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Tae rimase decisamente colpito dalle dolcissime parole del ragazzo, non sentiva le farfalle dentro lo stomaco, non sentiva neanche gli elefanti, sentiva solo di avere il Cazzo duro.

Decise quindi di andare alla sfrenata ricerca del ragazzo, si tolse i pantaloni e i boxer lasciando la pillona a penzoloni e, con una puntina, attaccò il foglio al proprio pisittone cominciano a saltellare verso Cagliari come un tenero pony felice con un tenero cazzo felice.

Arrivò a chiagliari e vide da lontano un gruppo di 7 minconi intenti a ballare cose strane con la musica cheipop sparata di cattiveria che mincammia a tui.

Un ragazzo basso con i capelli sparati a cazzo di cane e una faccia da schiaffi si avvicinò a Tae.
"VuOi eNtRaRe nElLa nOsTrA cReW! 1! Ci chiamiamo PIsElLi cOlTi Mal RacColTi! 1!1"

Tae con molta dolcezza sorrise, accarezzò la guancia, avvicinò il viso al suo e gli sussurrò:

"Sugunnemamarua bagassa, babbu ruu curruru e caghineri coddau in culu e in paneri de su figllu de su panettieri"

e diede un colpo di Minchia dura in faccia al ragazzo, gli diede un calcio in testa e corse a mo di Naruto alla disperata ricerca di Kook.

Tae il Pastore sardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora