"Forza muoviti ragazzina!"
Ricevo un forte spintone da una guardia armata, ho il braccio dolorante e sento la testa pulsare.
Indosso una maglia leggera, pantaloni corti e scarpe da ginnastica, l'uomo accanto a me è muscoloso, robusto e molto alto.
Mi guarda con disprezzo, come se fossi la cosa peggiore che avesse mai visto.
Questo non mi importa, ormai sono abituata a questo genere di sguardi, tutte noi lo siamo.
"Eddai più veloce non abbiamo trent'anni di tempo per aspettare la tua confessione mocciosetta!"
Un altro strattone.
Le gambe mi fanno male e non riesco quasi a reggermi in piedi, così cerco di appoggiarmi alla guardia con il mitra ma subito lui si scosta e mi fa sbattere a terra.
Con il braccio libero mi solleva di peso e mi rimette in piedi a forza: "Allora ci vogliamo decidere a camminare oppure no? I tuoi genitori sulla Luna ti hanno fatto le gambe per un motivo, quindi usale!"
Mi urla contro con cattiveria e tracce della sua saliva mi atterrano sulla faccia, il suo alito fetido mi entra nelle narici e non posso fare a meno di esibire una smorfia di disgusto proprio davanti ai suoi occhi.
Vedo il suo sguardo diventare di fuoco, sta per alzare il suo pugno su di me ma decido di camminare e lo schivo di qualche centimetro.
Mi conduce lungo un corridoio illuminato, tutta l'intera struttura in cui mi trovo mi disgusta, é solo il frutto di una dittatura e di un governo forzato che alimentano la discriminazione tra uomini e donne, tra giovani e vecchi e tra forti e deboli.Questo era diventato il mondo a causa del riscaldamento globale, a causa del poco interesse dei politici nel salvaguardare il pianeta.
La Terra non esisteva più ormai, era diventata un pianeta utilizzato esclusivamente per racimolare cibo quando questo finiva sulle colonie, e come discarica abusiva.
La triste verità era che il nostro pianeta veniva considerato da tutti come il peggior pianeta.
Quelli nuovi, Armor e Noxi, dove c'erano le colonie principali, quelli sì che erano bei pianeti.
Durante l'ultimo secolo la Terra era ormai diventata inabitabile, le condizioni di vita erano estreme: tempeste e incendi bruciavano e distruggevano foreste e tutto ciò che incontravano.
Gli animali con il tempo si erano evoluti per resistere al fuoco e all'acqua; gli ecosistemi si erano completamente modificati: paludi profonde ricche di insetti velenosi, rane e serpenti letali avevano ormai sostituito i campi che un tempo erano coltivati.
Le zone desertiche erano terre di fuoco, aride, secche e bollenti, ci si addentravano solo poche creature, di piccola taglia, topi e conigli.
Tutto questo era un grosso problema, e noi umani ne eravamo la causa.L'uomo mi spinge ancora più avanti e mi fa raggiungere la zona più temuta da tutti: l'arena.
L'arena era il luogo dove avvenivano le stragi peggiori: donne, bambini, uomini e anziani, tutti coloro che si opponevano allo stretto regime di governo venivano portati all'interno di questo posto e ammassati lì, in attesa di una loro confessione.
Una volta aver ammesso la loro colpa, venivano spedite sulla Terra per un arco di tempo di circa sei mesi e in questi sei mesi gli uomini dovevano cercare di sopravvivere al clima terrestre, procurandosi cibo e riparo con le proprie forze.
Nessuno sapeva cosa li aspettava sulla Terra, questo perché nessuno era mai tornato vivo da lì.
Un altro spintone, ma la voleva smettere di toccarmi?
Mi fa passare per una porta molto stretta e mi devo abbassare per non sbattere la testa; viviamo nel 3187 e ancora non hanno inventato delle porte sufficientemente alte per far passare degli uomini di oltre due metri.La popolazione, in seguito al disastro sul pianeta natale, si era evoluta in altezza: la maggior parte raggiungeva il metro e ottanta appena compiuti i quattordici anni e in pochi mesi si arrivava anche oltre ai due metri.
