Iktsuarpok

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«Iktsuarpok (Inuit): the feeling of anticipation when waiting for someone to come over to your home.»


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Harry mentirebbe se dicesse che non se lo aspettava — non è così.

Perché con Louis è scattato qualcosa sin dalla prima volta che si sono visti, nonostante le circostanze non fossero delle migliori, e perché hanno passato le settimane successive a rincorrersi e scontrarsi, pur senza volerlo — o forse sì, ma non è questo il punto.

Se deve essere completamente sincero, Harry non si è neanche impegnato più di tanto per avvicinarsi a Louis.

Ha sempre avuto l'impressione che ci fosse qualcosa di più grande di loro a spingerli costantemente l'uno verso l'altro.

Gli piace pensare che sia il destino, ma non vuole sembrare il solito inguaribile romantico.

Il suono del timer scioglie il filo dei suoi pensieri. Harry si affretta a tirare fuori il ciambellone dal forno, ignorando il fastidio che il fumo provoca ai suoi occhi. Poggia la teglia sul fornello, poi, e sorride impaziente.
Ha finito di preparare la cena e Louis arriverà tra meno di mezz'ora.

È stata un'impresa convincere sua madre e il suo patrigno a lasciare la casa nelle sue mani per qualche ora, ma con l'aiuto di sua sorella, alla fine, c'è riuscito.

Ha anche l'impressione che Anne abbia nascosto dei preservativi nel primo cassetto del comodino, ma per la sua sanità mentale ha deciso che non controllerà.

In ogni caso, questa sera non serviranno — è solo il loro secondo appuntamento, dopotutto.

Indossa velocemente un paio di jeans neri e una semplice camicia bianca, e proprio quando ha appena terminato di sistemarsi i capelli, il campanello di casa comincia a suonare.

Scende le scale col cuore in gola, rischia di inciampare più di una volta e quella sensazione di impazienza ed anticipazione sembra aumentare fino a scoppiargli nel petto.

Lo stomaco è in preda ad un formicolio piacevole, nel momento in cui apre la porta e — finalmente — trova Louis davanti a sé.
Dei pantaloni rossi a fasciargli le gambe, una camicia nera e un mazzo di fiori tra le mani, Harry pensa di non aver mai visto niente di più bello.

Gli lascia un bacio sulla guancia e lo fa entrare, per poi accettare i tulipani, ringraziarlo e dirigersi in cucina.

-Che profumo meraviglioso- mormora il liscio avanzando verso di lui.

Si ferma alle sue spalle e poggia le dita sui suoi fianchi morbidi, mentre Harry sistema i fiori in uno dei vasi di sua madre.

-Ho preparato il pollo e un dolce allo yogurt- lo informa voltandosi. -Spero ti piacciano- continua infine, il naso a sfiorare quello dell'altro e la mano che si fa strada tra i suoi capelli.

Louis chiude gli occhi per qualche secondo, poi ridacchia. -Verifichiamo subito, allora. Sto morendo di fame.-

Harry ci impiega davvero poco ad accontentarlo.

Gli prepara il piatto riempiendolo di pollo e patate, e quando cominciano a mangiare e chiacchierare di tutto e niente, al riccio sembra quasi che lo facciano da tutta la vita, e per un attimo si permette di immaginarsi più adulto, tra qualche anno, nella stessa situazione e in compagnia della stessa persona.

Si separano qualche ora più tardi, dopo che sua madre gli ha inviato un messaggio per avvertirlo del suo imminente ritorno.

Louis lo saluta con un bacio lento e profondo, e mentre avverte il cuore battere come se fosse in ogni parte del corpo, Harry può solo sperare che sia il primo di una lunga, lunghissima serie.

Neach Gaoil | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora