Resta

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Siamo arrivate al luogo del concerto e la sala si sta riempiendo piano piano di fan. La sala si sta riempiendo piano piano di fan e io mi sento mancare l'aria. Voglio andare via. Mi giro verso Anat per dirglielo ma lei mi prende la mano e mi sorride "Andrà tutto bene. Vieni, prendiamo qualcosa da bere" e mi trascina verso il bar.
"Come fai a dire che andrà tutto bene?" Le chiedo mentre aspettiamo la nostra ordinazione.
"Perché vi amate" mi sorride di nuovo e questa volta le sorrido anche io.
Finiamo di bere e ritorniamo ai nostri posti. All'improvviso le luci si spengono, alcuni interminabili secondi passano mentre i fan iniziano ad urlare, la musica parte e lei compare. La guardo mentre cammina verso il centro del palco. È emozionata, lo è sempre in questo momento, ed è bellissima. È vestita di nero, come sempre. Sorrido immaginando che sotto potrebbe indossare biancheria intima azzurra. Ripenso a quando gliela compravo io e lei la indossava solo per me. Si avvicina al microfono e inizia a cantare. La sua voce è come una dolce carezza che mi sveglia dal sogno in cui ero caduta pochi istanti prima. I suoi occhi iniziano a guardare tra la gente e finalmente incontrano i miei che inevitabilmente si riempiono di lacrime. Mi mordo le labbra nella speranza di bloccarle e di impedire loro di scendere. Ana se ne accorge. Arcua lo sguardo come a pregarmi di non cedere, sembra dirmi "Se cedi tu, cedo anche io".
Non cedo. Non posso farlo, non ora. Continuo a fissarla fino a far svanire le lacrime.
All'improvviso sento una mano posarsi sulla mia spalla.
"Ciao Chiara. Che bello vederti"
È Nanà. La abbraccio contenta di rivederla.
"Ana mi ha chiesto di venirti a cercare durante il concerto. Vuole vederti. Quando finisce di cantare vieni nei camerini, ok?".
Le faccio segno di sì con la testa e la guardo allontanarsi da dove è venuta. Rivolgo di nuovo lo sguardo verso il palco e nel tragitto vedo l'altra. È girata verso di me e mi guarda nervosa. Non ha fatto fatica a trovarmi in mezzo alla folla. Le è bastato seguire lo sguardo di Ana che non ha ancora staccato i suoi occhi da me da quando ha iniziato a cantare. Deve aver visto quando Nanà è venuta a parlarmi e in un attimo tutte le parole che Ana le ha detto per tranquillizzarla non contano più. Ora sa che alla fine del concerto ci ritroveremo entrambe nella stessa stanza e la prima che Ana vorrà vedere non sarà lei. Ritorno a guardare sul palco. Ho bisogno di sanare tutta la mancanza che ho sentito in quest'anno. Ora Ana ha distolto lo sguardo e gioca con il pubblico. Ancora una, due, tre canzoni e poi arriva lei, la Nostra canzone. Quella che abbiamo scritto e sempre cantato insieme. Il pubblico urla. Ana ha lo sguardo basso. Teme che l'emozione la sovrasti. Ed è così. La voce le trema, troppo. Alza il volto alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi per trovare la forza di continuare a cantare e lo trova nei miei occhi. Poco lontano da noi, l'altra assiste impotente alla scena. È troppo anche per lei che non ha mai amato così. Non Resta. Si alza e se ne va e insieme a lei sembra svanire anche tutta la gente attorno a noi. Adesso è come è sempre stato.
Io e lei, e lei che canta per me.

New York - Settembre 2015 - A ChiAna TaleOnde histórias criam vida. Descubra agora