Come da appuntamento Jessy si è presentata sotto casa mia alle 19:00. Era una notte fredda, senza perdere tempo ci siamo diretti verso la cattedrale. Aveva un aspetto inquietante, eravamo davanti, siamo entrati con cautela. Io la conoscevo già, non aveva niente di particolarmente differente dalle altre chiese. File e file di panche, ai lati si scorgievano le offerte per beneficienza e le candele per ringraziare i Santi. Al centro c'era un grosso altare. ''Cosa c'è dietro quella porta? Perchè è chiusa?'' Disse Jessy quasi sottovoce. ''Lì è dove abita la famiglia, è lì che dobbiamo entrare. '' Risposi. ''Come facciamo , è chiusa, non possiamo mica sfondarla!'' Ribattè lei. ''Non ti preoccupare, ho portato una cosa che ci servirà anche se non si dovrebbe fare'' Dissi io tirando fuori dalla mia tasca 2 forcine per capelli. ''Hai intenzione di scassinarla?'' Rispose, ''Si, spostati che ci provo''. Dopo alcuni minuti riuscii ad aprirla, dietro la porta c'era una scala che portava ad un corridoio con delle stanze. ''Guarda, una chiave, magari questa apre la porta principale. Prendila e richiudi la porta a chiave così nessuno capirà che siamo entrati''. ''Geniale!'' risposi io avvicinandomi alla porta. ''Tu va a dare una controllata nelle stanze, vedi se riesci a trovare qualcosa''. Lei annuì ed entrò in una delle stanze. Io chiusi la porta a chiave e non feci in tempo a rimettere la chiave a posto che sentii delle urla'' Jessy!'' urlai precipitandomi a cercarla in ogni stanza.Quando la trovai vedetti un'ombra andarsene dalla finestra. ''Cosa è successo?!'' esclamai ''Non ho fatto in tempo a fermarlo. Gli ha uccisi!'' disse lei mettendosi a piangere. Sotto i nostri occhi c'era la coppia che si era trasferita li da poco, c'erano segni di coltello su tutto il corpo. ''Andiamocene'' Esclamai trascinandola. Dopo aver rimesso la chiave a posto scappammo verso casa mia. Quando fummo arrivati , eravamo tutti sconvolti, lei più di me. ''Cosa è succeso di preciso?'' le chiesi. ''Ho visto un'ombra... con un coltello, la faccia non si intravedeva aveva un cappello davanti, era tutto nero. Ho avuto cosi paura'' subito dopo si mise a piangere. Cercai di consolarla, subito dopo ripresi '' Perchè non ci ha uccisi?'', ''Forse gli serviamo vivi o non so'' rispose lei. '' Va beh non pensiamoci, chiedo a mia madre se puoi restare qui a dormire per stasera che ne dici?''. ''Va bene'' rispose lei. Chiesi a mia madre e lei acconsentì, quindi mi sono diretto in cucina per dirgli che può restare. ''Ma non ho un pigiama'' affermò '' Non ti preoccupare, te ne presto uno dei miei'' gli risposi. Gli passai un mio pigiama e lei lo indossò nonappena mi allontanai. Erano circa le 20:30,lei si mise subito a letto '' Jessy, scusa ma non vuoi mangiare niente prima di andare a dormire?'' le chiesi. ''No, sono molto stanca e non ho fame''. ''Come vuoi tu'' le risposi. ''Chiamami Je'' mi rispose. ''Buonanotte Je'' le risposi io spegnendo le luci.