occhi verdi e un fastidioso profumo che lei definisce ''Fotonico''. Riguardo lei non si può dire chissà cosa, è una  cheerleader e una bravissima amica anche se un tantino irritante alcune volte. Io e Cheryl ci conosciamo da circa un anno, mentre lei e Dylan si conoscono da quando avevano circa sei anni, è stato proprio lui a farci conoscere. Com'è esteticamente? Beh, è come una Lydia Martin ma bionda e un po più fastidiosa.

-Ciao Cheryl, andiamo in classe su.-La invita Dylan e dopo avermi salutata si dirigono insieme verso l'aula di biologia.

Io come sempre sono fortunata e come prima ora ho matematica, grandioso. Mi incammino verso l'aula dedicata a questa materia e inizio a cercar posto.

La campanella non è ancora suonata il che vuol dire che abbiamo tempo per prender posto e farci una dormita prima di essere interrotti dalla fastidiosa lezione, a volte però dormo anche quando è iniziata.

Osservo i banchi vuoti rimasti sedendomi poi nel banco al centro in ultima fila, accanto a me non c'è nessuno, meglio così. Mi siedo e appoggio la testa sul banco, matematica può aspettare.

[...]

-Ehm..ei.

Sento una voce maschile vicina al mio orecchio e lentamente apro gli occhi per osservare la figura davanti a me.Mi guardo intorno, la classe è vuota. Riporto lo sguardo sul ragazzo che mi ha svegliato osservandolo con un sopracciglio alzato cercando di ricordarmi dove altro l'ho visto.

Capelli castani e un ciuffo che gli va sugli occhi, gli occhi color nocciola e leggermente socchiusi, le labbra sono sottili e alzate leggermente su un lato formando un leggero sorriso. La sua pelle è chiara, più del normale e il suo corpo è circa il doppio se non il triplo del mio. È uno di quei fisici da giocatore di lacrosse, peccato che qui non ci sono squadre di lacrosse.

Cerco di ricordarmi di lui e solo dopo quanche minuto mi rendo conto che si tratta del mio nuovo vicino. Pensavo fosse muto.

-Che vuoi?-Domando strofinandomi gli occhi con il dorso della mano per poi sbadigliare ancora molto stanca, non dovrei più uscire di notte. - Lasciami dormire, sto morendo di sonno.-continuo, sperando che mi lasci riposare.

-Vorrei tanto lasciarti dormire ma sai, la scuola è finita e il tuo amico Dylan, mi ha chiesto di accompagnarti a casa dato che hai dormito per ben cinque ore.

-Non ti conosco neanche, e comunque so dove abito e posso andarci anche da sola. Ho la moto.-Gli ricordo per poi alzarmi dal mio posto afferrando il mio zaino per poi fermarmi davanti a lui osservandolo con un leggero e falso sorriso.

-Già, peccato che la tua moto l'abbia presa Dylan.

Il ragazzo mi guarda con fare superiore facendo spallucce mentre mi scruta attentamente, quasi studiandomi.

Dato che è molto più alto di me sono costretta ad alzare il viso per parlare con lui e questo gli permette di sentirsi superiore a me.

-Allora? La mia macchina ti sta aspettando, Hazel.

-Mi chiamo Haze, non Hazel. Senza la “L”. E comunque non ho intenzione di salire su quel catorcio.

-Ne sei sicura Hazel?

Mi osserva con un sopracciglio alzato e un sorrisetto, è così arrogante e in questo momento vorrei solo prenderlo a calci in culo. Ormai saremo soli a scuola e a pensarci bene mio padre sarà a casa e mi starà sicuramente aspettando.

-Santo Dio.-sibilo a denti stretti e il ragazzo davanti a me allarga le braccia come per dirmi “sapevo avresti accettato”, mi rassegno e alla fine accettò l'invito anche contro la mia volontà.

tra il freddo e il gelo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora