2^Capitolo

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Enormi stalattiti pendevano dal soffitto e rocce di cristallo raffiguranti animali preistorici popolavano la sala. Gli uomini si fermarono a guardare queste meraviglie, quando improvvisamente un sibilo ed un ululato cavernoso li fece impallidire, si guardarono intorno in attesa che apparisse qualcosa, ma non successe nulla.

Tranquillizzati decisero di attraversare la sala giungendo al lato opposto dove trovarono un sentiero molto stretto che si addentrava tra le grandi pareti.

Tutti in fila proseguirono il cammino, fino a quando videro una luce abbagliante.

Un po' agitati, con le armi sempre pronte, si avviarono verso il bagliore e con grande sorpresa si ritrovarono davanti a un paesaggio naturale con un cielo color rosso ed una grande foresta di alberi scheletrici.

Incuriositi e un po' spaventati e disorientati, seguono lo stretto sentiero quando improvvisamente un ruggito assordante li bloccò come pietrificati.

Dalle rocce circostanti apparve un ciclope con quattro teste, due enormi braccia con dieci artigli ognuna, una coda a placche e la parte finale appuntita; un grande occhio di fuoco a centro di ogni testa e due grossi dentoni che fuoriuscivano dalla bocca; il corpo alto circa 30 metri e largo 10 metri era ricoperto da scaglie metalliche.

Luke ordinò ai suoi di correre velocemente nel tentativo di trovare un riparo, ma con due salti il ciclope li raggiunse e con un artiglio infilzò l'ultimo della fila e lo spezzò in quattro parti, ciascuna divorata da ogni testa.

Gli altri riuscirono ad infilarsi in una frattura tra due rocce in modo che gli artigli non li raggiungesse.

Dopo diversi tentativi il ciclope si allontanò e durante la notte tristi e addolorati ripresero il loro cammino fino a trovarsi su una spiaggia ed un mare color sangue.

Accesero un fuoco e prepararono uno spiedo con un cosciotto di un grosso bufalo ucciso e divorato per metà forse da una grossa bestia considerando le gigantesche orme trovate lì vicino.

Nell'attesa che fosse ben cotto, il capo, Luke, cominciò a parlare della propria figlia Crinilde e degli altri ragazzi scomparsi tra cui il giovane Cristiansen, figlio del capo armiere.

Ognuno parlò del proprio fratello o della propria sorella e quando la carne fu pronta pensarono a riempire lo stomaco.

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