Una confessione mancata.

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Il giorno dopo, mentre Cylian attraversava il corridoio della scuola, Jason la bloccò afferrandola per il polso. Lei si girò e lo fissò stupita.
«Purplish, come mai non sei venuta con noi ieri? Problemi a casa?»
«Una roba del genere...» rispose lei mettendosi una ciocca dei suoi capelli corvini dietro l'orecchio.
«Ti va di recuperare oggi?»
«Vuoi uscire dopo scuola? D'accordo! Vengono anche gli altri?»
«Pensavo più a una cosa da soli.»
Cylian arrossì, imbarazzata. Violet le aveva detto che Jason le avrebbe chiesto di uscire, ma non pensava che lo avrebbe fatto così tempestivamente.
«D'accordo, Holloway. Ci sto.»
«Bene Purplish, ne sono lieto!» lui le fece l'occhiolino e si allontanò, per poi girarsi di nuovo e salutarla con la mano. La mora rise dolcemente per l'atteggiamento di Jason e sospirò, trasognante.
Il momento romantico le fu rovinato dal chiasso che stava nascendo nel corridoio.
«Levati di mezzo sfigato!» urlò un ragazzo alto e rossiccio a Teo, buttandolo a terra.
«Hai delle maniere davvero barbare, lo sai?» rispose il ragazzo nuovo.
«Vuoi che ti spacchi la faccia?»
Cylian corse dal ragazzo rosso e cercò di fermarlo, mettendosi in piedi davanti a Teo.
«Senti, non so che cosa ha combinato ma credimi, è un ragazzo straniero, probabilmente ha vissuto fino ad ora in una realtà ben diversa dalla nostra. Non era intenzionato sicuramente a mancarti di rispetto.»
Il ragazzo furioso si calmò un po', allontanandosi.
«Per questa volta lascio correre, perché ti sei fatto proteggere da una ragazza. La prossima volta ti faccio fuori.»
Una volta che se ne fu andato, Cylian aiutò Teo a rialzarsi.
«Posso sapere cosa hai combinato, adesso?» gli chiese lei.
«L'ho visto prima dietro la scuola che scambiava la sua saliva con un altro ragazzo, allora appena l'ho rivisto in corridoio gli ho fatto i complimenti per la scelta dell'esemplare della specie da lui scelto.»
Cylian aggrottò la fronte.
«Prima cosa, ma come parli? Davvero, parla come una persona normale per favore, scambio di saliva? Esemplare? Comunque, secondo te perché si è arrabbiato? Pensaci un po'.»
«Perché pensava che per qualche motivo volessi rubargli l'esemplare da lui scel-», si interruppe tossendo, «il ragazzo che ha scelto.»
«No. Perché evidentemente nessuno sa che è gay, ed è una sua scelta se farlo sapere o meno, quando e in che modalità, e soprattutto a chi.»
Intanto i due ragazzi presero a camminare per il corridoio, verso l'aula di fisica.
«Cosa significa "gay"? Non sto capendo.»
«Una persona a cui piace qualcuno dello stesso sesso.»
«E perché avrebbe bisogno di una definizione?»
«Perché cambia il gusto sessuale di una persona se va con qualcuno dello stesso sesso rispetto a una persona che va con qualcuno di un sesso diverso.»
«In cosa cambia? Ti giuro che non vi capisco. Avete una cultura molto strana. Da me, ognuno va con chi vuole e non c'è la minima distinzione, non usiamo queste etichette.»
Cylian sorrise nel sapere che Teo veniva da un posto che sembrava così bello, utopistico.
«Mi piacerebbe vederla...» la mora interruppe così il silenzio che si era venuto a creare.
«Cosa?»
«Magerøya.»

Durante la lezione di fisica, Teo corresse il professore cinque o sei volte, dimostrando però che aveva ragione. Mr. Sparkle, piacevolmente sorpreso dall'intelligenza del ragazzo, lo invitò ad entrare nel corso avanzato di fisica, e ad iscriversi al club di matematica e scienza.
«Mi iscriverò al club, ma non cambierò corso.»
«Perché?»
«Io non ho bisogno del corso avanzato, mentre voi qua avete senza dubbio bisogno di me.»
"Ci risiamo", pensò Cylian, "non riesce a non fare il presuntuoso."
Il professore roteò gli occhi al cielo e fece finta di niente.
"Bene, per questa volta si è scampato la punizione", rifletté la mora.
Teo attese che la ragazza fosse pronta a uscire dall'aula, l'aveva voluta aspettare.
Cylian non fece molto caso a quel gesto, ed uscì dalla stanza da sola, senza nemmeno salutarlo. Teo la inseguì.
«Ciao, vi vediamo dopo a mensa?» le chiese.
«Oh, be', ma io sto sempre con il mio gruppo di amici nei momenti liberi...»
Il ragazzo sforzò un sorriso.
«Certo, hai ragione, non ci avevo pensato, scusami!»
Cylian non fece in tempo a dire altro che era già fuggito.
"Che stupida", pensò mentre prendeva a testate l'armadietto.

