Capitolo 5-Tarallo & Formaggio

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Era ancora tutto buio quando una luce cominciò a farsi largo divenendo sempre più forte, Lucyon lentamente aprí gli occhi e la prima cosa che risaltò alla vista fu il bagliore di un fuoco che ardeva in un camino e illuminava quella che sembrava una specie di

dispensa...sorpreso,piano piano si mise seduto sul letto improvvisato di paglia e verdure,con le mani si dovette tenere la testa che ancora gli girava e doleva un po. Passò lo sguardo sul suo corpo:notò che le ferite erano state pulite e curate con erbe medicinali mentre le bende che le coprivano non erano più sporche, ma candide e che profumavano di menta, fu allora che nella mente ebbe un flash back, ricordando la valanga che lo aveva travolto anche se in verità,una domanda lo assaliva più di tutto: dove si trovava? Ma sopratutto,chi l' aveva portato lì?

Questi pensieri furono improvvisamente interrotti dal brontolare del suo stomaco:aveva fame,tantissima fame poiché da quando aveva ripreso la fuga non gli era capitata più occasione di mettere qualcosa sotto i denti ,vagò con lo sguardo in cerca di cibo,ma non vi era nulla di commestibile tranne erbe aromatiche,verdure e pesci essiccati puzzolenti appesi.

Facendosi forza,si mise in piedi e avvertì di essere ancora debole e debilitato, nonostante ciò,si avviò verso la porta dove si accorse della presenza di alcuni vestiti fatti di lana di pecora e due mocassini morbidi accanto al camino che sembravano essere lì apposta per lui(che poi era mezzo nudo e si moriva di freddo)li indossò trovandoli ottimi di misura e caldi,dopodiché si avvicinò con circospezione alla porta che era solo accostata tanto da permettere di guardare aldilà e ciò che gli si parò davanti fu una dolce visione per i suoi occhi ma soprattutto,per il suo stomaco:su una lunga tavola allegramente imbandita vi erano pirofile su pirofile di croccanti taralli casarecci accompagnate da grosse scaglie di formaggio di capra di montagna, tutto seguito da panciute brocche di acqua e vino.

Al limite della sopportazione e il brontolare dello stomaco a mille, lasciò perdere la prudenza e si avventò sul cibo, cominciando a mangiare vorace mandando giù con soddisfacente estasi ogni singolo boccone,gustandosi il sapore e bevendo avidamente dalle brocche quando una voce lo fece sobbalzare se non quasi strozzarsi con ciò che aveva ancora in gola

"Siamo lieti di vederti vivo e vegeto....ma siamo contrariati che tu ti stia spazzolando il buffet di benvenuto che avevamo preparato con fatica per i nostri ospiti!"

Lucyon si voltò e rimase perplesso :due persone dall' aspetto e dai vestiti in modo esattamente uguale lo guardavano con aria contrariata...che quei due fossero gemelli?

"Già!"

disse improvvisamente l altro al fianco del primo che continuò

"Non ti hanno insegnato le buone maniere?"

si avvicinarono,esso immediatamente impugnò dei coltelli affilati che erano sul tavolo e li appoggiò alla gola di entrambi, spaventandoli

"Ehy!Ehy!Calma amico!Qualcuno può farsi male con quelli"

disse quello che aveva parlato prima,ma Lucyon, con sguardo minaccioso soffiò

"Chi diavolo siete voi?E dove mi trovo?"

l altro gemello sentendo questo, contrariato rispose

"Ma tu guarda che maleducato,questo!Noi gli salviamo la vita e lui ci ricambia mangiando tutto e minacciandoci!Che ingrato!"

"Rispondete se non volete che vi sgozzi come due maiali!"

ruggì esso facendoli sobbalzare e prendere paura ancora di più ,il primo immediatamente

"Sei nella nostra locanda vicino alle montagne del Nord,io sono Tarallo lui invece è mio fratello Formaggio,ti abbiamo trovato mentre raccoglievamo la legna per il camino nella neve....eri messo molto male...in ipotermia e con le ferite in cancrena...ora ti prego,metti via quei coltelli...noi non siamo tuoi nemici...ti puoi fidare di noi."

Una notte in HopelandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora