6. Brianna Olivia Walsh

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–Io non sono una prostituta– sibilò Brianna a denti stretti. Lui la fissò aggrottando la fronte. Come poteva pretendere, del resto, che non venisse scambiata per una prostituta se si era presentata nuda nella camera da letto di un uomo all'interno di uno dei bordelli più in voga del periodo? Il fatto che lui potesse considerarla tale, però, l'amareggiava. Anche se in fondo era solo uno sconosciuto, Brianna si sentiva male al pensiero che per lui valesse così poco.

Che cosa diavolo le prendeva? Da quando aveva cominciato a mettere i pensieri degli altri prima dei propri? E perché, soprattutto, non riusciva ad allontanarsi da quel corpo caldo e duro come la pietra che aveva usato per colpire Wallace? Quell'uomo possedeva qualcosa di insolito, di differente. Per Brianna, che si era ormai abituata a una vita sempre uguale, stava diventando una calamita vivente.

Era come se i loro sguardi fossero incatenati, come se lei non riuscisse a trovare una via di fuga, e questo la rendeva... fragile. Non poteva permetterglielo.
Pur non avendo ancora ripreso il pugnale, trovò una scappatoia. Non avrebbe mai permesso a un uomo di sovrastarla. Con un movimento repentino del collo si sottrasse alla lama e gli piantò una mano sul petto nudo. Il contatto fece scaturire qualcosa negli occhi di lui, che non aveva calcolato il gesto. Anche lei lo percepì. Entrambi si guardarono confusi, ma Brianna fu la prima a riprendersi. Strinse gli occhi e lo sospinse contro il materasso. Lui non contrattaccò.

–Siete stata voi a dire che lavorate qui– sussurrò l'uomo. Lei percepì sotto le dita il battito del suo cuore, rapido e quasi doloroso. Il pugnale era ancora stretto nella mano di lui. –Che cosa ci fate qui, nuda, se non siete una prostituta?
–Ve l'ho detto– gli rispose Brianna con calma, anche se dentro urlava. –Ho bisogno di denaro.

Lui continuava a fissarla senza comprendere. Poi qualcosa si accese nel suo sguardo, come la fiamma di una candela che riprenda improvvisamente vita.
Dischiuse le labbra in un gesto talmente sensuale che lei venne attraversata da un lungo brivido. –Una criminale– decretò senza rabbia, eppure Brianna avrebbe potuto scommettere che se avesse potuto, non ci avrebbe pensato due volte a trapassarla con quel pugnale.
–Siete una criminale?

Si aspettava forse che lei confermasse la sua analisi impudica? Brianna si lasciò sfuggire una smorfia amara. Era davvero una criminale o poteva giustificare il suo atteggiamento in qualche modo, senza essere considerata tale? Cercava solo di preservare ciò che restava della sua dignità. Il suo desiderio di lasciare l'Irlanda era più forte di qualunque cosa, perfino dell'accusa che lui le stava rivolgendo. Doveva andarsene per cercare di rinascere altrove, per dimenticare i soprusi e le ingiustizie di un mondo al quale sentiva ormai da troppo tempo di non appartenere più. Ma nessuno avrebbe potuto comprendere ciò che la spingeva a compiere determinate azioni. Non doveva spiegazioni nemmeno a lui, a uno sconosciuto che, nonostante suscitasse qualcosa di non identificabile dentro di lei, le aveva puntato contro un coltello.

–Io non vi devo alcuna spiegazione– sibilò. –I motivi che mi spingono a volere questo denaro sono noti solo a me.
L'uomo si prese un momento per riflettere, senza mai interrompere il contatto visivo. Brianna si sentì ancora più spoglia, nonostante fosse già nuda. Come riusciva a farla sentire così piccola e indifesa quando era consapevole di non esserlo più da tempo? Era un potere o una maledizione? Non riusciva a tollerarlo, non riusciva a sopportarlo.
–Smettetela di fare quello che state facendo!– esplose aumentando la pressione sul suo petto.

Lui allora le afferrò la mano e si sollevò verso di lei con un unico, rapido movimento del busto. Senza spiegarsi come, Brianna si ritrovò sdraiata sulla schiena. Stavolta furono le ginocchia di lui a stringersi attorno ai suoi fianchi.
Nello sguardo di quell'uomo adesso c'era il fuoco vivo dell'inferno. Ma lei, comunque, non provò alcun timore.  
–Stavate per uccidermi così che poteste rubare il mio denaro– asserì con freddezza. –Perciò o siete una criminale, o una donna senza remore e per quanto voi siate affascinante entrambe le cose sono intollerabili da parte mia.

La sua voce era rovente seppur arrochita da un gelo che Brianna sentì fin dentro le ossa. Calda, bassa, talmente intensa da farle accelerare il battito cardiaco. Non provava paura, ma all'improvviso fu consapevole dei rischi, che lui avrebbe potuto denunciarla e così i suoi sogni di lasciare quella terra diventata troppo stretta per lei sarebbero andati in frantumi. Il suo futuro si sarebbe sgretolato.

–Devo andarmene da qui– sussurrò contro la propria volontà. Gli avrebbe spiegato le sue ragioni, con la speranza che lui potesse comprenderla, che non c'era niente al mondo che lei desiderasse più di ricominciare, di cancellare il passato. Finché fosse rimasta, i ricordi sarebbero sempre tornati a galla, in un modo o nell'altro.

–I miei ricordi mi stanno tormentando.
Lui continuava a guardarla intensamente, come se trovasse in lei l'unica ragione per vedere realmente qualcosa. –Voi non mi conoscete, ma io ho bisogno di andare via.
–Che cosa vi hanno fatto?– le domandò l'uomo stavolta con più parsimonia. Aveva un tono gentile, eppure ancora guardingo.
Brianna avvertì arrivare le lacrime, così sbatté le palpebre per ricacciarle indietro. Quello non poteva rivelarglielo. Ammetterlo ad alta voce dopo tanti anni sarebbe significato crollare definitivamente.

–Vi prego– disse deglutendo il groppo amaro che le aveva chiuso la gola. –Perdonatemi per quello che stavo per fare, ma vi giuro che non ho mai ucciso nessuno. Ogni cosa che faccio, la faccio solo per il mio desiderio di lasciare questa terra.
Allora, dopo quelle che sembrarono ore, l'uomo la lasciò andare e lei poté finalmente alzarsi. I lunghi capelli servirono a coprire le sue nudità, così lui non riuscì a vedere ciò che suo malgrado avrebbe desiderato vedere.
–Mi dispiace– ripeté Brianna. Era sincera. In quel momento non poteva negare di esserlo, né poteva impedirselo.

–Vi rivedrò?–

Quella domanda la spiazzò. Per quale assurda ragione quell'uomo avrebbe dovuto volerla rivedere? Non la considerava più una criminale? La comprendeva in qualche modo?
–Io non...
Non seppe che cosa dire. Le parole le morirono in gola nell'attimo in cui si formarono nella sua testa. Lei avrebbe davvero voluto rivederlo, ma sapeva che non sarebbe stato possibile. Presto sarebbe partita e nient'altro contava.
–Ditemi almeno il vostro nome.
Sembrava che provasse un autentico bisogno di conoscerlo. Lo stomaco di lei sembrò contorcersi, ma qualcosa, nel suo profondo, la spinse a rivelarglielo.

–Walsh– mormorò. –Brianna Olivia Walsh.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 15, 2019 ⏰

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