Prologo

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27 novembre 2022

Cara mamma,
Avrei potuto iniziare questa lettera nel peggiore dei modi, avrei potuto scrivere "mi manchi" e sappiamo entrambe che queste otto lettere sarebbero valse più di tutte le parole che una padrona di parole possiede.
Eppure oggi è diverso. Adesso è diverso.
Oggi il sole è tornato a splendere. Non è stato esattamente oggi, è stato più un periodo.
Che disastro, la verità è che non so esattamente quando ho ricominciato a sorridere, la verità è che non so quando ho ricominciato a vivere, so solo che l'ho fatto e non me ne pento.
Potrebbe anche essere stato un errore, uno di quegli sbagli che si commettono non per caso, uno di quegli sbagli più belli.
Uno splendido sbaglio.
Però sai cosa? Ho smesso di colpevolizzarmi. Ho smesso di poter credere che sarebbe potuto andare in un altro modo, perché sì, probabilmente potresti essere ancora qui con loro.
Ma la verità è che non ci sei.
E credere che ci saresti potuta essere, ha fatto del mio cuore una fortezza insormontabile per paura di soffrire ancora.
Ma amare è così bello, mamma. Ti sarebbe piaciuto poter ancora amare: dare, essere pronti a dare, e ricevere, essere pronti a ricevere.
E quanto hai amato, mamma, per potermi dare alla luce.
E quanto mi hai amata, mamma, quando te ne sei andata.
E ti sarebbe piaciuta anche la persona che sono diventata.
La persona che hai deciso di anteporre alla tua vita.
Una persona che è pronta ad amare.
Sono pronta mamma, mi sento pronta. Forse lo sono sempre stata.
In questi 6 anni ti ho reputata un'eterna egoista perché mi hai lasciata qui, mamma.
Ma ho capito che questo era il tuo regalo, il regalo più bello, mamma: regalarmi la vita, di nuovo, ancora. Sempre.
Ma adesso più che mai, mamma, mi sento pronta a vivere.
Sono pronta a vivere, mamma. A vivere davvero.
Per te, per me, per noi.


La tua padrona di parole.

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