cinque

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Non ho ancora realizzato quello che ho di fronte che subito Ben mi guida verso quella che sembra essere una vera e propria foresta sotterranea.
Gli alberi, immensi, hanno tonalità inaspettate, che variano dal viola al rosso.
Le foglie sono perfettamente simmetriche e hanno forme e dimensioni geometriche. L'aria é fresca e riempie i miei polmoni pienamente.
Non avrei mai immaginato che un posto così potesse esistere veramente.
Mi volto e vedo Ben che si dirige verso il fitto degli alberi, tutto solo. Decido di seguirlo, mi avvicino a lui e, improvvisamente sento le sue braccia che mi stringono forte in un abbraccio.
Sorpresa, guardo all'insù, vedo lui guardare all'ingiù, e subito dopo scoppiamo a ridere.
"Le giornate qui, con te, si stanno facendo interessanti sai?" gli dico.
"E meno male che eri convinta che non saresti sopravvissuta se ci fossi stato io" mi risponde sorridendo.
"Senza di te ora sarei con il naso rotto caro Ben".
"Ah quindi sono importante?".
"Mhm te lo farò sapere, ora andiamo a cercare qualcosa da mangiare, ho parecchia fame".          
"Agli ordini capo".
A questa sua risposta non posso fare altro che sorridere.
Ci addentriamo quindi nella grandissima e stranissima foresta che si estende davanti a noi.
Mentre camminiamo noto strani animali, dei piccoli draghetti che ci camminano attorno.
"Quelli sono Syliis, una specie di piccoli rettili che da ormai due mila anni abita il suolo terrestre" mi spiega Ben.
Ma come faceva a sapere tutte quelle cose? Era materialmente impossibile che lui fosse stato sulla Terra per così tanto tempo da venire a conoscenza di queste informazioni.
Come poteva essere così informato?
In ogni caso, non smetteva mai di stupirmi.
"Oh Ben! Aspetta un momento!" gli corro dietro e cerco di raggiungerlo.
Voglio sapere tutto quello che sa su questo stupido pianeta che si sta rivelando troppo bello per come ce lo hanno descritto.
Solo pochi passi mi separano da Ben quando all'improvviso é lui a girarsi di scatto.
Mi ritrovo a due centimetri dalla sua faccia e tutto ciò mi colora la pelle di rosso. Non capisco cosa stia succedendo alle mie emozioni, tutto d'un tratto non lo vedo più come quel ragazzo insopportabile di tempo fa.
Sono passate appena sei ore dal nostro arrivo sulla Terra e già non sto capendo più nulla.
Credo che questo posto mi fará impazzire, e con esso anche la persona con cui mi ritrovo. "Avevi bisogno?" mi chiede lui avvolgendo il mio corpo minuto tra le sue braccia.
Quel gesto mi lascia quasi sbalordita ma nello stesso tempo provo un senso di spensieratezza e sicurezza.
"Sí... beh... ecco... ehm..."
"Sí...?" "Mi chiedevo come facessi a sapere tutte queste cose" gli dico facendo un passo indietro.
"Oh beh, non posso dirtelo sai..." mi dice sorridendo.
Quel sorriso, ancora.
"E va bene, tieniti pure i tuoi segreti".
Decido che gli terrò il broncio fino a quando non mi renderà partecipe delle sue così tanto importanti informazioni.
"Con me la tattica del broncio non funziona cara Emma, é inutile che ci provi" mi precede.
Lo sapevo.
Come sarei mai riuscita a storcergli informazioni se non voleva parlare?
Nessuna tecnica valeva mai con lui, era una persona imprevedibile e alla fine era anche questo il bello di Ben.
"Allora hai fame o no?"
"Certo che ho fame"
"Seguimi, che troveremo qualcosa da mangiare e poi dobbiamo salire su un albero"
"Perché mai dovremmo salire su un albero?"
"Beh Emma, mi sembra ovvio: non credo tu voglia passare la notte a terra".

