L'animale che sono diventato.

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Il gelido vento di novembre sferzava il mio petto nudo e agitava i miei capelli biondi. Aprii gli occhi azzurro ghiaccio e ripresi lentamente coscienza di dov'ero, quel lunedì sembrava più lungo del solito e dire che ne avevo vissuti tanti. Inspirai e il dolce odore del sangue della mia vittima mi solleticò le narici: quella notte era toccato a una giovane studentessa di medicina che non avrebbe mai più coronato il suo sogno, l'avevo uccisa. Sorrisi guardandole la gola squarciata, non provavo rimorso, anzi adoravo uccidere, ero una macchina di morte. Mi pulii il mento e mi voltai, guardando il giovane vampiro parte del mio esercito che subito abbassò lo sguardo spaventato. Ghignai feroce, era quello il tipo di reazione che volevo: chiunque avesse osato guardarmi negli occhi avrebbe visto solo odio e furia cieca, da molti anni non provavo ciò che gli umani chiamano felicità, compassione, gioia, amore... Scossi la testa, la mia unica missione era la vendetta.

"In che anno ci troviamo?" chiesi freddo al vampiro "N-nel 2014, signore" rispose spaventato, potevo sentire il suo cuore battere veloce e la paura trasudare dalla pelle sudata nonostante la temperatura. "Non avere paura, non ti farò niente" dissi muovendomi a velocità vampiro, fermandomi dietro di lui "per ora" aggiunsi respirandogli sul collo. "I-io non ho paura" balbettò. Scoppiai a ridere, una risata spaventosa e crudele "scappa... Adesso" sussurrai "Hai... 10 secondi di vantaggio a partire da ora". Iniziò a correre e lo inseguii, il cacciatore che era in me non poteva resistere al dolce piacere che si prova braccando una preda inerme. L'inseguimento finì in pochi secondi e un'altra pozza di sangue bagnò il suolo, non era stato divertente, avrei solo voluto uccidere una preda reattiva, che teneva alla sua vita.

Domi bellique, in guerra e in paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora