«Mamihlapinatapei (yaghan): the shared looks of desire between two people too shy to make the first move.»
☆
☆-Vuoi un secchio?-
Harry si volta con espressione confusa, mentre Liam mangia lentamente la sua insalata senza distogliere gli occhi da lui.
-Per la bava, intendo- continua l'amico, per poi afferrare un tovagliolo e pulirsi distrattamente le labbra oleose.
Il riccio alza il sopracciglio con fare dubbioso, e Liam rotea gli occhi in un gesto di esasperazione.
-Hai fissato quel ragazzo per tutta la durata del pranzo- gli fa notare, ed Harry cerca di ignorare l'imbarazzo che gli colora le guance di un rosso intenso. -Ci mancava poco che cominciassi a sbavare come un cane in mezzo alla sala mensa. Per questo mi chiedevo se avvesi bisogno di un secchio.-
-Ah, ah, ah- ridacchia Harry senza umorismo. -Come sei divertente, Liam.-
L'amico sospira, poi sposta il vassoio con un braccio e poggia i gomiti sul tavolo, la guance adagiate sui palmi delle mani. Il riccio ha quasi voglia di sporgersi e pizzicarle.
-Perché non gli chiedi come si chiama, dato che non conosci neanche il suo nome?- domanda con ovvietà. -E poi sai com'è, da cosa nasce cosa e magari tra qualche anno vi ritroverete sposati, con tre figli, un cane e un gatto.-
Il riccio sbuffa irritato, prende un morso del suo pezzo di pizza e riporta lo sguardo a vagare dall'altra parte della mensa. Adesso, però, c'è qualcuno che lo sta già scrutando.
Gli occhi del ragazzo dai capelli lisci sembrano un po' più scuri dell'ultima volta che li ha visti, sotto la luce fioca del sole al tramonto, ma comunque animati da quella scintilla vivace e tutta sua che Harry vorrebbe fotografare e portare sempre con sé.
Gli rivolge un sorriso cauto, privo delle adorabili rughe d'espressione che gli addolciscono il volto di solito, e alza la mano in un esitante cenno di saluto. Harry ricambia timidamente, le labbra strette e le guance che minacciano di prendere fuoco da un momento all'altro.
-Siete imbarazzanti- lo ridesta Liam. -La cosa più imbarazzante che io abbia mai visto, giuro. È un miracolo che i miei occhi non stiano già sanguinando, onestamente.-
Harry gli lancia un'occhiataccia ma non risponde, ancora profondamente scosso da ciò che il contatto visivo con quel ragazzo provoca al suo stato d'animo.
Sente il suo sguardo bruciargli la schiena e risalire lungo la nuca, spostarsi tra i capelli e poi scendere sulle curve del suo profilo. Rabbrividisce e porta le mani a sfregare contro il tessuto pesante della maglia che indossa.
Se fosse più coraggioso e sfacciato, se somigliasse un po' a Liam, si sarebbe alzato già da un pezzo, si sarebbe diretto verso quel tavolo e avrebbe chiesto al ragazzo dagli occhi blu il suo nome. Magari, poi, sarebbero usciti in giardino a fare una passeggiata, e avrebbero saltato l'ora successiva per sgattaiolare di nascosto sul tetto della scuola, per aspettare insieme il tramonto. Harry non ha con sé la sua macchina fotografica, ma lo avrebbe guardato tanto attentamente da ricordare per tutta la vita la bellezza dei suoi lineamenti accarezzati dalla luce arancione del sole.
Il riccio scuote la testa con un sospiro. Invece di navigare con la fantasia, dovrebbe semplicemente trovare il coraggio di fare il primo passo.
-Comunque, se può interessarti- lo richiama Liam, per poi afferrare il vassoio ed alzarsi. Deve essere suonata la campanella. -Io conosco il suo nome.-
Harry non ha neanche il tempo di metabolizzare ciò che l'amico gli ha appena rivelato, che quello scappa con un sorriso furbo a piegargli le labbra.
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Neach Gaoil | Larry Stylinson
FanfictionNeach Gaoil (gaelico): la persona che vive nel tuo cuore. ☆ In tutte le lingue del mondo esistono delle parole che non possono essere tradotte con una sola espressione. Una raccolta di piccole OS che raccontano la storia di un Louis e di un Harry...