9 LUGLIO

59 1 0
                                    

Alison stava iniziando a sospettare che il ritardo cronico potesse tranquillamente essere associato ad una malattia: era impossibile che lei fosse costantemente ed inevitabilmente in ritardo, anche quando si metteva d'impegno per sbrigarsi.

Sua cugina Melanie aveva compiuto quindici anni e tutti i suoi compagni di classe le avevano organizzato una festicciola a sorpresa, ma di quel passo rischiava di arrivare insieme alla festeggiata.

Diede un'ultima controllata allo specchio che le riflesse l'immagine di una ragazza dalle labbra dipinte di rosso e gli occhiali neri che parevano ingrandirle quegli occhi castani pieni di trucco, dai capelli costantemente disordinati e dagli abiti scuri che la facevano sentire più sicura, poi si precipitò di sotto rischiando quasi di cadere dalle scale.

«Già pronta?» fece ironicamente suo cugino Eric, che l'aspettava sotto il portone assieme al fidanzato Anthony.
«Dimmi che tua sorella non è già al locale»
«No tranquilla, mia madre la fa uscire di casa quando le facciamo lo squillo» replicò lui, ridendo mentre il suo ragazzo e la cugina si scambiavano effusioni.

Il trio si incamminò verso il locale, mentre la ragazza sentiva un leggero nodo allo stomaco che le affaticava il respiro: lei ed Andy avevano parlato molto in quei due giorni, quasi ventiquattr'ore su ventiquattro, e più di una volta lui le aveva proposto di vedersi attraverso la Webcam per parlare faccia a faccia, ma lei aveva sempre trovato il modo di evitarlo con una scusa, fino a quella sera.

Una parte di lei era rassicurata dalla sua insistenza poiché indicava che non aveva paura a mostrarsi e che quindi non le aveva mandato foto false - certo avrebbe anche potuto solamente inquadrarsi le parti basse, ma era abbastanza convinta non fosse quello il caso -, ma l'altra ne era terrorizzata, perché era lei quella ad aver paura.
Poteva averlo attratto dalla foto profilo che aveva degli effetti che, giocando con le luci, le sfumavano il viso e le evidenziavano la scollatura prorompente a contrasto con una vita piuttosto sottile, nascondendo i fianchi larghi, la pancia grassa e le cosce enormi, o dalle sue capacità flirtanti affinate in due anni di tira e molla con James, ma cosa avrebbe pensato della vera lei?
Della ragazza sempre troppo allegra ma troppo malinconica, troppo in carne, troppo anonima e mai abbastanza bella?

Era per lui che si era truccata con cura, nel vano tentativo di apparire un po' più simile alla ragazza sexy che cercava di essere, ma le sembrava tutto inutile.

Arrivarono al locale chiacchierando del più e del meno, poi si sedettero e attesero tutti con calma Melanie, la quale rimase contenta ed emozionata dal gesto.

Alison tamburellò con le dita sul tavolo, mentre attendeva la shweeps al limone corretta con la vodka al melone che aveva ordinato e osservò di sottecchi lo schermo del cellulare.

Pochi minuti dopo la chat con Andy si illuminò, mentre l'avviso di una videochiamata in arrivo le fece battere il cuore all'impazzata.

Con le mani tremanti accettò la chiamata e poco dopo sullo schermo apparve il viso sorridente del ragazzo con cui aveva parlato fino a quel momento.
«Ciao» le disse lui, guardandola con fare curioso.
«Ciao» rispose imbarazzata lei, sorridendogli di rimando.

Iniziarono a conversare, ridendo insieme del modo in cui gli amici di Alison tentassero continuamente di intervenire nella conversazione con quello strano ragazzo dall'accento marcato e dagli occhi gentili.

«Comunque se devi chiudere fallo, mi dispiace rubarti del tempo con i tuoi amici. Io e te abbiamo tutto il tempo del mondo per sentirci» fece lui dopo dieci minuti di conversazione in cui lei si era destreggiata tra il prestargli attenzione e il dare cenni di vita alle persone accanto a lei.

«Mi sa di sì, a dopo Andy» ammise a malincuore, come se l'idea di smettere di parlargli fosse troppo brutta rispetto al continuare a farlo.

Lui le fece l'occhiolino, poi spense la chiamata.

CATFISHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora