18.

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Harry, appoggiato allo stipite della portafinestra che dava sul balcone, spiava in silenzio Louis che sedeva dall'altra parte della stanza insieme a un bel giovane dalla chioma nera e dagli occhi scuri.

Era pettinato in una maniera raffinata e Harry non poté fare a meno di notarlo.

Si passò una mano fra i capelli, desiderando di potersi permettere un parrucchiere.

Due delle invitate, dietro di lui, stavano parlando del duca.

" Claire, sarebbe troppo sconveniente se alzassimo il bicchiere per brindare alla sua salute, la prima volta che guarda ancora da questa parte?" chiese una.

Claire rise.

" Non oseresti mai farlo. Che cosa penserebbe di noi?"

" Ho sentito dire che il mese prossimo partirà per l'India. Speriamo che non incontri il fantasma del pirata Des Styles e che torni in Inghilterra sano e salvo."

A Harry fece uno strano effetto sentire all'improvviso il nome di suo padre sulla bocca di un'estranea, quando meno se l'era aspettato.

" Harry.....Potreste uscire un attimo sul balcone insieme a me?" gli chiese il duca, apparso improvvisamente al suo fianco, facendolo trasalire.

Più che una richiesta, gli era sembrato un ordine, ma l'arroganza del Duca di Carisbrook era leggendaria.

Il balcone si affacciava sul giardino e molti de­gli ospiti del vescovo erano in piedi davanti alle portefinestre per prendere il fresco della sera.

Harry ignorò il braccio che Louis gli offriva e uscì da solo, fermandosi ad aspettarlo vicino alla ringhiera.

" Mia sorella Charlotte mi aveva dato una cosa per vostro cugino Liam, ieri sera. Quando ho visto che eravate qui, ho mandato un mio servitore a prenderla a casa, per potervela consegnare" gli spiegò, tirando fuori di tasca una lettera. " Credo che sia un biglietto di ringraziamento per Mr. Payne. Lottie è rimasta profondamente com­mossa dal suo coraggioso intervento."

Quando gli diede la missiva, le loro dita si sfiorarono e Harry faticò a soffocare un brivido di eccitazione.

Si sentiva ridicolo, rifletté, ma non poteva farci niente.

" Vi pregherei, se è possibile, di convincere vostro cugino a scriverle due righe, dicendo che non si è trattato di nulla di importante. Le fanciulle di diciassette anni, come capirete di sicuro, hanno una certa propensione a farsi facilmente impressionare e non vorrei che mia sorella si lasciasse trascinare dalla sua fervida immaginazione."

" Capisco" concordò Harry prendendo la lettera e infilandola nella tasca, senza aprirla per leggerla.

" Anzi, vi sarei ancora più grato se mi diceste dove vive esattamente vostro cugino. Se mi capitasse di andare in America, come è molto probabile in un futuro piuttosto prossimo, potrei recarmi da lui e ringraziarlo personalmente per quello che ha fatto."

Harry si morse le labbra.

Che cosa poteva rispondergli?

Forse Azziz gli avrebbe potuto dare una buona idea.

" Scriverò il suo recapito e ve lo farò avere" gli promise.

" Andrò a Falder fra un paio di giorni, me lo darete quando verrete da me." tagliò corto Louis.


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