Capitolo 3-La nebbia:

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Verso il tramonto, Caspian, Lucy, Edmund, Emily, Ripicì e anche Eustace raggiunsero quello che sembrava un porto insieme al capitano e una quindicina di uomini.

-Ma non potevate aspettare domani mattina?!- borbottò il bambino.

-Lavventura non aspetta ragazzo!- esclamò il topo.

-Sentite?- chiese Lucy, ma cera un silenzio tombale.- Dovè tutta la gente?-

Dimprovviso si udì una campana che fece un solo rintocco e di scatto tutti afferrarono le armi per lo spavento.

-Ripicì, noi andiamo avanti, resta qui a sorvegliare il posto. Se non torniamo entro lalba, manda degli uomini.- ordinò Caspian.

Caspian, Lucy, Edmund, Emily ed Eustace proseguirono verso la città e notarono che era proprio deserta.

Al suo centro vi era una chiesa e decisero di entrarci, mentre Eustace controllava in giro.

-Tu preferiresti stare di guardia, immagino.- disse Edmund al cugino.

-Si, buona idea!- esclamò laltro.

Emily non voleva lasciarlo da solo e senza armi, così, visto che lei aveva la spada di Peter, gli diede uno dei suoi pugnali.

Quando entrarono dentro, notarono appese al soffitto un mucchio di campane e al centro cera una scrivania con un quaderno.

Sopra vi erano nomi cancellati con accanto dei numeri.

-Sembra una sorta di tariffario.- commentò Lucy.

-Mercanti di schiavi.- affermò Caspian.

Proprio subito dopo, giù da quelle campane, arrivarono degli uomini che li attaccarono.

Ebbero la meglio su di loro, fino a che non si sentì un urlo alquanto femminile.

Eustace entrò nella chiesa con un uomo che gli teneva il pugnale sulla gola.- Se non volete sentire di nuovo urlare questa femminuccia, vi consiglio di gettare le armi.- gli disse luomo vestito di gioielli e vestiti dorati.

Gli altri furono costretti a far cadere le spade, mentre gli altri uomini gli ammanettarono le mani.

-Quei due portiamoli al mercato.- continuò, riferendosi a Lucy ed Edmund.- Gli altri due in cella.-

-Ascoltami buffone, io sono la tua regina!- esclamò Emily, piuttosto contrariata. -La pagherai per questo!-

-In realtà, sarete gli altri a pagare per voi.-

Così i due fratelli vennero separati da Lucy ed Edmund.

-Ragazzi vengo a prendervi, ve lo prometto!- gridò Emily, prima di essere gettata in una cella sotterranea con Caspian.

Ella tentò di tutto per aprire il cancello, ma non cera niente da fare.

-E inutile, siamo prigionieri qui.- disse una voce debole nelloscurità.

Sia Caspian che Emily si avvicinarono a questuomo dalle mille rughe e la barba lunga bianca.

Il principe lo riconobbe subito.- Lord Bern?-

Il vecchio scrutò entrambi.- Vuoi due mi ricordate qualcuno che un tempo ho servito..-

-Io sono il principe Caspian e lei è mia sorella, la regina Eve.- rispose Caspian.

-Oh, vogliate scusarmi, vostre maestà.- balbettò il lord, alzandosi in piedi.

Proprio in quel momento, si udirono delle grida provenire da fuori.

Cera delle grate che davano sullisola: così Emily ci guardò attraverso.

Un carro stava portando via delle persone e una bambina con suo padre lo stava rincorrendo, poiché sopra cera la loro madre e moglie.

-Dove li portano?- domandò Emily.

-Continuate a guardare.- rispose il lord.

Quella gente venne messa su una scialuppa e gettata in mare.

Proprio dallacqua poi, comparve una fitta nebbia verde che li pervase.

E subito dopo, sparirono.

-Dove sono andati?!- esclamò Caspian.

-Nessuno lo sa. La nebbia è stata vista per la prima volta ad oriente: la gente parlava di pescatori che sparivano in mare. Noi lord prendemmo una decisione: trovare la fonte della nebbia e distruggerla. Tanti di noi si sono imbarcati, ma nessuno è mai tornato.- spiegò Lord Bern.

Subito dopo, arrivarono le guardie che misero le manette a tutti e tre e li portarono fuori.

Stavano vendendo sia Lucy che Edmund come schiavi, mentre la gente del posto se ne stava nascosta in disparte, probabilmente per paura di essere dati in pasto alla nebbia.

-Vi libero io di loro!- esclamò una voce conosciuta.- Anzi, di tutti loro!-

Ripicì saltò da sotto il mantello del capitano, che intorno aveva altri uomini.

Iniziò uno scontro nella piazza, mentre Emily diede un calcio alla guardia che la stava trasportando.

Prese le chiavi, una volta stordita e liberò sia lei che il fratello.

Alla gente di Narnia si unirono anche quelli che abitavano lì e finalmente la città venne liberata dai mercanti di schiavi.

Mentre tornavano al veliero con la folla che lo acclamava, proprio luomo che aveva perso la moglie si avvicinò ad Emily.

-Vostra maestà, vi prego, fatemi venire con voi. Hanno preso mia moglie!- disse egli.

-Siete il benvenuto.- affermò la regina.

Prima di salire sulle scialuppe, Lord Bern si presentò con in mano una vecchia spada.- Questa mi è stata donata da vostro padre, era stata nascosta in una grotta per tutti questi anni.- disse egli, consegnandola ad Emily. – Di queste spade ce ne sono sette: un dono fatto da Aslan per proteggere Narnia. E vostra adesso.-

-Grazie mio signore, troveremo i cittadini scomparsi.- esclamò Emily, salendo sulla barca e dando la spada ad Edmund.- Prendila tu, io ho già la mia.-

Edmund la ringraziò con un sorriso e arrossì in sua presenza.

Il suo legame con lei diventava sempre più profondo.

Il viaggio del Veliero. (Rivisitata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora