Louis si svegliò di nuovo verso mezzanotte.Harry era accanto a lui, vestito completamente di nero e stava manovrando una serie di aghi dentro la sua pelle.
Senza guanti, notò lui mentre osservava le cicatrici delle ustioni sulle sue mani.
Ma quella notte al giovane non importava che qualcuno le vedesse.
" Fermo!" gli ingiunse quando lui si mosse, poi gli conficcò un ago sotto il gomito. " Porterà via l'infezione" gli spiegò.
Louis voleva sapere quale fosse la parte avuta da Harry in tutta quella faccenda.
" Chi...?" tentò di dire, ma non ci riuscì.
Chi mi voleva morto e perché?
" È gente delle isole" rispose Harry lentamente, trattenendo a stento la collera. "Ce ne sono parecchi a Londra come loro."
"Vogliono uccidermi."
" Non glielo permetterò."
Louis sarebbe scoppiato a ridere.
Come pensava di impedirglielo?
Il duca non aveva idea di quanto tempo fosse passato dal suo ferimento.
Un giorno? Due? Una settimana?
" Guardate sotto il letto" gli disse con le sue ultime forze.
Harry si piegò e vide il bastone di ebano che aveva tanto cercato.
" Non è stato difficile aprirlo."
" Aprirlo?" ripeté Harry con il tono più sorpreso del mondo, come se cadesse dalle nuvole.
Gli insegnò come fare, mentre lui pensava che forse sarebbe potuto fuggire con il bastone, se Louis si fosse addormentato.
Harry seguì le sue istruzioni, tolse il tappo ed estrasse dalla cavità interna un pezzo di pergamena spiegazzato con il sigillo dei Carisbrook.
Vi era scritto: " Se volete quello che il bastone conteneva, dovete prima fidarvi di me."
"Dov'è la mappa?"
" Non è qui. Dove sono i vostri uomini?"
" Qui fuori."
" Fateli entrare."
Harry andò alla finestra, da cui lui stesso era entrato e accese la candela che aveva con sé.
Toro e Azziz arrivarono subito ed entrarono nel medesimo modo, con le pistole nella cintura e un coltello fra i denti.
Non erano semplici servitori ma pirati.
" Vorrei che Harry venisse con me a Falder" disse Louis, augurandosi che a sua sorella non venisse in mente di andare a fargli visita nel bel mezzo della notte. " Lui e sua zia, Lady Miriam, saranno miei graditi ospiti" aggiunse in tono autoritario.
I due uomini avevano visto il bastone.
Uno di loro prese il coltello che aveva fra i denti e lo appoggiò alla gola di Louis.
" Non voglio che gli facciate del male!" si intromise Harry.
" Sono felice che Harry e sua zia Miriam stiano con voi" disse l'arabo senza badare alle proteste del nero. " Ma ricordatevi che, se cercherete di imbrogliarci, l'ultima cosa che sentirete sarà la lama del mio coltello."
Louis si appoggiò ai cuscini.
Il sangue gli pulsava nelle orecchie.
Perché non dava loro la mappa così da tirarsi fuori da quella faccenda una volta per tutte?
La risposta era anche troppo facile: Harry.
I loro destini erano ormai intrecciati.
" Voglio la vostra protezione per me e per Harry e la zia durante il nostro viaggio di ritorno a Falder. Vi pagherò bene, non dubitate" aggiunse.
" Ma a voi che cosa ne viene in cambio?" gli domandò il nero.
" L'estinzione di un vecchio debito."
Harry trasalì.
Smise di lisciare i guanti che si era rimesso prima che arrivassero i due servitori e guardò Louis.
L'aveva riconosciuto? Sapeva chi era?
No, era impossibile, così com'era impossibile muoverlo da dove si trovava.
Nelle sue condizioni doveva riposare, aveva perso una gran quantità di sangue.
Toro e Azziz avrebbero accettato di ricevere ordini da Louis, un uomo ridotto all'ombra di se stesso da quella grave ferita al braccio?
Che cosa avrebbero detto se, come lui, avessero visto i segni della sferza sulla sua schiena?
I segni della schiavitù, che avevano lasciato profonde cicatrici non solo sulla pelle del duca, ma anche nella sua anima?
Eppure, anche così pallido ed emaciato, Louis irradiava intorno a sé un senso di autorità e di protezione.
Sebbene gravemente ferito, sembrava essere ugualmente in grado di proteggere lui, sua zia Miriam e tutti i membri della sua famiglia, servitori compresi.
Ma Harry era il figlio del pirata e quella protezione un sogno che non faceva per lui.
Doveva trovare la mappa e fuggire.
Una volta recuperato il tesoro, avrebbe pagato i debiti di suo padre e poi ricostruito St. Clair.
St. Clair... Anche solo pronunciarne il nome lo faceva star male.
Si ricordava la notte in cui era bruciata, quando lui e Gemma avevano visto andare in cenere la casa della loro infanzia.
Al mattino erano usciti dal loro nascondiglio e avevano recuperato lo scrigno dei gioielli di Anne, che era stato protetto da una trave crollata dal soffitto, insieme a due vasi di porcellana e a una vanga mezza bruciata.
Niente altro era rimasto del paradiso dei loro primi anni di vita.
Fece cenno ad Azziz e a Toro di andarsene, poi cominciò a togliere lentamente gli aghi dal braccio di Louis.
" Quella che viene considerata medicina in Oriente potrebbe essere travisata qui in Inghilterra" lo informò Louis.
" Travisata?"
" Scambiata per stregoneria."
Harry rise ricordando Wing Jin e le sue pazienti lezioni di agopuntura a bordo della Perla Nera.
Con quanta calma gli aveva insegnato i principi antichissimi di quell'arte medica!
" Avete mai sentito parlare del pirata Des Styles?" gli chiese ancora Louis.
" Era un amico di mio padre" rispose in fretta Harry, senza badare a quello che stava dicendo.
" Quell'uomo così devoto aveva per amico un pirata?"
" Anche un pirata si può redimere" ribatté lui per togliersi dall'impaccio. " Anche se forse voi non lo credete, perché si dice che l'abbiate ucciso."
Si era aspettato che lui si vantasse dell'impresa, invece Louis si irrigidì, addolorato, senza riuscire a dir nulla.
Harry si voltò per andarsene, ma lui lo fermò.
" No, dovete restare. È troppo pericoloso che vi facciate vedere in giro. Promettetemi che rimarrete."
" Andavo da mia zia per spiegarle come stanno le cose."
" Ernest parlerà con vostra zia. Voi restate, non voglio correre rischi."
Era pallidissimo, il sudore gli imperlava la fronte e il labbro superiore.
Tese la mano per prendere il campanello sul comodino.
Lo suonò fino a quando arrivò un servitore che accompagnò Harry nella sua stanza.
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Tesoro dei Caraibi
FanfictionInghilterra, 1822 - Durante un ricevimento Louis Tomlinson, nono Duca di Carisbrook, rimane folgorato dalla bellezza esotica di uno sconosciuto che ha un'aria stranamente familiare. Si tratta di Harry Styles, figlio di un pirata dei Caraibi, giunto...