Passata la porta, mi rendo conto di essere davvero in una situazione critica.
Vedo gente ammassata per terra, donne e bambini abbracciati e accovacciati in mezzo al pavimento, ricoperto di scarti di cibo e sporcizia.
I soldati, o come li chiamiamo noi, i Segugi, non hanno rispetto per quelli che la pensano diversamente da loro; le divise che portano sono principalmente nere, sulla schiena é disegnato con caratteri argentei un grosso lupo e le stesse tonalità di grigio sono riprese nelle decorazioni sul petto. I Segugi che rivestono i ruoli più importanti, i Grizzly, si sono meritati questo soprannome per via del grosso orso rosso che hanno sulla schiena al posto del lupo.
L'uomo che mi stava accompagnando verso l'arena e porta il simbolo dei Segugi mi prende per un braccio e mi sbatte sul pavimento, dopodiché mi guarda con evidente aria di superiorità, dipinge una smorfia di disgusto sul volto e mi dice: "Ci vediamo ragazzina, o forse no".
Quanto li detesto.
Odio tutti, insomma, tutti tranne lui.
Alto, biondo, bello e soprattutto muscoloso: ecco, il tipico ragazzo che tutte sognano di trovare.
Sì io lo avevo trovato.Peccato che lui fosse il capo dei capi dei Segugi, la sua divisa segnalava chiaramente il grosso orso rosso sul dorso.
Non ci eravamo mai rivolti la parola ovviamente, ma ogni volta che passava davanti a me io rimanevo sbalordita.
Non mi era mai sembrato un ragazzo crudele o violento, trattava le persone sempre con grande gentilezza e, a differenza dei suoi colleghi, anche noi condannati.
Si chiamava Tom ed era stupefacente.
E beh ecco, non sapeva nemmeno che io esistevo, o meglio, per lui ero solo un numero tra tanti."Ehi! A che pensi bellezza?".
Non faccio neanche in tempo ad entrare nell'arena che già mi ritrovo addosso quel pazzo di Ben.
Penso abbia una specie di cotta per me, insomma non che io sia brutta o antipatica, assolutamente, ma non sono nemmeno quel tipo di ragazza.
Quella perfetta e che non sbaglia mai, senza un'imperfezione sulla pelle.
Purtroppo per quelli che ancora ci speravano, ragazze così esistevano un tempo, quando vivevamo sulla Terra."Oh a nulla di importante" gli rispondo io.
"Come mai qui? Anche tu non sopporti la politica e tutte queste idiozie con cui ci riempiono la testa ogni cinque secondi?" mi chiede e sulle sue labbra appare un ghigno malizioso.
È ovvio che scherza, è stato portato qui per aver rubato qualcosa, niente di grave.L'arena aveva anche questo scopo, veniva usata come punizione per tutti i reati compiuti, senza eccezioni.
"Sì proprio per questo motivo impiccione, e ora se non ti dispiace, vado a cercare la mia famiglia"
Cerco subito una scusa per allontanarmi da lui, é davvero insopportabile.
"Stai mentendo Emma, tu non hai una famiglia, almeno, qui sulla Luna non ce l'hai" mi dice con un grande sorriso.
Ho voglia di prenderlo a pugni dopo questa sua frase, tuttavia mantengo la calma, faccio un bel respiro, e gli mollo uno schiaffo dritto sulla guancia.
"Stai un po' zitto Ben, non sai di cosa stai parlando".
Quando si tratta della mia famiglia so essere molto aggressiva, specialmente con quelli che non sanno le vicende, o meglio, sanno solo una parte delle vicende.
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mondi futuri
Science Fiction[in revisione e aggiornamento] Anno 3187, la Terra ha subito grandi mutamenti, a causa del riscaldamento globale, ed è ormai inabitabile. Per questo motivo gli esseri umani hanno iniziato a colonizzare nuovi pianeti, utilizzando la superficie terre...