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Il concerto è appena finito e mi dirigo verso il camerino. Cerco di non accelerare il passo ma è impossibile. Alcune persone mi riconoscono e mi chiamano ma non presto loro attenzione. Vedo Nanà al di là della sicurezza, le faccio un cenno e lei dà indicazione di farmi passare. In un attimo mi ritrovo dentro al camerino con tutti gli occhi puntati su di me. Guardo anche io alla ricerca degli unici occhi che mi interessano ma ne trovo un altro paio, nero, che mi fissa. Mi guarda con aria di sfida e odio. Non abbasso lo sguardo, accetto la sfida, non ho più paura, o almeno non di questo. Una frazione di secondo lunga minuti. Poi, superato il momento iniziale, tutti vengono da me a salutarmi lasciando praticamente da solo, dall'altra parte della stanza, quel paio di occhi neri. Tutto è frenetico, tutti mi chiedono come sto e mi dimostrano il loro affetto. Respiro e tutto ha il sapore di casa. 
Qualcuno mi prende la mano e mi trascina via. È di nuovo Nanà. Mi fa cenno di seguirla.
"È qui" bussa e mi lascia da sola davanti alla porta. Non sento niente dall'altra parte. Mi sistemo i capelli, respiro e entro.
Chiudo la porta alle mie spalle e lascio il mondo fuori. Lei si gira, mi vede e mi viene incontro. 
"Cosa ci fai qui Chiara?"
Non le rispondo. Le vado incontro anche io. Le metto le mani sul petto e la spingo contro la parete. Tenta di allontanarmi ma io sono più forte. La guardo negli occhi e con una mano le accarezzo il viso. Poi, sempre fissandola negli occhi, la bacio con tutta la rabbia e il dolore che sento.
"Sono venuta a dirti che tu sei roba mia, non te lo dimenticare". 
Mi volto e faccio per andarmene ma lei mi prende per un braccio e mi gira. Questa volta è lei che mi spinge contro la parete. Urtiamo contro a un tavolo e facciamo cadere a terra qualcosa. Non ci interessa. Continuano a guardarci negli occhi mentre i nostri respiri si fanno più affannati. Ana sta per baciarmi e io chiudo gli occhi ma qualcuno entra all'improvviso nella stanza
"Va tutto bene?"
Apro gli occhi e vedo Anat seduta sul letto di fianco a me. Sono in bagno di sudore. Devo essermi agitata tutta notte.
"Va tutto bene?" ripete.
"Si, era solo un maledetto sogno". Mi guarda con aria preoccupata. Riesco a convincerla che va tutto bene e a lasciare la stanza. Mi ributto nel letto e tento di dormire ancora un po' anche se so che sarà impossibile.

New York - Settembre 2015 - A ChiAna TaleOnde histórias criam vida. Descubra agora