A mensa, il ragazzo nuovo sedeva da solo, un'altra volta.
«Allora Cece, dopo esci davvero con Jason?» le chiese Violet, mentre erano ancora da sole al solito tavolo. La mora era così concentrata su Teo, e a quello che stava facendo, che nemmeno aveva sentito la domanda dell'amica.
«Cece, mi stai ascoltando?»
Cylian si girò di scatto verso Violet.
«Cosa, eh? S-sì... scusa V, stavo solo con la testa fra le nuvole.»
«Tra le nuvole? A me piuttosto sembrava indirizzata verso il tipo strano. Non dirmi che stai pensando ciò che temo. Dimmi che mi sbaglio, per favore.»
«No, non mi piace Teo, V.»
Cylian roteò gli occhi al cielo.
«Allora perché lo fissi?»
«Perché sto cercando di decifrarlo. È un genio, però ha rifiutato di entrare nel corso avanzato di fisica e rimanere in quello di Mr. Sparkle, secondo te perché?»
«Magari non ha voglia di studiare di più?»
«Studiare? Ti dico che ne sa più dei professori! Non dovrebbe studiare un bel niente, sarebbe solo l'occasione per farsi vedere il migliore della scuola in fisica e sicuramente ciò gli darebbe crediti in più per l'Università.»
«Ma a te cosa importa?»
«Mi importa perché non ha senso!»
«Senti Sherlock, so che ti piace indagare, ma lascia perdere quello sfigato e concentrati sulle persone normali.»
«Cosa? Tipo? Chi di noi è normale, scusa?»
«Tipo, uhm, Jason? Allora, oggi so che uscirete insieme, no? Così inizierete a frequentarvi e poi faremo le uscite a quattro!»
«Solo di questo ti importa Violet? Di quello che voglio combinare con Jason?»
Cylian si alzò in piedi, infastidita.
«No, Cece, aspetta, non intendevo...»
In quel momento arrivano anche Kyle, Jason e Gwen.
«Dove vai, Purplish?» le chiese il suo ammiratore, vedendola irritata.
«Di certo non dal pazzo, spero!» rispose Gwen, ridendo. Gli altri la imitarono, tutti tranne Violet.
Cylian roteò gli occhi al cielo, e allo sconcerto dei presenti, prese il vassoio ed andò a sedersi di fronte a Teo.
Il ragazzo, dapprima sorpreso, mostrò un'espressione fredda sul volto.
«Lo so, prima ho detto una frase idiota. Tu sei qualcuno con cui mi piacerebbe far nascere un'amicizia, per cui, ti prego, sii mio amico.»
Teo sorrise, poi si alzò, si avvicinò all'orecchio di Cylian e ne morse la punta.
La ragazza sentì un brivido percorrerle tutto il corpo, poi una vampata di calore sul volto, e diventò tutta rossa.
«M-ma che fai?»
«Da me si sigilla così il patto d'inizio di un'amicizia. Significa che ho accettato la tua richiesta.»
Cylian lo guardò incredula.
«Be' qua non si usa!» protestò la mora.
«Il fatto che tu sia paonazza in volto che cosa significa? Stai male?» Teo la fissava confuso, e la sua nuova amica si nascose dietro la scusa del caldo e cercò di calmarsi bevendo un bicchiere d'acqua.

Alla fine delle lezioni, la ragazza prese le ultime cose dall'armadietto prima di uscire da scuola.
«Purplish!» la richiamò Jason, «sei ancora disposta a uscire con me?»
La mora si girò e lo salutò con la mano, ignorando la domanda.
«Non so cosa sia successo a mensa», continuò lui, «se ho sbagliato qualcosa, ti chiedo scusa.»
«Non è che ci ho ripensato sull'appuntamento... ma lo farò se non mi giuri che la smetterete di prendere in giro il ragazzo nuovo. O almeno promettimelo tu per te stesso. È un mio compagno di classe, non mi piace che ne parliate male.»
«Scusami... non accadrà più, parola di scout!» Jason rise, e Cylian con lui.
«Allora va bene, andiamo.»
Il biondo le prese la mano mentre uscivano dall'edificio, e proprio in quel momento, Teo la stava cercando per parlarle, ma dopo aver visto quanto fosse impegnata, non volendola disturbare, lasciò perdere ciò che voleva dirle e se ne andò via da solo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 02, 2019 ⏰

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