"Quanto manca al cibo?".
Cammino dietro a Ben trascinandomi lo zaino a fatica sulle spalle, sono stanca.
Nonostante il posto sia qualcosa di meraviglioso il suolo su cui camminiamo è ricco di sassi e i miei piedi ne risentono.
"Poco".
Non so cosa gli sia preso ma nell'ultima mezz'ora ha iniziato ad essere molto freddo e scortese con me.
"Oh ma che hai?".
"Niente che ti riguardi".
Sono veramente allibita. Non ho la minima idea di come interpretare le sue continue mosse e i suoi repentini cambiamenti di umore.
Tengo una certa distanza da lui mentre camminiamo e una volta raggiunto il luogo da lui stabilito ci sediamo e cerchiamo qualcosa da mangiare.
"Guarda in giro se vedi qualche animale morto, dovrebbero essercene alcuni".
L'idea di mangiare un animale morto mi fa girare la testa, ma non voglio discutere e mi metto a cercare.
Sotto un masso trovo un povero essere simile a un topo ma con le ali tutto spiaccicato.
Esibisco la mia migliore smorfia di disgusto e invece di annunciare la mia scoperta a Ben decido di scavare una piccola buca e di seppellire quel povero animale.
"A che ti serve lo zaino?" mi chiede Ben.
Lo zaino. 
Me ne ero dimenticata.
Beh non che me lo fossi scordata in giro da qualche parte, solo, non avevo fatto caso agli oggetti che conteneva.
Lo apro e con mia grande sorpresa mi rendo conto che Tom aveva messo i salamini nel mio zaino, insieme alla corda e alla torcia.
Meno male.
"Oh beh, me lo hanno dato prima di partire per la Terra, contiene un po' di tutto".
In realtà lo zaino era praticamente vuoto, ma questo Ben non lo avrebbe mai saputo.
"Dai fammi vedere".
Ben si avvicina a me e mi si siede accanto.
Tiro fuori i salamini e Ben mi guarda sorridente.
"E va bene... prendine uno".
"Grande Emma, grazie" , poi mi lascia un bacio sulla guancia e si rimette alla ricerca di animali morti.
Rimango un attimo a fissare il pacchetto aperto senza sapere cosa dire.
Ma perché fa così?
"Ben".
Per un secondo alza lo sguardo verso di me e mi dice sorridendo: "Emma".
"Perché fai così?".
Mi guarda perplesso e si avvicina a me, dopodiché si siede sul sasso che avevo usato per coprire la tomba del topo alato che avevo sepolto.
"Così come?".
"Beh insomma... a volte sembra che tu mi detesti e altre completamente il contrario".
"Sei tu quella che fa così cara mia".
"Mi stai dando della lunatica per caso?".
"Non ho detto questo".
"Spiegati meglio allora".
Mi sto arrabbiando, il fatto che lui sia sempre così suscettibile mi riempie di dubbi.
Ho sempre paura di stare sbagliando qualcosa.
"Senti... perché non finiamo di mangiare e non saliamo su un albero a passare la notte?".
"Va bene, come vuoi...".
In tutto ciò Ben aveva trovato un altro topo alato e lo stava mangiando crudo con tanto di pelliccia e ossa.
Dopo il nostro pasto, nascondiamo le tracce e io sotterro il pacchetto dei salamini vicino al topo alato defunto.
Camminiamo ancora per circa un'ora, il cielo si colora di rosso e tutto diventa subito molto buio.
Mi avvicino a Ben, ho paura e freddo.
Lui subito mi circonda con un braccio e mi tiene accanto a lui per il resto del tempo.
Arriviamo poi di fronte ad un albero molto alto e con il tronco enorme.
"Prendi la corda Emma, ora ci arrampichiamo".
Mi tolgo lo zaino e cerco con la mano finché le mie dita non trovano la corda.
La passo a Ben e lui in men che non si dica crea una sorta di carrucola con un masso e uno dei rami dell'albero.
Dopodiché mi aiuta a salire e una volta essersi arrampicato si sistema accanto a me.
Il cielo intanto era passato da un rosso acceso, ad un blu scuro scuro e si era coperto di stelle.
Stelle?
Come potevano essere stelle?
Ben è di fianco a me e con un braccio mi avvolge.
Appoggio la testa contro la sua spalla e chiudo gli occhi per un secondo.
Sento il mio cuore battere velocemente, qualcosa dentro di me si muove. Gli afferro la mano e la tengo stretta alla mia.
Subito lui mi avvicina ancora di più al suo corpo, mi guarda con i suoi occhi celesti.
Ricambio lo sguardo, siamo a pochi centimetri di distanza e mi sento come esplodere il cuore.
Per un momento libera la sua mano dalla mia, la avvicina alla mia guancia e la accarezza.
Poi si avvicina ancora di più, si sporge un poco e sento le sue labbra sulle mie.
Il mio cervello per un momento si spegne, ho il cuore a mille e i sentimenti incontrollabili.
Sento il suo profumo che si mescola al mio, un solo bacio ha confermato il tutto.
Provo qualcosa mai sentita prima.
Ed è bellissimo.
Ben poi abbandona le mie labbra, riprende la mia mano e la lega nuovamente alla sua.
Il mio cervello si riaccende e mi sistemo accanto a lui abbracciandolo.
Poi finalmente, per la prima volta dopo tanti anni, mi addormento sorridendo.

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